mercoledì 19 ottobre 2016

LA STANZA SEGRETA DEL GUFO DESCRITTA DAL SOLILOQUIO SERALE DELLO SCRITTORE

Una lettrice della pagina Facebook di  "Sei di Castelli Calepio se...",  Armici Giuseppina,  parla delle  "segrete stanze del Gufo"   e  il Gufo ne trae l'ispirazione  (casuale)  per uno dei suoi monologhi e soliloqui psicologici.    Innanzitutto il Gufo descrive fisicamente la propria stanza:  è una stanza assolutamente tradizionale composta dal letto,  da una piccola scrivania con una sedia antica e quasi decrepita che costituisce la postazione solitaria del blog del Gufo,  un armadio  e  la finestra con vista sul giardino.    La semplicità tradizionale di questa stanza favorisce la costruzione di un ambiente intimo e solitario che diventa la sede ideale,   per il Gufo,  per poter elaborare il pensiero e liberarlo con la scrittura del post;   nel momento in cui il post formalizza la  "libera espressione del pensiero"  l'argomento descritto dal Gufo,  la sua analisi,  non fa più parte  "delle segrete stanze"  ma diventa pubblica e coinvolge tutti i lettori,  quelli reali e anche quelli potenziali del blog.    Il post del Gufo è il punto di partenza,  poi la discussione è a tal punto libera che sul blog il Gufo accetta anche la scrittura di commenti in forma anonima,  senza censurarli  (fatta eccezione per l'ipotesi che il commento contiene frasi oscene e turpiloqui abominevoli,  circostanza che fino a ora fortunatamente si è verificata solo in rarissimi casi)  mentre su Facebook è necessaria la firma,  ma questo aumenta la libertà tra chi vuole scegliere il commento firmato  (lo può fare sia su Facebook che sul blog)  e chi preferisce l'anonimato,  e la regola rigidissima e antica della  "non censura"  del pensiero fa parte di una tradizione antichissima della destra sociale ed esistenziale alla quale il Gufo non intende rinunciare,  è una tradizione troppo spesso tradita da altri censori e scribacchini che si proclamano di destra ma che in realtà si comportano come servi del regime e camerieri in ginocchio al servizio di qualche padrone oppure di qualche podestà nazionale e locale.   A volte l'anonimo in assoluta libertà di pensiero sproloquia,  perchè la parola  (anche quella dell'anonimo)  non è il Verbo e l'anonimo stesso non è la Bocca della Verità,  soprattutto quando inizia i suoi commenti con formulette maschiliste come  "la tua amichetta",   e poi magari ha il coraggio di lamentarsi perchè il Gufo non considera questa espressione come esempio di frase intellettuale da College di Oxford,   ma non ha importanza,   perchè alla fine sia il post del Gufo che il commento lasciano traccia sul blog e consentono a chiunque di visualizzarlo;   peraltro la scrittura di un post  (soprattutto in un blog completamente gratuito e personale che il Gufo ha creato senza disporre di uno staff di suggeritori e di aiutanti)  è molto gravosa e impegnativa,  richiede una costanza nell'impegno e un'assiduità che può essere mantenuta solo grazie alla passione dell'autore solitario per la scrittura.   Il Gufo stesso sente il peso di un blog che troppo spesso viene considerato  (erroneamente)  da qualcuno come  "un oracolo"  mentre in realtà è un insieme di pensieri che rappresenta solo la visione politica e di pensiero di una singola persona,  che è lo scrittore del blog,   visione politica e di pensiero che cambia e si evolve nel tempo e a seconda delle circostanze in quanto la vita,  per sua natura,  presenta un ordine cronologico di situazioni variabili  e  l'evoluzione  (e anche il cambiamento profondo)  del pensiero non può non tenere conto degli eventi esterni dell'ambiente in cui vive il Gufo e della condizione di profonda solitudine e di umore medio basso in cui versa spesso lo scrittore.

Il Gufo conclude il suo soliloquio serale precisando,  anche se non sarebbe necessario,  che nessuno  (tanto meno Massimiliano)  utilizza il Gufo come un ariete oppure strumentalizza il Gufo e i suoi post.   Il Gufo scrive da solo,  senza bisogno del suggeritore,  e una volta che il post è pubblicato diventa disponibile liberamente da tutti in quanto è espresso in forma scritta  e  quindi chiunque teoricamente può accedere al blog oppure a Facebook e leggerlo,  esprimere commenti,  fare considerazioni positive e negative,   e la libertà è anche quella di condividere il post sulla propria pagina Facebook oppure rilanciarlo su altri forum dei social network:  se la discussione del blog a volte rimane confinata "nella segreta stanza del Gufo"  è semplicemente perchè il Gufo ha compiuto la propria fatica serale di scrittore ma nessuno,  nella libertà che è riservata a ogni lettore,  ha deciso che quel post meritasse un commento,   e quindi quella sera al Gufo non rimane niente altro che meditare,  nella sua bellissima e semplice stanza,   sul significato di quel silenzio dei lettori di fronte a un numero incredibile di  "clic"  che riguardano quel post che è stato letto ma non commentato  


5 commenti:

  1. Ciao Gufo, ho letto ora e complimenti bellissima discussione, ma hai commesso un errore madornale, se mi permetti,la frase dell'ariete è ovviamente mia e, se anche avesse avuto uno scopo denigratorio, cosa che non è, al limite lo sarebbe stato per Massimiliano non per te.
    Per essere più chiaro io ho detto a Massimiliano che usa i tuoi articoli come Ariete per spiegare le sue ragioni, ovviamente se così fosse il suggeritore saresti tu, e non lui, non che lui ne abbia bisogno sia chiaro, ma così come "uso" anche io articoli che mi danno ragione lo stesso fa lui, se le tue idee fossero assolutamente contrapposte alle sue non penso che lo farebbe altrettanto volentieri (così come io non pubblicizzo articoli che propongono il contrario di quanto ritengo giusto).
    MA qui si torna sempre al solito discorso, perché uno di SX condivide spesso e volentieri le tue idee?, o se preferisci perché il contrario?.
    Ai posteri l'ardua sentenza.
    Pace e buona serata a tutti

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    1. Massimiliano è un liberale di sinistra e non ha la tessera del Partito Democratico, anzi, nel 2013 alle elezioni politiche appoggiava il movimento liberale "Fare per fermare il declino" che candidava Oscar Giannino alla carica di premier. Il Gufo ha idee di destra antica, sociale ed esistenziale, che è UNA PICCOLISSIMA MINORANZA in termini numerici nel mondo della destra italiana, ed è allergico ai fanfaroni arroganti "tutte promesse al vento e niente fatti" che fanno i duri e i prepotenti con i deboli e poi si cagano addosso quando qualcuno si ribella e li affronta con decisione e a muso duro. Se tieni presente questi due aspetti, non è affatto sorprendente che il Gufo e Massimiliano, che esprimono due posizioni minoritarie e quasi solitarie nel mondo della destra e della sinistra tradizionali, possano condividere spesso idee e visioni politiche

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    2. Non condivido e lo sai, ribadisco quanto ho sostenuto, La SX ha idee diverse da quanto in più post ha denunciato Giannino e così la Meloni.
      Rispetto le vostre idee pur non condividendole, ma sono idee di SX non di DX o di Giannino, nulla di male in questo se le si difende, ma così come non accetto un Alfano che si professa di DX non essendolo o tradendo la fiducia di chi lo ha votato non posso avvallare la tua posizione.
      Al prossimo incontro Gufo ed ovviamente sempre con il massimo rispetto.

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    3. Una precisazione: la collocazione originaria del Gufo (ex tesserato PDL dal 2009 fino al 2013 nell'area "ex Alleanza Nazionale", mentre a livello locale comunale alcune volte il Gufo in passato ha votato Lega Nord) non ha niente a che vedere con Alfano. Purtroppo le vicende troppo altalenanti di questi ultimi 20 anni, con continue nascite e trasformazioni di partiti, con un esercito di parlamentari "migranti" da un gruppo all'altro, e la presenza di troppi tromboni incompetenti a tutti i livelli, non hanno consentito una continuità che avrebbe potuto creare una vera classe dirigente nazionale e anche locale, e adesso ne paghiamo le conseguenze

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  2. Caro Domenico, essere liberali di sinistra, come io mi reputo, significa in altre parole essere "liberal", nel senso statunitense del termine. Significa, cioè essere liberali in economia (non liberisti), significa essere liberali in materia di diritti civili, significa rimanere comunque molto attenti alla dimensione ed ai bisogni sociali della comunità. Un sondaggio interno dimostrò che oltre un terzo degli aderenti a FARE per Fermare il Declino proveniva dalla sinistra liberale che ha una lunga tradizione, non solo in Italia. Se mi etichettano come "di sinistra" la definizione mi sta troppo stretta, se mi etichettano come liberal, ovvero liberale di sinistra, mi trovo a mio agio. Con simpatia, Massimiliano.

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