Il Gufo per la seconda estate consecutiva dopo la riapertura ha visitato la Pinacoteca dell'Accademia Carrara e non ha esitazione ad affermare pubblicamente sul suo blog che la collezione permanente della pinacoteca è di qualità straordinaria, di livello mondiale, con nomi di pittori assolutamente prestigiosi (Evaristo Baschenis, Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, il Canaletto, Andrea Mantegna, Raffaello Sanzio, Defendente Ferrari, Giovanni Bellini, Francesco Hayez, Fra' Galgario e il Sassoferrato sono gli autori principali i cui capolavori sono esposti nelle 28 sale del museo bergamasco). Purtroppo il museo è ancora incompleto: la ristrutturazione, che è in fase di progettazione con un ampliamento da finanziare mediante l'investimento di un privato che vuole usufruire dell'agevolazione fiscale "art bonus", prevede l'ampliamento per fare spazio a nuove sale espositive e a un bar / mini ristorante per fornire dei servizi i turisti, mentre il book shop è già adesso ben fornito e sono acquistabili libri di pittori italiani e stranieri, oltre alle guide illustrate sui principali capolavori esposti nelle sale della Pinacoteca. Il Gufo fornisce una breve descrizione per i lettori che vuole essere una sintetica e semplice "guida al turista" per introdurre il visitatore nelle sale posizionate su due piani, le sale numerate da uno a tredici nel primo piano e le sale numerate da quattordici a ventotto nel secondo piano del museo
LE MADONNE DI LATTE E LE MADONNE CON IL BAMBINO sono il tema principale del Museo e il Gufo consiglia la visione di quattro capolavori assoluti: la "Madonna con il Bambino" di Andrea Mantegna (sala uno, primo piano) che purtroppo presenta colori un po' sbiaditi; la "Madonna orante" del Sassoferrato con un colore azzurro intenso e un'espressione degli occhi assolutamente meravigliosa e mistica (sala diciannove, secondo piano); la "Madonna con il Bambino" di Giovanni Bellini (sala due, primo piano) che descrive una Madonna con Bambino di colori vivi e intensi in primo piano, ma in cui i veri dettagli spettacolari sono lo sfondo (spezzato in due parti da un'asse di legno) e una piccola pera davanti alla Madonna e al Bambino; infine la "Madonna di latte con il Bambino" del Bergognone da Cuneo (sala dieci, primo piano), nel quale a dare spettacolo è il colore estremamente vivo della veste blu della Madonna (contrapposto al colore bianco estremamente pallido della pelle della Madonna e del Bambino) e nel quale domina lo sfondo costituito da alcuni alberi dal fusto molto esile
IL CAPOLAVORO ASSOLUTO DEL MUSEO è un ritratto di San Sebastiano dipinto alla giovanissima età di 19 anni dal marchigiano Raffaello Sanzio: un ritratto semplicemente straordinario in tutti i dettagli, dalla veste rossa intensa all'alone (esile) sopra la testa, dai capelli marroni ben disegnati alla freccia che ha in mano il Santo e che simboleggia il suo futuro martirio; lo sguardo estasiato è meraviglioso e conferisce ricchezza all'intero quadro, che si trova nel primo piano nella sala numero quattro
I RITRATTI DI DUE GIOVANI E DI SANTA DOMITILLA sono le opere straordinarie dell'olandese del "Secolo d'Oro" Jan Miense Molenaer ("Ritratto di un giovane fumatore", sala ventuno secondo piano dedicata ai pittori olandesi e fiamminghi), il ritratto di Santa Domitilla (stessa sala, la sala ventuno al secondo piano) del grande pittore di Anversa Pieter Paul Rubens e infine il ritratto di un giovane pittore (sala numero venti, secondo piano) di Vittore Ghislandi detto "Fra' Galgario": tre ritratti con tre soggetti diversi in primo piano, su sfondo scuro, con cura minuziosa dei particolari e in primo luogo dell'espressione apparentemente assorta dei soggetti che sono stati ritratti dai pittori. Oltre a questi tre ritratti riconosciuti all'unanimità come capolavori, il Gufo segnala due quadri di ottima qualità (altri due ritratti) che hanno entusiasmato il suo occhio da visitatore dilettante: il "Ritratto di un gentiluomo" di Altobello Melone, posizionato nel secondo piano, e il "Ritratto di San Giovanni Evangelista" del pittore ferrarese Lorenzo Costa, posizionato nella sala dodici al primo piano, straordinario quadro ricco di particolari (la veste verde e rossa, il calice in una mano e il ramoscello di ulivo nella seconda mano, l'aureola, la capigliatura ben curata del santo e il sottofondo costituito da una colonna bianca posta esattamente dietro al santo) con una mescolanza incredibile di colori, di dettagli, di sfumature; questo ritratto - quello di Lorenzo Costa - è stato il quadro preferito dal Gufo nella sua visita annuale alla Pinacoteca dell'Accademia Carrara
GLI STRUMENTI MUSICALI di Evaristo Baschenis e I PANORAMI DI VENEZIA del Canaletto dominano le stanze centrali del secondo piano, quelle posizionate in parte alle sale dedicate alle sculture (nella Pinacoteca sono presenti anche alcune sculture di buona qualità): gli strumenti musicali del Baschenis sono dipinti in gruppo, singolarmente oppure con lo sfondo di tendaggi, mentre i dipinti veneziani del Canaletto descrivono un'ottima visione del Canal Grande a Venezia, con in primo piano i gondolieri e sullo sfondo le case in riva alla laguna, un canale immenso che domina la città
In realtà in 28 sale la collezione di quadri e di sculture è molto più ricca della breve sintesi fatta dal Gufo in questo post, e sono ovviamente presenti piccoli quadri che magari sono sfuggiti all'occhio non esperto del Gufo, ma che possono essere considerati autentici capolavori. Il Gufo consiglia l'acquisto nel book shop della guida illustrata con descrizione minuziosa dei cento capolavori esposti nella Pinacoteca bergamasca e l'opera completa di Johannes Vermeer (attualmente disponibile, fino a esaurimento, a prezzo scontato del 30%), ma soprattutto il Gufo chiede caldamente ai lettori di questo post di consigliare la visita della Pinacoteca ai loro amici, parenti, conoscenti: la Pinacoteca dell'Accademia Carrara, insieme al Teatro Donizetti con le sue rappresentazioni e spettacoli musicali, è il Tempio della Cultura bergamasca, e rappresenta un'autentica eccellenza da valorizzare perchè non ha nulla da invidiare ai musei più belli del mondo e se sarà ben ristrutturata e valorizzata nei prossimi anni potrà tranquillamente e stabilmente figurare tra i dieci musei principali (per qualità della collezione permanente e per numero potenziale di visitatori) della nazione italiana
LE MADONNE DI LATTE E LE MADONNE CON IL BAMBINO sono il tema principale del Museo e il Gufo consiglia la visione di quattro capolavori assoluti: la "Madonna con il Bambino" di Andrea Mantegna (sala uno, primo piano) che purtroppo presenta colori un po' sbiaditi; la "Madonna orante" del Sassoferrato con un colore azzurro intenso e un'espressione degli occhi assolutamente meravigliosa e mistica (sala diciannove, secondo piano); la "Madonna con il Bambino" di Giovanni Bellini (sala due, primo piano) che descrive una Madonna con Bambino di colori vivi e intensi in primo piano, ma in cui i veri dettagli spettacolari sono lo sfondo (spezzato in due parti da un'asse di legno) e una piccola pera davanti alla Madonna e al Bambino; infine la "Madonna di latte con il Bambino" del Bergognone da Cuneo (sala dieci, primo piano), nel quale a dare spettacolo è il colore estremamente vivo della veste blu della Madonna (contrapposto al colore bianco estremamente pallido della pelle della Madonna e del Bambino) e nel quale domina lo sfondo costituito da alcuni alberi dal fusto molto esile
IL CAPOLAVORO ASSOLUTO DEL MUSEO è un ritratto di San Sebastiano dipinto alla giovanissima età di 19 anni dal marchigiano Raffaello Sanzio: un ritratto semplicemente straordinario in tutti i dettagli, dalla veste rossa intensa all'alone (esile) sopra la testa, dai capelli marroni ben disegnati alla freccia che ha in mano il Santo e che simboleggia il suo futuro martirio; lo sguardo estasiato è meraviglioso e conferisce ricchezza all'intero quadro, che si trova nel primo piano nella sala numero quattro
I RITRATTI DI DUE GIOVANI E DI SANTA DOMITILLA sono le opere straordinarie dell'olandese del "Secolo d'Oro" Jan Miense Molenaer ("Ritratto di un giovane fumatore", sala ventuno secondo piano dedicata ai pittori olandesi e fiamminghi), il ritratto di Santa Domitilla (stessa sala, la sala ventuno al secondo piano) del grande pittore di Anversa Pieter Paul Rubens e infine il ritratto di un giovane pittore (sala numero venti, secondo piano) di Vittore Ghislandi detto "Fra' Galgario": tre ritratti con tre soggetti diversi in primo piano, su sfondo scuro, con cura minuziosa dei particolari e in primo luogo dell'espressione apparentemente assorta dei soggetti che sono stati ritratti dai pittori. Oltre a questi tre ritratti riconosciuti all'unanimità come capolavori, il Gufo segnala due quadri di ottima qualità (altri due ritratti) che hanno entusiasmato il suo occhio da visitatore dilettante: il "Ritratto di un gentiluomo" di Altobello Melone, posizionato nel secondo piano, e il "Ritratto di San Giovanni Evangelista" del pittore ferrarese Lorenzo Costa, posizionato nella sala dodici al primo piano, straordinario quadro ricco di particolari (la veste verde e rossa, il calice in una mano e il ramoscello di ulivo nella seconda mano, l'aureola, la capigliatura ben curata del santo e il sottofondo costituito da una colonna bianca posta esattamente dietro al santo) con una mescolanza incredibile di colori, di dettagli, di sfumature; questo ritratto - quello di Lorenzo Costa - è stato il quadro preferito dal Gufo nella sua visita annuale alla Pinacoteca dell'Accademia Carrara
GLI STRUMENTI MUSICALI di Evaristo Baschenis e I PANORAMI DI VENEZIA del Canaletto dominano le stanze centrali del secondo piano, quelle posizionate in parte alle sale dedicate alle sculture (nella Pinacoteca sono presenti anche alcune sculture di buona qualità): gli strumenti musicali del Baschenis sono dipinti in gruppo, singolarmente oppure con lo sfondo di tendaggi, mentre i dipinti veneziani del Canaletto descrivono un'ottima visione del Canal Grande a Venezia, con in primo piano i gondolieri e sullo sfondo le case in riva alla laguna, un canale immenso che domina la città
In realtà in 28 sale la collezione di quadri e di sculture è molto più ricca della breve sintesi fatta dal Gufo in questo post, e sono ovviamente presenti piccoli quadri che magari sono sfuggiti all'occhio non esperto del Gufo, ma che possono essere considerati autentici capolavori. Il Gufo consiglia l'acquisto nel book shop della guida illustrata con descrizione minuziosa dei cento capolavori esposti nella Pinacoteca bergamasca e l'opera completa di Johannes Vermeer (attualmente disponibile, fino a esaurimento, a prezzo scontato del 30%), ma soprattutto il Gufo chiede caldamente ai lettori di questo post di consigliare la visita della Pinacoteca ai loro amici, parenti, conoscenti: la Pinacoteca dell'Accademia Carrara, insieme al Teatro Donizetti con le sue rappresentazioni e spettacoli musicali, è il Tempio della Cultura bergamasca, e rappresenta un'autentica eccellenza da valorizzare perchè non ha nulla da invidiare ai musei più belli del mondo e se sarà ben ristrutturata e valorizzata nei prossimi anni potrà tranquillamente e stabilmente figurare tra i dieci musei principali (per qualità della collezione permanente e per numero potenziale di visitatori) della nazione italiana
Nessun commento:
Posta un commento