domenica 17 luglio 2016

IL SOLILOQUIO DEL GUFO CHE ELOGIA L'ASINO E LE SUE VIRTU'

Il Gufo  "temporaneamente censurato"  fino a venerdì sera fa fatica a trovare gli argomenti dei suoi post,  e ancora una volta attinge dalla Natura,  parlando di un animale che gode di  "cattiva stampa":  l'asino.   Nonostante una errata credenza popolare considera l'asino come un animale ottuso,  ostinato,  testardo e addirittura ignorante,  l'asino in realtà è il migliore di tutti gli equini,  e infatti i contadini preferiscono di gran lunga l'asino rispetto al cavallo perchè nel rapporto tra qualità e prezzo l'asino  (che per il proprio mantenimento si accontenta di cibi meno raffinati e meno costosi di quelli che servono a mantenere il cavallo di razza)  fornisce di gran lunga il rendimento e le prestazioni migliori.    L'asino infatti è dotato di grande resistenza fisica alla fatica,  è in grado di svolgere pesanti lavori di traino e di trasporto merci;   cammina senza problemi su sentieri spesso impervi  (magari senza la grazia del cavallo,  ma la perseveranza e una grande agilità consente all'asino di portare sempre a termine felicemente il compito che il contadino gli ha assegnato),   è estremamente intelligente e dotato di un grande istinto di conservazione e di sopravvivenza  (quella che noi erroneamente consideriamo  "testardaggine e ottusità"  deriva in realtà dalla finissima intuizione dell'asino,  che capisce benissimo che l'uomo vuole affidargli un compito molto faticoso oppure portarlo alla macellazione,  e tenta fino all'ultimo di resistere perchè non si sottomette facilmente alla volontà dell'uomo e al tentativo di costringerlo a fare qualcosa contro il suo interesse),  inoltre fornisce prodotti di elevatissima qualità all'industria alimentare come il latte di asina,  il salame dell'asino,  lo stracotto di asino e un'eccellente carne equina.  Come se non bastasse,  l'asino è anche utilizzato come  "marchio vincente"  dal punto di vista della comunicazione politica ed elettorale:  il simbolo del Partito Democratico degli Stati Uniti è un asinello,  e anche nel mondo del calcio italiano il simbolo del Napoli Calcio è un asino.   Anche il proverbio  "il raglio dell'asino non raggiunge mai il cielo"  è un proverbio inesatto:   l'asino non è presuntuoso come l'uomo,  non si considera immortale e quindi si accontenta che la sua lamentela  (il mitico  "raglio dell'asino")  sia presa in considerazione dall'uomo qui nella semplicità della vita terrena,   in modo da alleviare la sua fatica.      

Spesso noi esseri umani  (compreso lo stesso Gufo)  cadiamo nell'errore di considerare  "difficile"  il dialogo con un asino:  infatti ci sembra inutile lo sforzo di far capire all'asino  (testardo per definizione  e  ignorante secondo il pregiudizio che noi abbiamo nei confronti dell'asino)  i nostri concetti solenni e le nostre elucubrazioni profonde.   In realtà l'asino ha capito benissimo quello che vogliamo dire a lui:  e spesso è proprio lo stesso asino che rifiuta di dialogare con gli uomini che vorrebbero dialogare con lui,  perchè l'asino  (equino che conosce benissimo le razze equine,  e conosce benissimo anche la razza umana)  non ha voglia di dialogare con gli uomini quando sprecano la propria intelligenza facendo battutine da somari.    Buona domenica,  amico asino,  e il Gufo ti chiede umilmente scusa per gli anni in cui ha sottovalutato le tue caratteristiche di animale forte,  resistente e anche dotato di fine intuito 
      

5 commenti:

  1. Un'altra perla, Gufo, anche perché il valore metaforico della descrizione a me pare evidente: ti chiamerò Gufasino, ed è chiaramente un complimento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tieni presente della condizione di grande difficoltà in cui versa il Gufo "censurato", costretto (sotto la minaccia di un golpe che potrebbe destabilizzare il blog) a cercare continuamente argomenti, almeno fino a venerdì sera, nel rispetto rigidissimo del divieto "in questo paesello non si fa politica, ma solo amministrazione", e il Gufo "dispettoso" a questo punto non parla di politica e nemmeno di amministrazione, ma descrive la vita quotidiana di una gatta di piccola taglia, dei merli neri di un giardino e adesso anche degli asini (spesso bistrattati e sottovalutati dagli autentici somari che siamo noi esseri umani)

      Elimina
  2. Un'altra perla, Gufo, anche perché il valore metaforico della descrizione a me pare evidente: ti chiamerò Gufasino, ed è chiaramente un complimento.

    RispondiElimina
  3. Chi ritiene che non si possa "parlare di" non ha capito una mazza del mondo in cui viviamo, non ha capito una mazza dell'Illuminismo, della dialettica, del potere catartico della critica. Non è un somaro, è una capra, anzi, un sarcofago imbiancato dalla polvere dell'oblio.

    RispondiElimina
  4. Chi ritiene che non si possa "parlare di" non ha capito una mazza del mondo in cui viviamo, non ha capito una mazza dell'Illuminismo, della dialettica, del potere catartico della critica. Non è un somaro, è una capra, anzi, un sarcofago imbiancato dalla polvere dell'oblio.

    RispondiElimina