Il soliloquio di fine settimana del Gufo descrive una "natura viva" contrapposta a una "natura riposante" (e riposata). I cigni del lago a Sarnico erano imperiali, nei loro eleganti movimenti sull'acqua; immergevano il loro collo nell'acqua, e poi riemergevano con maggiore grazia. Le piccole oche che si muovevano intorno ai cigni erano più veloci e anche più attive, procedevano per piccoli gruppi (e non solitarie come i cigni bianchi), qualche volta una di loro si distaccava dal gruppo e si trastullava nell'immobilità assoluta; cigni e oche descrivevano la "natura viva e attiva" di un lago quieto, senza onde, placido e tranquillo. Nel giardino del Gufo invece va in scena "il riposo della natura": i merli neri sono silenziosi e non cantano, emettono solo qualche flebile rumore che ne dimostra l'esistenza in vita; la gatta dorme sulla poltrona, rigidamente immobile e a riposo, l'unico movimento che si percepisce nella gatta è il suo respiro mentre dorme profondamente; l'erba del giardino è stata tagliata, i rami dell'albero sono secchi, i fiori sono di colore pallido e molto meno vivi rispetto alla primavera. La pioggia fresca della settimana scorsa ha evitato l'ingiallimento completo dell'erba ma non ha eliminato l'erbaccia, che è stata estirpata sabato mattina dal "Gufo giardiniere", e descrivendo queste due nature contrapposte (la "natura viva" del lago e la "natura riposante" del giardino) il Gufo chiude la sua ennesima settimana da scrittore dilettante, congedandosi dai lettori del blog nell'attesa di iniziare altre settimane di fatiche letterarie e di descrizioni minuziose di eventi e di luoghi
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