Non potevano mancare, e infatti non sono mancati nemmeno nel 2016, i giornalisti e scribacchini della grande stampa che tutti gli anni, puntuali come i corvi, "sparano a zero" e impallinano il "popolo dei vacanzieri cafoni" di Ferragosto, e giù critiche a rotta di collo. Spiagge troppo affollate da una massa di gente urlante (oppure al telefono, magari qualcuno di loro sta semplicemente tentando di fare un "clic" su un noioso e quieto post del blog del Gufo per rilassarsi leggendo l'ultimo soliloquio dello scrittore solitario). Lotta feroce per conquistare i parcheggi vicini alla spiaggia. Comportamenti "non da lord inglesi": i giornalisti perbenisti scoprono con orrore che in spiaggia a Ferragosto il vacanziero medio non ci va in giacca e cravatta leggendo una poesia di Giacomo Leopardi oppure un libro sulla pittura olandese del "Secolo d'Oro", ma indossa un modesto costume da bagno si mette a riposo (prendendo il sole, leggendo la "Gazzetta dello Sport" oppure dormendo come un sasso) oppure si getta correndo nel mare per fare un bagno.
Il Gufo domanda a questi giornalisti: ma non avete niente di meglio da fare che riproporre tutti gli anni la stessa inutile lagna?? Il "popolo dei vacanzieri", per fortuna, sceglie liberamente dove andare (non tutti vanno al mare, il quieto Gufo da alcuni anni si trastulla nei suoi viaggi in pullman in visita alle città europee e ai loro straordinari capolavori, ma è una scelta libera e individuale del vecchio e rigido Gufo che non si sognerebbe mai di chiedere a qualcuno di rinunciare ad andare al mare a Ferragosto) e in alcuni luoghi, sulla spiaggia ad esempio, il comportamento è molto più "vivace" rispetto a quello del turista che visita un museo oppure rispetto all'appassionato di montagna che trascorre la vacanza in una camminata di trekking di alta quota tra un rifugio e l'altro, ma questo è un fatto "naturale" e per nulla scandaloso, ogni luogo e ogni circostanza genera un diverso atteggiamento da parte della singola persona. Sono rimaste poche libertà e pochi momenti di svago al popolo e sarebbe meglio non rompere l'anima al cittadino almeno in quelle poche giornate di ferie in cui si concede un certo distacco, un piccolo riposo, alcuni momenti di "sospensione" rispetto ai pensieri della vita quotidiana. Il Gufo in questa fase della sua esistenza ha altre preferenze nella scelta delle sue vacanze, e augura un "buon Ferragosto" a tutti, anche a quelli che si sono lanciati ad affollare le spiagge e le località di mare italiane, magari all'Isola dell'Elba visitata dal "Gufo da spiaggia" nei primi giorni di giugno quando la piccola spiaggia era ancora poco affollata e meno caotica e rumorosa. E sarebbe meglio che anche questi giornalisti "indignati" dal popolo "cafone" delle spiagge si concedessero anche loro qualche giorno di riposo, invece di preoccuparsi in modo esagerato e un po' trombone della "decadenza dei costumi nazionali" che non è stata certamente causata da qualche turista un po' più "allegro" e "sopra le righe" rispetto alla sua tradizionale (e magari noiosa) esistenza di tutti i giorni
I giornalisti indignati sono quelli che, come me, hanno la fortuna di scegliere a giugno, a luglio o settembre. Purtroppo molte persone non hanno questa possibilità e sono costretti ad ammassarsi sulle spiagge di agosto. Un po' più di rispetto, giornalisti indignati!
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