domenica 27 novembre 2016

L'APPELLO DEL GUFO A MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI ''FERMATE IL SILVIO B. DELIRANTE, E' DIVENTATO PEGGIO DI FIDEL CASTRO''

La storia e la cronaca recente ci raccontano che nel 2008,  a causa del grave peggioramento delle proprie condizioni di salute personali,  il dittatore comunista di Cuba Fidel Castro che in quel momento aveva da poco superato gli 80 anni di età anagrafica ha formalmente rassegnato le proprie dimissioni  e  ha consegnato il potere assoluto nelle mani del fratello,  Raùl Castro,  ritirandosi a vita privata dove peraltro ha scritto pagine interessanti della propria vita umana,  ricevendo Papa Francesco  e  riflettendo a fondo su argomenti di grandissima importanza come il declino nella fase della vecchiaia,  la possibilità di ritrovare la Fede religiosa negli anni conclusivi della propria vita dopo interi decenni di  'ateismo di Stato'  e  la triste condizione dell'uomo anziano che si prepara alla morte,  che è arrivata da poche ore a oltre 90 anni di età.  Un uomo autoritario,  un dittatore comunista ha saputo prendere atto consapevolmente del proprio irreversibile declino fisico e politico  e  ne ha approfittato per rinunciare volontariamente al potere,   preferendo dedicare a temi molto più alti e importanti gli anni più belli della sua esistenza,   quelli di un tramonto trascorso nella riflessione su temi esistenziali e religiosi  e  su meditazioni personali non banali e non scontate,   e grazie alla decisione impopolare ma coraggiosa della rinuncia volontaria al potere Fidel Castro si è guadagnato il  ''diritto''  a morire di morte naturale sul proprio letto,   senza essere travolto e deposto da una rivolta popolare come accade a chi rimane inchiavardato al potere e alla poltrona anche quando ormai è palesemente  ''bollito''  politicamente e fisicamente.

In Italia  'la Grande Mummia'  Silvio B.  degrada pericolosamente,  ed è in condizioni fisiche,  politiche e umane nettamente peggiori di quelle di Fidel Castro a Cuba.   Il suo recente sproloquio obbrobrioso in cui delirava di dittatura del Partito Democratico e di Renzi,  di brogli elettorali,   e  addirittura minacciava di candidarsi nuovamente a oltre 80 anni di età,  senza tenere conto che nell'anno delle prossime elezioni politiche nazionali del 2018 Silvio B.  avrà 81 anni e mezzo di età anagrafica  e  24 anni di permanenza nel  ''teatrino della politica politicante'',    è un insulto all'intelligenza dei numerosi elettori di destra  e  politici onesti di destra che non ne possono più,   che desiderano archiviare la vicenda politica di Silvio B.  per girare pagina,   per aprire la stagione del ricambio generazionale e politico della destra italiana.  Una cariatide ormai fisicamente e politicamente  ''bollita'',   un sepolcro imbiancato ormai politicamente finito,  rischia di tenere in ostaggio per altri due anni milioni di elettori,  e a questo punto visto che  -  al contrario del comunista Fidel Castro  -  Silvio B.  non ne vuole sapere di prendere in considerazione l'ipotesi del ritiro definitivo volontario a vita privata,   magari per dedicarsi con profitto a quelle riflessioni personali sui temi importantissimi che hanno riempito di contenuti il declino fisico e la vecchiaia del dittatore comunista,  il Gufo auspica caldamente che Matteo Salvini  e  Giorgia Meloni la mattina del 5 dicembre e indipendentemente dal risultato elettorale definitivo del referendum costituzionale,   possano riuscire a porre fine a questa indecorosa farsa convocando immediatamente il  'tavolo organizzativo'  che stabilirà le regole di candidatura e di elezione delle primarie della destra italiana che chiameranno il popolo degli elettori e degli iscritti ai partiti di destra a decidere democraticamente con il voto chi sarà il prossimo leader nazionale della coalizione di destra da candidare a premier alle prossime elezioni politiche.    L'assurda farsa e la baggianata di Silvio B.  è durata troppo a lungo e deve finire,   prima di degenerare completamente nella squallida sceneggiata di un patetico vecchio politicante che rimane inchiavardato al potere fino all'ultimo giorno della sua esistenza gettando discredito politico sull'intero schieramento politico da lui stesso fondato,   e se Silvio B.  al contrario di Fidel Castro non si ritira di propria volontà,   allora tocca per forza ai due  'giovani'  Salvini e Meloni prendere in mano in modo energico e deciso la situazione e salvare la baracca,   restituendo un minimo di dignità a una situazione che è diventata ormai grottesca e indecente



     

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