sabato 19 novembre 2016

'''L'ITALIA VITTIMA DI DUEMILA ANNI DI BUGIE SULL'IMPERATORE NERONE'' IL GUFO RINGRAZIA MASSIMO FINI CHE HA PERMESSO UN DIBATTITO STORICO REALE SU UN GRANDE IMPERATORE ROMANO COMPLESSO E SFORTUNATO

Solamente uno scrittore solitario e  'fuori dagli schemi'  come Massimo Fini,  che è stato spesso bandito dai giornali di regime della grande stampa italiana e dalla RAI in quanto a causa della sua indipendenza intellettuale non si prestava mai a fare  'il galoppino dei partiti e dei salottieri miliardari del Palazzo',   poteva smascherare la più grave di tutte le diffamazioni storiche,  quella contro l'Imperatore Nerone.   Una marea impressionante di trombonate sono smascherate,  e il Gufo elenca una a una tutte le 

NERONE NON VOLEVA DIVENTARE IMPERATORE  -  aveva solamente 17 anni,  il povero Nerone,  quando fu nominato Imperatore dopo la morte improvvisa di Claudio che era quasi certamente stata provocata da avvelenamento da funghi ordito dalla moglie Agrippina.   La madre di Nerone,  dispotica e affamata di potere,  desiderava  'diventare la vera Imperatrice di Roma'  mettendo sul trono il figlio Nerone e dominando su di lui con la sua personalità invadente e opprimente,   e fu costretta a eliminare fisicamente Claudio perchè l'Imperatore avrebbe preferito nominare come proprio successore il figlio Britannico.   Agrippina agì appena in tempo per evitare la ratifica questa nomina,   e dopo la morte di Claudio fece nominare enne Imperatore il 17enne Nerone il quale,  avendo una personalità debole,  si piegò docilmente di fronte alla volontà della madre  e  accettò senza grande entusiasmo di diventare Imperatore nonostante la sua preferenza,  già nella giovane età,  andava in direzione delle sue passioni e inclinazioni naturali per la musica e il canto,  per la poesia,  per l'arte

LE CONDANNE SOMMARIE FURONO COLPA DEGLI INTRIGHI DI POTERE DELLA MADRE  E  DEL CAPO DEI PRETORIANI TIGELLINO  -  Nerone fu vittima di ben due complotti alle sue spalle  e  quindi di due tentativi di abbatterlo con congiure e cospirazioni di Palazzo,   orditi prima dalla madre Agrippina che si vedeva sfuggire il dominio sul figlio dopo che Nerone si era innamorato della bellissima moglie Poppea Sabina che era ambiziosa,  assetata di potere  e spregiudicata più della stessa Agrippina,   e  poi dal capo dei pretoriani Tigellino che tradiva la fiducia dell'Imperatore modificando i suoi ordini  e  parlando male di lui alle sue spalle.   Il Nerone che fece condannare e uccidere prima la madre e poi Tigellino era stato semplicemente messo con le spalle al muro di fronte alla scelta drastica tra essere deposto da una congiura di Palazzo e probabilmente ucciso,   oppure anticipare i congiurati  e  procedere lui stesso all'eliminazione fisica dei mandanti di questi complotti    

NERONE NON ERA  'MATTO',   ERA UNA MENTE FERVIDA E GENIALE  -  un Imperatore che durante i 15 anni del suo regno ha messo in pratica una riforma monetaria con svalutazione della moneta,   una politica di soppressione delle imposte indirette senza aumentare le imposte dirette per favorire gli strati più popolari e più poveri di Roma  e  i ceti produttivi,  una politica di pace senza iniziare alcuna guerra di conquista e di aggressione verso le nazioni esterne,   la grande ricostruzione di Roma con la realizzazione della Domus Aurea,   magnifici spettacoli musicali e circensi che registravano sempre una partecipazione popolare da record in termini numerici,  un vasto programma di realizzazione di lavori pubblici finanziati dallo Stato per contrastare l'inflazione derivante dalla svalutazione monetaria non è certamente un  'Imperatore pazzo'.  Nei suoi primi cinque anni di regno aveva affidato gli affari di Stato ai due migliori funzionari esistenti sulla piazza,  Afranio Burro e il filosofo Seneca,   e negli anni successivi le sue nomine furono quasi sempre  'per merito',   pescando spesso fuori dalla cricca della Casta dominante e andando a fare nomine anche coraggiose e  'fuori dagli schemi',  e  con queste nomine Nerone creò una burocrazia statale di buon livello della quale anche i suoi successori riuscirono ad avvalersi.     Nessun  'matto'  può realizzare tutto questo programma di ampio respiro in materia di politica e riforme economiche,   politica estera  'pacifista e di non aggressione',   lavori pubblici in grande quantità e la ricostruzione completa di una città devastata da un incendio,   oltre a un programma molto ampio in materia di arte,  musica,  cultura.    Solo un Imperatore dalla mente fervida e geniale poteva fare tutto questo,  ma gli storici per lunghi anni lo hanno definito un pazzo,  megalomane,  despota  e  sanguinario  dimenticando  che un despota e un tiranno crudele e sanguinario non ha quasi mai  'passioni creative'  ma è spinto solamente dalla sete di conquista del mondo  e  dal delirio di onnipotenza che lo spinge a voler fare guerre di conquista,  mentre in questo caso siamo in presenza di un  'Imperatore pacifico e pacifista'

NERONE ERA AMATO DAL POPOLO  E  DETESTATO DALLA CASTA  -  il fatto che Nerone era amato dal popolo  e  detestato dalla Casta dei senatori,  della cricca dei militari  e  dei palazzinari e costruttori romani che si vedevano  'portare via il pane di bocca'  da un Imperatore che contro ogni pronostico si dedicava all'arte e agli spettacoli popolari  e  portava avanti politiche  ''progressiste''  che mettevano un freno alle speculazioni edilizie e finanziarie derivanti dalle grandi guerre di conquista  e  dai  'signori dei grandi lavori edili'  che spadroneggiavano già nella Roma antica.    I due grandi cronisti storici dell'epoca Tacito e Svetonio  e  il filosofo Seneca appartenevano alla cricca dominante del Senato  e  dei  Palazzi del Potere,   che si era trovata spiazzata e sorpresa dal fatto che immaginava di avere a che fare con un  'Imperatore stravagante e fantoccio'  da dominare a loro piacimento  e  invece si ritrovava un fervido genietto amato dal popolo che ostacolava i loro affari miliardari.    Dopo la morte di Nerone  e  nonostante una campagna di diffamazione mediatica senza precedenti,  che arrivò al punto di decretare la famigerata  ''damnatio memoriae''  che consisteva nella cancellazione di ogni ricordo dell'Imperatore defunto  e  nella proibizione di diffondere la stessa memoria di Nerone  e  delle sue gesta ai posteri.   Nonostante questa maledizione eterna lanciata contro Nerone,  per diversi anni dopo la sua morte la tomba dell'Imperatore era sempre ricoperta da omaggi floreali lasciati da diversi sconosciuti e nostalgici,   appartenenti agli strati più umili della popolazione,   fatto che avveniva molto raramente quando si verificava il decesso in circostanze tragiche come quelle di una rivolta popolare

I GRECI NON AVREBBERO MAI APPLAUDITO UN IMPERATORE  ''ROMANO INVASORE''  SENZA AMARLO ALLA FOLLIA  -  Nerone si esibiva in prima persona negli spettacoli circensi,  musicali,  e anche nei teatri non solo di Roma,  dove il popolo applaudiva perchè in quel momento lui era il potente di turno,   ma anche nei teatri della Grecia.   I greci,  invasi e sottomessi ai Romani  e  quindi trattati duramente dai padroni,   non avrebbero mai applaudito con incredibili ovazioni un  'invasore'  senza amarlo alla follia,   in quanto questo  'Imperatore pazzo'  amante delle arti e della musica era un profondo ammiratore della cultura ellenica dell'antica Grecia
  
L'INCENDIO DI ROMA  ORDINATO DA NERONE E'  UNA CALUNNIA STORICA  -  sono venute a meno le prove che erano considerate incontestabili del fatto che Nerone aveva ordinato lui stesso l'incendio di Roma per godersi lo spettacolo mentre suonava la cetra  e  per poterla ricostruire più bella di prima,   ormai non esiste più alcuna prova che dimostra questo fatto.   Massimo Fini si permette di osservare che,  nel momento in cui viene a meno questa gravissima accusa storica che si dimostra infondata e non più provata in modo incontestabile,  allora si deve rimettere in discussione anche tutto il resto  e  si deve iniziare a chiedersi se anche tutto quello che fu scritto contro di lui era frutto della realtà  oppure  se si trattava di esagerazioni di due storici maldisposti e prevenuti politicamente contro di lui

Nerone era un personaggio complesso che ha fatto politiche complesse,   a volte buone  e  a volte devastanti,   ma soprattutto è stato un personaggio controverso protagonista di una storia che non deve essere liquidata per slogan,   ma che merita di essere studiata e approfondita in modo completo e totale.    Nerone con la sua mente fervida e creativa soffriva a lungo di depressione,  di problemi mentali,   certamente non mancava in lui la megalomania che assale i personaggi potenti e gli Imperatori,    e il Gufo vuole segnalare ai lettori anche questo libro e questa  ''rilettura storica diversa''  del personaggio Nerone fatta da Massimo Fini perchè troppe volte,  nella storia italiana e non solo italiana,   personaggi molto popolari ma detestati dalla cricca oligarchica e affarista della loro epoca sono stati giudicati solo per le loro immense colpe senza riconoscere i loro meriti politici e storici che furono concreti e indiscutibili,   e soprattutto senza tenere conto,  nel giudizio severo e tranciante,  della realtà e del contesto storico,  ambientale  e  politico in cui erano stati concretamente chiamati a governare 

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