sabato 26 novembre 2016

IL REFERENDUM COSTITUZIONALE DIVIDE ANCORA LA MAGGIORANZA, NELLA LEGA NORD QUALCUNO SI INCAZZA PER LO SCARSO IMPEGNO DEGLI ALLEATI NELLA CAMPAGNA ELETTORALE PER IL ''NO''

Un altro motivo di divisione politica e di dissenso,  di polemica strisciante e  ''sotto traccia''  agita le acque già molto tempestose dei rapporti ormai pessimi tra Lega Nord e Forza Italia qui negli Stati Uniti di Castelli Calepio.   Un consigliere leghista si è lasciato andare a uno sfogo con il Gufo dicendo  ''sono sicuro che noi leghisti voteremo  'NO'  al referendum,   ma vorrei essere nascosto in cabina elettorale tutto il giorno per vedere cosa votano quei  'Barabba',   sono sicuro che la metà di loro voteranno per il  'SI'''  e  poi ha aggiunto minaccioso  ''la sera del 5 dicembre faremo i conti''  lasciando intendere che se qui a Castelli Calepio,  e in particolare a Tagliuno,  il numero di  'SI'  risulterà superiore a quello dei  'NO',   la Lega Nord prenderà molto male questo fatto.    Se si lascia perdere l'aspetto  'colorito'  e  un po'  pittoresco dello sfogo,  quel consigliere leghista nel merito ha pienamente ragione.    La Lega Nord si è impegnata a fondo sul territorio comunale nella campagna referendaria con gazebo  e  banchetti informativi sulle piazze delle frazioni del Comune,   con diversi interventi dei suoi esponenti politici e tesserati sui social network,   organizzando la serata informativa pubblica di novembre in cui sono intervenuti come relatori il segretario provinciale Daniele Belotti  e  l'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli,   e inoltre alla  ''manifestazione dei 100 sindaci a Bergamo''  la fascia tricolore e quindi la rappresentanza ufficiale del Comune è stata assunta personalmente dal vice sindaco leghista che ha sostituito il sindaco di Forza Italia assente a quella manifestazione.

L'impegno di Forza Italia per il  'NO'  sul territorio comunale di Castelli Calepio fino a oggi  è stato praticamente pari a zero per qualità e per quantità.   Il sindaco,  di Forza Italia,  se ne è completamente  ''lavato le mani''  del referendum,  non è un fatto che lo interessa perchè lui ha detto diverse volte che è stato eletto per amministrare il Comune e non per perdere tempo a  'fare politica',   e infatti non ha perso tempo e alla manifestazione dei 100 sindaci non ci è andato.     Gli esponenti di Forza Italia si sono limitati a qualche manifesto sulla vetrina della sede di Tagliuno,  per il resto zero interventi sui social network,  zero banchetti e volantini informativi,   nessuno di loro era presente alla serata pubblica informativa organizzata dalla Lega Nord  e  Forza Italia stessa si è  ''dimenticata''  di organizzare serate in proprio oppure insieme all'alleato leghista.   Alcuni sussurrano sotto voce che se vincerà il  'SI'  sarà la sconfitta politica della Lega Nord,  dell'opposizione interna del Partito Democratico e del M5S,   non è da considerare come la loro sconfitta.   Tutto il peso della campagna elettorale referendaria per il  'NO'  qui a Castelli Calepio è stato lasciato in mano alla sinistra di Rifondazione Comunista,  alla Lega Nord e a singoli cittadini e comitati sostenitori del  'NO'.    Ancora una volta,  per l'ennesima volta,   Forza Italia e la Lega Nord hanno marciato divise,   ognuno dei due partiti ormai porta avanti solo quello che gli interessa e gli conviene politicamente  e  'se ne lava le mani'  di tutto il resto,   lasciando il peso della battaglia sulle spalle dell'alleato.   Le divisioni tra due partiti che ormai la pensano in modo diverso praticamente su tutto,   hanno modi di agire e sensibilità politiche diverse,   hanno diversi valori politici e personali,   sono sempre più evidenti  e  questo referendum è stato uno dei molti fatti politici che hanno contribuito a dividere,  più che a riportare all'unità,  i due alleati  'separati in casa'  di questa legislatura   

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