mercoledì 14 dicembre 2016

DA GIANFRANCO FINI IL GUFO SI ASPETTA UNA SOLA FRASE ''MI RITIRO DALLA POLITICA ATTIVA''

Gianfranco Fini ha deciso di concludere nel modo più inglorioso e sciagurato quella che è stata una carriera politica che lo ha visto ricoprire ruoli pubblici e funzioni importantissime,  tra cui il più importanti di tutti sono state la carica di Ministro degli Esteri di uno dei Governi Berlusconi,   peraltro in un momento in cui doveva occuparsi in prima persona della questione internazionale importantissima del salvataggio e del soccorso ai nostri connazionali presenti nel Sud Est asiatico nei giorni drammatici del devastante maremoto del dicembre 2004 in cui si registrarono decine di migliaia di morti e di dispersi,   e la carica di presidente della Camera ricoperta non certo con imparzialità negli anni dal 2008 fino al 2013  in cui Gianfranco ha sprecato la propria immensa intelligenza politica consumandosi in una inutile e devastante litigata pesantissima e a colpi di insulti contro Silvio B.  e  contro i giornalisti  ''servi di Silvio B.''  autori di una campagna di stampa penosa e ai limiti della diffamazione personale.   La vicenda della  'casa di Montecarlo'  è stata gestita in modo imbarazzante,  politicamente penoso  e  senza un minimo di decenza e di dignità da parte di Fini,  il quale anzichè ammettere errori e leggerezze  -  magari rinunciando alla carica di presidente della Camera  -  nei momenti in cui la vicenda fu oggetto di diversi articoli di stampa,   ha  ''menato il can per l'aia''  con grotteschi tentativi di minimizzare,  di negare che la casa che doveva fare parte del patrimonio di un partito politico in quanto donazione di una ex militante veniva utilizzata dai propri familiari per scopi personali.   Adesso salta fuori dopo sei anni che non ne sapeva nulla,  che non si era accorto di nulla,  e ci ride sopra dicendo che è stato un fesso,   ma secondo il Gufo l'unica frase seria che potrebbe chiudere con un minimo di dignità la vicenda politica di Fini,  tenuto conto anche dell'età anagrafica non più giovane  e  del fatto che ha trascorso quasi 30 anni in politica occupando diverse poltrone  e  incassando ricchi stipendi pubblici e vitalizi,   sarebbe molto semplice  e  si potrebbe riassumere in poche parole  ''mi ritiro per sempre dalla politica attiva''.  Esistono persone,  ad esempio Domenico Spanò oppure Fiorenzo Falconi qui a Castelli Calepio,  che nella destra  'dura e pura'  ci hanno creduto davvero per anni,   e ai quali a leggere queste notizie viene semplicemente da piangere,   sono notizie sconfortanti e molto deludenti.   Tocca a Giorgia Meloni oppure ad altre persone provare a risollevare le sorti di quello che fu un glorioso partito che nei momenti migliori arrivò a raggiungere il 15 per cento dei consensi elettorali a livello nazionale  e  a far eleggere Gianni Alemanno come sindaco di Roma,   mentre chi ha gestito in modo politicamente sciagurato una vicenda che non era difficile da gestire,  è  meglio che si tolga dai piedi  e  che non ci pensi nemmeno a tentare improbabili rientri nella politica attiva     

NOTA FINALE DEL POST  -  giustamente qualcuno farà notare  ''allora anche Silvio B.,  coinvolto in vicende molto più gravi,   si dovrebbe dimettere e togliersi dai piedi''   ma purtroppo il diretto interessato a togliersi dal  ''teatrino della politica politicante'',   a costo di fare la figura di una patetica e orripilante mummia della politica,   non ci pensa nemmeno.   La destra  'dura e pura'  ha l'obbligo di provare a essere più seria  e  più dignitosa del partito di sepolcri imbiancati chiamato  'Farsa Italia'   e  l'obbligo di essere dignitosi impone a chi ricopre funzioni pubbliche importantissime di capire quando è arrivato il momento  e  quando si è verificata la circostanza che rende praticamente obbligatorie,   se non altro per decenza pubblica e per decoro personale,   le proprie dimissioni  e  la propria uscita di scena dalla politica attiva 

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