Non ci vuole un genio della giurisprudenza per smentire il Marco Travaglio furioso dei suoi monologhi da demagogo e infatti è sufficiente il Gufo che desidera mettere in chiaro alcuni fatti, in modo che il popolo possa giudicare sulla base dei fatti reali, non delle trombonate supponenti di un arrogante giornalista che si crede il Padreterno, e che come il suo rivale Silvio B. partecipa solo alle trasmissioni televisive in cui può monopolizzare la discussione con monologhi oppure con la complicità di colleghi giornalisti 'compiacenti'.
PUNTO PRIMO, ELEZIONE DEI SENATORI - prima baggianata del ''Marco furioso'' che tira fuori la solita menata, il Senato attualmente è eletto dagli elettori mentre se vince il ''SI'' il Senato non sarà eletto dagli elettori. E' una baggianata scandalosa. Con il sistema attuale l'elettore riceve semplicemente due schede, una per ogni Camera, nelle quali si vota per il partito che predispone una lista precompilata di candidati deputati e senatori, la mitica 'lista bloccata'. Nelle elezioni politiche del febbraio 2013, nessun cittadino elettore ha scritto il nome di nessuno degli eletti sulla scheda elettorale, non è stato espresso alcun voto di preferenza, si è semplicemente votato il partito politico le cui segreterie nazionali, compilando le liste bloccate con la selezione dell'ordine gerarchico delle candidature, di fatto decidevano quali senatori e deputati sarebbero stati eletti assegnandoli nei collegi elettorali 'blindati' nei quali il partito era storicamente molto forte. Addirittura con la riforma i cittadini avranno più potere nell'elezione del senatore, anche senza la scheda elettorale, visto che il senatore prima di diventare tale deve essere eletto sindaco di una città capoluogo di Regione oppure consigliere regionale, e quindi per essere eletto alla carica che gli consentirà successivamente di ambire alla nomina di senatore deve impegnarsi a fondo per raccogliere migliaia di consensi e di voti di preferenza reali dai cittadini elettori, sconfiggendo altri candidati molto agguerriti che a loro volta sono a caccia di consensi e di voti di preferenza. Se vince il ''SI'' chi si candida a sindaco e consigliere regionale, avendo l'ambizione di diventare anche senatore, deve convincere migliaia di elettori a votarlo e quindi anche i partiti non possono selezionare un ciarlatano qualsiasi ma una persona qualificata, stimata sul territorio e in grado di raccogliere un ampio consenso dei cittadini
PUNTO SECONDO, L'IMMUNITA' DEI SENATORI - altra baggianata del ''Marco furioso'' che dice che per colpa della riforma sindaci e governatori avranno in dono l'indennità da parlamentari come se fosse qualcosa che stravolgerà la loro vita e gli darà ''via libera'' per compiere qualsiasi misfatto e reato. Sarà infatti un dono molto misero. La Costituzione originaria del 1948 prevedeva un'indennità molto forte, nella quale addirittura la semplice 'autorizzazione a procedere' doveva essere richiesta alla Camera oppure al Senato che potevano negare al magistrato il permesso di proseguire con le indagini, e oltre a questo 'scudo immunitario' il senatore godeva anche dell'immunità dall'arresto oppure da misure cautelari, dall'immunità per le opinioni espresse nell'esercizio della propria funzione, dal fatto che le richieste di perquisizioni personali e di utilizzo delle intercettazioni telefoniche dovevano essere fatte preventivamente alla Camera di appartenenza da parte del magistrato. Era una immunità 'fortissima' e inoltre nella Prima Repubblica il sistema politico, grazie anche a questo scudo immunitario, dominava sul potere giudiziario e negava quasi sempre la concessione anche delle semplici 'autorizzazioni a procedere' con le indagini. L'immunità attuale è nettamente meno forte di quella della Costituzione originaria, è venuta a meno la richiesta di autorizzazione a procedere quindi il magistrato può iniziare tranquillamente un'indagine penale per reati finanziari di corruzione oppure altri gravi reati senza essere obbligato a chiedere l'autorizzazione preventiva alla Camera e al Senato, e inoltre attualmente in questo contesto storico il potere giudiziario è più forte e credibile di quello politico e quindi le richieste di arresto e di utilizzo di intercettazioni telefoniche avanzate dai magistrati difficilmente sono respinte dalle Camere, che ad esempio in tempi recenti hanno autorizzato l'arresto di un deputato potente come Galan che fu ex presidente della Regione Veneto. Il senatore che sarà eletto nel 2018, a Costituzione attualmente in vigore oppure con il metodo derivante dall'eventuale vittoria del ''SI'' alla riforma costituzionale, avrà quindi una immunità parlamentare nettamente meno forte e meno protettiva rispetto al senatore che era eletto nella Prima Repubblica quando era in vigore la ''vecchia'' normativa sull'immunità parlamentare approvata a grandissima maggioranza dai padri costituenti del 1948 ma poi riformata in seguito alle scandalose vicende di corruzione di ''Mani Pulite''
Travaglio è un direttore importantissimo di un quotidiano nazionale e il Gufo un semplice scribacchino locale, quindi ''la folla è femmina'' come direbbe il nostro sindaco e ovviamente crede alla propaganda del ''Marco furioso'' piuttosto che alle quiete considerazioni di uno scrittore solitario. AMEN, il Gufo va avanti a fare il Gufo con passione e in modo gratuito e Marco Travaglio continuerà a fare il direttore del ''Fatto Quotidiano'' e a percepire il suo super stipendio, e il Gufo lascia che sia il popolo, leggendo questo semplice post, a decidere se il Gufo ha scritto qualcosa di saggio e di reale oppure ha scritto solamente delle baggianate, e nel frattempo il Gufo scrive la frase più importante ossia quello che dobbiamo imparare a eleggere persone oneste e competenti. Un somaro rimane sempre un somaro e un politico ladro rimane sempre un politico ladro, in quanto l'onestà e la competenza sono qualità personali mentre la disonestà e l'incompetenza sono difetti personali, sia se viene 'calato dall'alto' dalle segreterie di partito che se viene trionfalmente eletto dal popolo raccogliendo una marea di voti di preferenza
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