E' stata superata quota 210.000 visualizzazioni, grazie all'alleanza tra il blog del Gufo e la tecnologia della pagina Facebook, e probabilmente il blog concluderà l'anno 2016 superando di slancio anche quota 215.000, magari arrivando addirittura a quota 220.000. Il Gufo non festeggia, non può festeggiare, è stato di nuovo ''messo immeritatamente in punizione'' e versa in una condizione di scrittore solitario ormai quasi irreversibile. Nei passaggi tra la sua postazione del blog e le straordinarie città europee visitate nei suoi viaggi, il Gufo esercita con grande continuità la sua passione per la scrittura e per la cronaca, offre spunti sempre diversi ai suoi lettori, ma vive in modo angosciante una vicenda personale in cui è stato ingiustamente e crudelmente rigettato ''nel suo piccolo e meraviglioso mondo di sogni e di solitudine'', anche perchè il successo in materia di visualizzazioni porta come conseguenza la perdita di quel clima da 'intimo salottino da thè' che era il blog delle origini, libero e solitario, ''contro corrente'' e inquieto come l'anima dello scrittore. Il Gufo ha deciso di mantenere la forma totalmente gratuita del blog, niente staff e niente pubblicità, niente innovazioni, solamente l'utilizzo di Facebook per raggiungere un maggior numero di lettori, e l'unione ideale con la pagina Facebook personale per regalare le migliori fotografie dei viaggi agli appassionati delle città europee, la trasformazione in blog commerciale non sarebbe positiva per l'umore del Gufo che precipiterebbe verso una condizione di preoccupazione e di angoscia. Il Gufo si limita a dare notizia del superamento di ''quota 210.000'' e nulla più, e a chi si aspetta la 'discesa in campo' il Gufo risponde che fino a oggi il trespolo è più tranquillo e offre maggiori garanzie di quei partiti dei quali il Gufo non si fida più e nei quali dilagano carrieristi e opportunisti, ma nessuno vuole avvicinarsi a quel trespolo, ''le menti migliori devono rimanere libere ma isolate'' e quindi il trespolo è il luogo dove si riesce, almeno fino a oggi, a coniugare la libertà con l'indipendenza di pensiero e anche con quella solitudine che opprime ma al tempo stesso tranquillizza l'anima dello scrittore solitario
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