lunedì 14 novembre 2016

IL GUFO ANNUNCIA CHE VOTERA' ''SI'' AL REFERENDUM COSTITUZIONALE, MA AMMONISCE ''E' UN VOTO IMPORTANTE, MA NON DEVE ESSERE TRASFORMATO NELLA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE''

Il 4 dicembre 2016 si voterà per approvare oppure per respingere una proposta di riforma della Costituzione approvata in doppia lettura alla Camera e al Senato,  e peraltro dovremo assistere alla pagliacciata di alcuni personaggi di Farsa Italia e del Partito Democratico che in aula,  in una o in più letture nelle sedi istituzionali in cui sono stati eletti parlamentari,  avevano approvato con voto favorevole la riforma,   e poi  ''improvvisamente redenti e convertiti sulla via di Damasco''  adesso voteranno  ''NO''  al referendum su quella riforma che loro stessi avevano contribuito a far approvare in Parlamento.    In teoria chi in Parlamento ha espresso voto favorevole non dovrebbe cambiare idea in sede di votazione popolare nel referendum costituzionale,  .altrimenti ci si potrebbe chiedere se mentre votavano erano consapevoli e convinti di quello che facevano,   ma in Italia accadono anche queste sorprese,  e quindi il Gufo ne prende atto e ci mette una pietra sopra,   preferendo dimenticarsi dell'esistenza di questi incredibili trasformismi di parlamentari della Repubblica strapagati per compiere il loro dovere che invece utilizzano la propria carica non al servizio della nazione che li paga profumatamente,   ma esclusivamente per giochini politici di parte e di partito.       

Purtroppo di un normale voto su un normale referendum i due schieramenti lo hanno trasformato nella  ''madre di tutte le battaglie''  e  da due mesi i politicanti romani parlano solo ed esclusivamente di questi argomenti,   mentre dei problemi reali e quotidiani economici e sociali dei cittadini da due mesi tutti se ne fregano altamente.   Il Gufo voterà  'SI'  perchè è allergico all'indecente  ''mercato delle vacche e degli emendamenti''  che va in scena tutte le volte che si approva una legge di bilancio a causa dei continui passaggi dalla Camera e dal Senato prodotti dal sistema borbonico e burocratico del bicameralismo perfetto,   un  ''mercato delle vacche''  che viene aggirato con provvedimenti incostituzionali come il continuo ricorso ai voti di fiducia  e  l'abuso dei decreti legge anche quando non esistono i requisiti di necessità e urgenza prescritti dalle norme della Costituzione attuale,   un'oscenità che da decenni partorisce leggi finanziarie incomprensibili formate da migliaia di articoli e di commi nelle quali i deputati di destra,  di sinistra e anche leghisti ci infilano dentro continuamente mance e favori elettorali a favore del proprio collegio oppure di qualche associazione e categoria  ''amica''.    Tutto ciò produce inefficienza e clientelismo,   e il numero di 945 parlamentari  -  ai quali vanno aggiunti i senatori a vita,  che spesso sopravvivono per oltre 20 anni dal momento della loro nomina,   alcuni di loro sono ormai arrivati a percepire super stipendi e vitalizi pubblici dalla politica attiva da oltre 50 anni  -    da mantenere con stipendi da satrapi medio orientali è diventato ormai insostenibile e assurdo,  quindi se saranno eliminati 215 senatori il Gufo non si straccerà le vesti perchè un numero di parlamentari inferiori a quello attuale da mantenere per produrre spesso assenteismo non si tradurrà in una diminuzione della qualità della democrazia.    Il Gufo si limita solamente a specificare che considererà personalmente questo referendum come un voto importante ma senza cadere nell'ansia da clima da ultima spiaggia e da  ''madre di tutte le battaglie''  visto che ormai è ampiamente dimostrato dai fatti e dalle frasi da scaricatori di porto utilizzate da certi esponenti sostenitori del  'NO'  che tra gli oppositori di Renzi esiste purtroppo un numero non esiguo di personaggi molto più incompetenti,   maleducati,  fanfaroni  e  ignoranti del Renzi che vogliono  'mandare a casa'.     La mattina del 5 dicembre,  quando lo spoglio elettorale sarà completato e il risultato del referendum sarà ormai definitivo,   sorgerà ancora il sole perchè dopo  ''la madre di tutte le battaglie''  non arriverà il diluvio,   e il Gufo continuerà quietamente nella sua attività di scrittore dilettante senza stracciarsi le vesti e senza fare il bambino dell'asilo insieme a certi  demagoghi da strapazzo che esulteranno come se l'Italia avesse vinto il campionato del mondo di calcio al grido trionfale  ''abbiamo vinto noi'',   rimanendo ovviamente pronti a cambiare idea e a saltare con disinvoltura da uno schieramento all'altro anche pochi minuti dopo l'esito del voto a seconda delle circostanze e delle convenienze politiche personali del momento.  Nei referendum popolari,  che si basano su singoli argomenti e quindi prescindono dall'appartenenza a un partito politico perchè chiedono ai cittadini di esprimersi solamente  sulla singola materia argomento del referendum  e  non sulla visione generale della società e della nazione Italia,   esistono vincitori e vinti,   ma esistono soprattutto idee diverse che si confrontano sulla materia del referendum,   ma il Gufo teme già che questa sua affermazione cadrà ovviamente nel vuoto e che nei giorni precedenti e in quelli successivi al referendum assisteremo a un clima infuocato nel quale,  purtroppo,  si tireranno fuori argomenti demagogici che con le materie del referendum costituzionale non hanno nulla a che vedere

NOTA FINALE DEL POST  -  il Gufo,  sostenitore del  'SI',   è innanzitutto un informatore locale e quindi ha l'obbligo e soprattutto l'onore di informare il popolo dei lettori anche sull'esistenza di iniziative locali e di serate informative a favore del  'NO',   riportando fedelmente quello che viene detto e scritto dai sostenitori del fronte del  'NO',   perchè il compito di informatore che il Gufo si è accollato ha la medesima importanza delle proprie convinzioni personali.   Proprio per questo il Gufo ha scelto di comunicare al popolo la propria scelta,   ma senza aderire personalmente e formalmente a comitati  e  gruppi di opinione,   perchè anche in questa materia quello che scrive il Gufo deve essere quietamente vissuto come l'opinione personale del Gufo e nulla più,   non deve essere considerato un oracolo,   non è il Verbo,   non è un proclama politico ufficiale  e  nemmeno una dichiarazione solenne emessa dallo scrittore solitario,   e peraltro la non adesione formale a comitati aiuterà il Gufo a compiere il proprio dovere di informatore anche su questa importante vicenda politica nazionale       

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