giovedì 1 dicembre 2016

16 - 24 GENNAIO 2008, I GIORNI DELLA DECADENZA DELL'ITALIA, QUANDO HANNO AVUTO INIZIO I ''CAMBI DI CASACCA SPREGIUDICATI'' IN PARLAMENTO

La decadenza irreversibile dell'Italia ha inizio in una settimana,  dal 16 al 24 gennaio 2008,  quando una legislatura tempestosa si chiude con una serie di eventi talmente squallidi che hanno dato inizio a un declino irreversibile,  all'inizio di un continuo  ''mercato delle vacche''  in Parlamento che non si è ancora concluso.   Sono i giorni tempestosi della caduta del Governo Prodi,  che si reggeva a stento su una fragilissima maggioranza al Senato,  158 senatori di maggioranza contro 156 senatori di opposizione,  oltre ai sette senatori a vita che votavano spesso insieme alla maggioranza,   ma è una folle ammucchiata di 13 partiti spesso piccolissimi,  con un numero esiguo di consensi elettorali reali,   ma che disponendo di due o tre senatori decisivi per le sorti del Governo hanno preteso poltrone  e  hanno lanciato continui ricatti politici,  costringendo Prodi a dare vita a un folle e assurdo Governo di addirittura 101 persone tra ministri,  vice ministri  e  sottosegretari senza portafoglio.   Il 16 gennaio è il giorno delle indagini contro la moglie del Ministro della Giustizia Clemente Mastella  e  già il fatto che un partitino ridicolo come quello dell'UDEUR ha ottenuto il Ministero della Giustizia la dice lunga,   purtroppo quel partito numericamente insignificante come consensi elettorali reali dispone di tre senatori senza i quali non esiste più la maggioranza al Senato.    Mastella provocatoriamente ripeteva spesso  ''potete anche farmi decadere da Ministro ma senza di me il Governo non ha più la maggioranza''   e gli altri  'mandavano giù'  il boccone amaro,  pronti a impallinarlo alla prima occasione.   L'occasione arriva con la moglie indagata dal pubblico ministero di Santa Maria Capua Vetere in Campania,  la situazione di un ministro della Giustizia con moglie indagata diventa insostenibile e Mastella si dimette da ministro,   annunciando che il suo partito esce dalla maggioranza e passa all'opposizione,   la maggioranza senza i tre senatori UDEUR scende a 155 senatori contro la minoranza che sale a 159 senatori.   Anche Lamberto Dini e il suo collega di partito Scalera,  altri due rappresentanti di un misero partito che però ha tenuto per due anni sotto pressione il Governo con continui ricatti politici dovuti al fatto di disporre a sua volta di due senatori decisivi per la maggioranza al Senato,   decidono di seguire Mastella e di abbandonare la maggioranza,   e considerando che il senatore De Gregorio già a inizio legislatura aveva  ''cambiato casacca''  passando dal partito di Di Pietro a Forza Italia,  l'opposizione sale a 161 senatori e presenta formale mozione di sfiducia contro il Governo al Senato.

Si arriva al voto di fiducia e il 23 gennaio arrivano i primi due colpi di scena,   il senatore argentino Pallaro eletto nella circoscrizione Estero - Sud America  e  sostenitore del Governo Prodi è di fatto irreperibile e non riescono a rintracciarlo,  non si presenterà al voto di fiducia  e  questa assenza diventerà decisiva per la caduta del Governo.   La vicenda del partito di Mastella finisce in farsa,   al momento del voto di fiducia uno dei tre senatori,   il senatore Cusumano,   cambia idea e torna ad appoggiare il Governo Prodi votando la fiducia,   ma il suo collega senatore di partito Tommaso Barbato lo aggredisce verbalmente con frasi oscene e volgari e con urla selvagge,  e lo insulta pesantemente in diretta televisiva,   ne nasce una rissa indecorosa  e  Cusumano viene trascinato via in barella dopo l'aggressione di Barbato.   Si va avanti in un clima incandescente e i due senatori Lamberto Dini e Giuseppe Scalera formalizzano il loro voto contario al Governo Prodi insieme al senatore  ''indipendente''  ma di solito sostenitore del Governo Domenico Fisichella,   e questo fatto insieme all'improvvisa assenza del senatore argentino fa crollare le ultime speranze da parte del Governo di ottenere la fiducia.   Tra i senatori a vita il  ''guru''  Giulio Andreotti non vota e fa quindi venire a mancare un voto al governo,   gli altri votano a favore della fiducia ma il loro voto non risulta decisivo in quanto il risultato finale è di 156 voti a favore del Governo e 161 voti contrari e un'astensione che nel regolamento del Senato vale come voto contrario,   quindi Prodi viene sfiduciato e il suo Governo crolla ed è costretto alle dimissioni.    Ne nasce una gazzarra indecente,   il senatore siciliano di Alleanza Nazionale Nino Strano  e  il suo collega Domenico Gramazio danno spettacolo portando una mortadella in aula,  affettando la mortadella e ingoiandola,  mentre uno dei due stappa una bottiglia di champagne e urla come un matto.   Il presidente del Senato Franco Marini,   scandalizzato da questo osceno spettacolo,   ricorda ai due personaggi autori della tristissima buffonata che non siamo al bar ma siamo in un'aula parlamentare,  in una seduta pubblica importantissima in cui si vota la fiducia al Governo  e  peraltro in un contesto in cui la seduta parlamentare è trasmessa in diretta televisiva dalle reti pubbliche della RAI su tutto il territorio nazionale.     Tra mortadelle affettate e bottiglie di champagne,  urla e bestemmie,  bandiere tricolori in segno di festa  e  buffonate varie,    finisce tutto in farsa,  e quando dopo pochi giorni crolla anche la legislatura e si va a elezioni politiche anticipate,  guarda caso Clemente Mastella ha completato  ''il salto della quaglia''  e  in Campania decide di sostenere il centro destra e Silvio B.  e  questo consente al centro destra di conquistare la maggioranza al Senato grazie alla vittoria decisiva in Regioni come Campania,  Calabria e Sicilia ottenuta con il sostegno determinante del partito di Clemente Mastella,   e secondo il Gufo è iniziato in quei giorni di totale maleducazione e cialtronaggine,   in cui dominavano  ''salti della quaglia''  improvvisi di senatori che dalla mattina alla sera saltavano da destra a sinistra  e  viceversa da sinistra a destra  e  di altri senatori che trasformavano il Senato in un bar di ubriaconi stappando bottiglie di champagne,  urlando come ultras della Curva Nord dell'Atalanta Calcio  oppure  affettando mortadelle che è iniziato il declino della nazione.    Una volta che si legittimano questi penosi trasformismi politici si crea un precedente politico pericolosissimo e infatti le vicende di Razzi e Scilipoti che  ''saltano da Di Pietro a Forza Italia''  nella notte prima del voto di fiducia del 14 dicembre 2010  e  salvano il Governo di Silvio B.   e  la successiva vicenda dei dieci deputati  ''traditori''  che fanno il  ''salto della quaglia''  da Forza Italia ai partiti centristi nel novembre 2011  e  fanno venire a meno la maggioranza provocando il crollo definitivo del Governo di Silvio B.  sono la replica,   imbarazzante e penosa,   degli eventi politicamente osceni del gennaio 2008,   e  gli oltre 200  ''salti della quaglia''  da un partito all'altro della legislatura attuale non sono niente altro che la imbarazzante continuazione delle vicende del passato remoto e recente

Nessun commento:

Posta un commento