Il sindaco arriva veloce, come Babbo Natale, e il 13 dicembre alle ore 19.30 regala al popolo di Castelli Calepio un Consiglio Comunale che prevede, all'ordine del giorno e come argomento principale, l'adozione della variante generale al P.G.T. e la sua approvazione definitiva. E' calata la mannaia, improvvisa e velocissima, la ''mossa finale'' con cui il sindaco ha messo la Lega Nord con le spalle al muro. La variante al P.G.T. doveva essere inizialmente portata in approvazione entro il mese di marzo 2017 e la velocità fortissima impressa all'adozione non può essere stata niente altro che un atto solitario del sindaco il quale ha anche nelle proprie mani la delega all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici, e quindi ha potuto mettere fine alla solita processione dei ''tecnici amici di maggioranza'' portando in aula la proposta di adozione della variante, che quando assume questa improvvisa velocizzazione può essere paragonata nel suo piccolo e in ambito locale a un vero e proprio ''voto di fiducia'' che il sindaco richiede alla maggioranza e ai consiglieri comunali, un ''prendere oppure lasciare''.
Il Gufo non cade nella trappola di tecnici cavillosi e a volte non disinteressati, che sognano una discussione formale sulle singole virgole dei singoli punti della variante al P.G.T. in modo da 'tirare matto il Gufo' e da creare un polverone per poter raccontare al popolo quella che è la loro personale visione, camuffata abilmente da realtà, e passa quindi alla discussione politica sulla variante. Emergono tre questioni politiche sostanziali e la prima è sorprendente, il famigerato ''P.G.T. comunista e disfattista'' adottato dalla ex maggioranza del ''Patto per Castelli Calepio'' sotto la guida dell'ex sindaco Flavio Bizzoni non viene stravolto nel suo impianto, il nuovo P.G.T. non nasce per cambiare la struttura urbanistica profonda del paesello. Questa è una sorpresa solo per i leghisti demagoghi ma il Gufo sapeva già tutto da almeno due anni, nulla può essere stravolto per il semplice fatto che Flavio Bizzoni e Giovanni Benini, insieme alle loro maggioranze politiche, sono in gran parte ex tesserati del Popolo della Libertà e quindi con cultura politica di destra. Può accadere che Flavio Bizzoni e Giovanni Benini litigano spesso a causa di caratteri diversi e inconciliabili e di una visione della vita personale e della politica a sua volta diversa, ma l'origine e la provenienza politica comune, entrambi ex tesserati del medesimo partito, ha come conseguenza che entrambi hanno una visione generale simile in diversi aspetti delle loro scelte politiche e amministrative che non possono essere altro che ''politiche di destra'' che producono un P.G.T. simile. Entrambi in diversi momenti della loro esperienza amministrativa sono stati accusati di governare in modo autoritario e solitario, il sindaco attuale in modo più spregiudicato e teatrale e il sindaco precedente caratterizzando la propria conduzione della maggioranza con un rigido e austero formalismo dominato dalla convinzione liberale di governare senza aumentare mai le tasse locali, ed entrambi infatti non hanno mai creato commissioni comunali. Flavio Bizzoni e Giovanni Benini sono entrambi politici di destra e amministratori di destra, e quindi chi ha sproloquiato negli anni passati di ''comunismo'' accusando Flavio di essere ''un dittatore di sinistra'' viene smentito da un P.G.T. che fatta eccezione per le solite richieste accettate non certo a sorpresa e figlie di una mentalità di destra, conferma la continuità sostanziale nella mentalità politica più profonda tra la precedente amministrazione e quella attuale.
Per il resto due sono le ragioni che hanno spinto a questa accelerazione della procedura di approvazione della variante al P.G.T., e quella principale è che il sindaco e il consigliere con delega ai Lavori Pubblici Mario Pagani vogliono chiudere alla svelta ''la partita politica della variantina''. Con l'inserimento in P.G.T. approvato velocemente del tracciato della variantina si andrà a rapidissima approvazione del progetto definitivo dell'opera e in quel momento Mario Pagani e il sindaco saranno politicamente ''fortissimi'' nei confronti dei consiglieri regionali Daniele Belotti della Lega Nord e Alessandro Sorte di Forza Italia. La maggioranza potrà infatti dire ''il progetto esecutivo è pronto, il tracciato è inserito formalmente in P.G.T.'' e in quel momento il cerino acceso, dal punto di vista politico, passerà nelle mani dei due consiglieri regionali. Toccherà a loro decidere se 'velocizzare la pratica di concessione della deroga regionale dopo la bocciatura del Parco Oglio Nord' e quindi concedere finanziamenti regionali alla variantina comunale di Castelli Calepio, ma se diranno ''NO'' oppure se continueranno a cincischiare e a perdere tempo in cavilli e formalismi saranno travolti dall'impopolarità qui nel territorio del paesello proprio in piena campagna elettorale delle elezioni politiche e regionali, in cui i due deputati regionali si giocano la conferma nei loro posti. Ha vinto Forza Italia, che ha detto ''noi abbiamo agito'', e la Lega è stata sconfitta alla grande, se la variantina riuscirà a decollare rapidamente il merito politico sarà dei due uomini di Forza Italia, se ci saranno ritardi e rallentamenti la Lega avrà in collo la sua parte di responsabilità politica.
Il terzo motivo di accelerazione della procedura è quello che entrambi i partiti, a P.G.T. approvato, avranno finalmente e pienamente ''le mani libere'' dal punto di vista politico. Forza Italia chiederà politicamente conto alla Lega del fatto che in questo anno 2016, mentre la Lega si è defilata dalla responsabilità di governo con dimissioni di assessori per motivi personali e con rinunce alle deleghe lasciate nelle mani del sindaco, il partito si è trovato a dovere gestire praticamente da solo le questioni più rilevanti sulle opere pubbliche e sulla viabilità a Tagliuno, mentre la Lega si chiamava fuori e passava un mese intero a fare propaganda elettorale per ''mandare a casa Renzi'', e infatti il Gufo registra alcuni malumori per ora isolati di qualche simpatizzante che, ritenendo di avere qualche ragione fondata, mormora e sussurra ''mentre loro facevano propaganda per un mese sul referendum e sui social network, noi abbiamo continuato a dedicare tutte le nostre energie ad amministrare il paesello, e siamo anche stati accusati di 'tradimento politico' perchè alcuni di noi a titolo individuale e personale hanno votato 'SI' al referendum costituzionale'', e peraltro Forza Italia sarà in grado di dimostrare che quelli tesserati che hanno votato 'SI' si sono dimostrati - risultati elettorali alla mano - un numero esiguo di persone. La Lega Nord è ormai chiaro che nel 2019 non sarà più alleata di Forza Italia, a livello nazionale addirittura ''Il Giornale'' e ''Libero'' insieme a tutta la stampa di destra parla ormai in modo insistente di diversi contatti politici e progetti di alleanza tra Lega Nord e M5S sia a livello nazionale che a livello locale, e quindi la Lega Nord di fatto è già alla ricerca del candidato sindaco per le prossime elezioni comunali, che molto probabilmente non sarà Benini e quasi certamente non sarà espressione della attuale maggioranza che ha poche possibilità di ripresentarsi unita dopo le clamorose litigate, finite con grande evidenza anche sulle pagine dei giornali locali, in questo durissimo anno 2016 pieno di colpi di scena e di ripicche e accuse reciproche. Infine il Gufo, che è quietamente posizionato sul suo trespolo messo a riposo e in pensione dalla destra locale, ma che potrebbe anche decidere di 'scendere dal trespolo' e considerata l'allergia del Gufo alla demagogia sfrenata e senza più limiti del M5S e di Salvini i quali si ritengono i monopolisti della purezza e dell'onestà politica, e già questo sarebbe tutto da dimostrare che corrisponde a realtà, non sarebbe difficile immaginare l'irruzione sulla scena di ''un Gufo di sinistra'' che precipita nel comunismo oppure un Gufo solitario che come Donald Trump manda a quel paese tutti i partiti e i burocrati e si lancia in un'avventurosa vicenda solitaria in cui si appella al popolo sovrano giocando la ''carta qualche volta vincente'' che il popolo sovrano, nel segreto dell'urna, giudica spesso in modo favorevole e con estrema simpatia la sfida solitaria del ''matto'' fuori dagli schemi e magari anche ''fuori dagli stracci''.
In tutta questa analisi il Gufo non trascura affatto le opposizioni. Le due liste civiche di minoranza ''Castelli Calepio Cambia'' e ''Patto per Castelli Calepio'' stanno esaminando con la massima attenzione la documentazione molto voluminosa che riguarda la variante generale al P.G.T. esercitando il loro dovere di controllo e non è da escludere quindi che durante la discussione in aula della variante al P.G.T. possa andare in scena la sorpresa che nessuno si aspetta, magari qualche personaggio insospettabile che è stato sorpreso mentre ''cadeva in tentazione'', qualcosa che il Gufo in questo momento - non avendo le nozioni tecniche di urbanistica e quindi non potendo esaminare a fondo con precisione quello che è pubblicato sul sito internet comunale nella sezione dedicata alla variante P.G.T. - non ha il coraggio nemmeno di immaginare e di sospettare, ed ecco che in quel caso potrebbe emergere un ulteriore motivo che ha portato all'accelerazione dell'approvazione della variante. Sarà la discussione in aula che farà emergere non solo le questioni legate all'approvazione della variante generale al P.G.T., ma anche alcuni indizi sullo scenario politico futuro a Castelli Calepio che l'occhio vigile e attento del Gufo è pronto a descrivere quando compilerà sul blog il suo resoconto sulla serata del Gran Consiglio del P.G.T. che andrà in scena il 13 dicembre 2016
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