Fare il Ministro della Pubblica Istruzione in Italia è impopolare, si viene impallinati facilmente dalla demagogia di sindacalisti, studenti, genitori e tutti gli 'addetti ai lavori' che spesso parlano solamente di 'diritti' ma il Gufo non ne ha mai sentito uno solo, oltre che reclamare a gran voce i propri diritti reali oppure presunti, ricordarsi che esistono in primo luogo anche i 'doveri' e che un Ministro della Pubblica Istruzione, proprio per il ruolo che deve svolgere, dovrebbe avere come requisito minimo quello della laurea con voti eccellenti, tenuto conto che un tizio che è chiamato a occuparsi di Scuola e Università andando a ricoprire un incarico ottimamente retribuito e di altissime responsabilità pubbliche verso la nazione sarebbe bene che abbia frequentato con profitto scuole e università, giusto per avere la conoscenza fisica dei luoghi, dei problemi e delle situazioni di cui è chiamato a occuparsi in prima persona, e magari la laurea dovrebbe essere accompagnata da un ''curriculum vitae scolastico, di studi, di viaggi di lavoro e di istruzione e di corsi di aggiornamento professionale'' ricco di qualità e impeccabile, meglio ancora sarebbe se oltre a tutto questo il Ministro potesse anche vantare ed esibire a suo merito personale pubblicazioni su giornali prestigiosi oppure su riviste culturali, storiche, economiche, di arte oppure scientifiche. Sarebbe meglio non chiamare a occuparsi di queste vicende un ex sindacalista, visto che i sindacati sono stati spesso tra coloro che, con demagogia a piene mani, hanno sfasciato la scuola italiana, e che l'Italia in passato è stata piena di ex dirigenti sindacali trasmigrati direttamente dal sindacato alla politica con risultati molto scadenti, visto che se la nazione Italia versa ancora in queste drammatiche condizioni sociali, politiche ed economiche evidentemente gli ex sindacalisti passati in massa alla politica attiva non sono stati in grado di migliorare e nemmeno di correggere il triste andazzo della situazione politica italiana. La vicenda di Valeria Fedeli è una farsa italiana, anzi è una farsa punto e basta, non è possibile che dopo tre giorni dalla nomina non sia stata fatta chiarezza sul suo curriculum personale di studi e scolastico, che non si sappia formalmente se è laureata a pieno titolo oppure con laurea breve oppure con diplomi equiparati alla laurea, e che a seconda del giornale che si legge si hanno notizie diverse su informazioni dimostrate e dimostrabili esibendo documentazione formale e cartacea. Il Gufo ad esempio si è laureato con voto finale di 90 su 110 in Economia e Commercio all'Università degli Studi di Bergamo nel mese di novembre 1994 con tesi di laurea in Economia Internazionale, relatrice della tesi la bravissima professoressa Noemi Rocca, e prima della laurea si era diplomato in Ragioneria con votazione finale di 46 su 60 conseguita al termine dei cinque anni nell'esame di maturità nel mese di luglio 1989 presso un istituto tecnico di Palazzolo sull'Oglio, che si chiamava ''Istituto Tecnico Papa Giovanni XXIII'' e che da alcuni anni purtroppo non esiste più in quanto ha chiuso i battenti. Se è possibile venire facilmente a conoscenza del titolo di studio ufficiale e del percorso formale di studi del Gufo, che è un tizio qualsiasi privo di incarichi pubblici e politici che svolge un lavoro con una mansione tradizionale che è quella dell'impiegato amministrativo e di addetto contabile, figuriamoci se non è possibile pubblicare notizie certe e incontestabili su titolo di studio e percorso scolastico del Ministro della Pubblica Istruzione. Siamo al delirio, siamo davvero alla frutta e alla tazzina del caffè per il solo fatto che da tre giorni, invece di occuparci delle questioni della Scuola, dell'Istruzione e della Cultura che sono fondamentali e decisive per le sorti di una nazione, siamo ancora a dibattere e a discutere per tentare di stabilire con certezza e senza più dubbi titolo di studio formale del Ministro, percorso di studi, votazione finale conseguita, eventuali corsi di aggiornamento professionali ed eccellenze da esibire nel proprio curriculum vitae scolastico individuale.
In una nazione seria il primo gesto pubblico del Ministro della Pubblica Istruzione, appena ricevuto l'incarico ed entrato formalmente nell'esercizio delle sue funzioni e prima ancora di mettere piede nel proprio ministero per compiere il primo atto ufficiale del suo incarico, dovrebbe essere quello di convocare una breve conferenza stampa di pochi minuti per illustrare ai giornalisti dei quotidiani nazionali e della televisione pubblica e quindi ai cittadini della nazione Italia le medesime informazioni che ha fornito il Gufo in questo post, arricchendo queste informazioni di un curriculum professionale che a causa dell'importanza estrema e della dignità pubblica di questo incarico dovrebbe essere nettamente più ricco rispetto a quello del Gufo, per qualità dell'istruzione del Ministro e per votazioni conseguite nella sua carriera scolastica e professionale. Dopo questa grottesca sceneggiata politica e dopo questo tragicomico balletto delle informazioni e dei titoli di studio, il Gufo auspica che possa entrare in scena l'istituto delle dimissioni volontarie e della rinuncia all'incarico per evidentissime ragioni di opportunità politica, in quanto è inimmaginabile pensare di proseguire a governare una nazione per un anno con un Ministro della Pubblica Istruzione che si occupa tra l'altro di diplomi e titoli di studio che non è stato in grado di fornire notizie certe e inattaccabili sul proprio stesso percorso scolastico individuale, e soprattutto la rapida sostituzione e la nomina di un nuovo Ministro laureato con voti alti e con un percorso di studi di qualità inattaccabile, e se non arrivano le dimissioni volontarie, il Gufo auspica che sia lo stesso presidente del Consiglio a suggerire caldamente al ministro quella che è la decisione politicamente più saggia per porre fine a questa non entusiasmante situazione
In una nazione seria il primo gesto pubblico del Ministro della Pubblica Istruzione, appena ricevuto l'incarico ed entrato formalmente nell'esercizio delle sue funzioni e prima ancora di mettere piede nel proprio ministero per compiere il primo atto ufficiale del suo incarico, dovrebbe essere quello di convocare una breve conferenza stampa di pochi minuti per illustrare ai giornalisti dei quotidiani nazionali e della televisione pubblica e quindi ai cittadini della nazione Italia le medesime informazioni che ha fornito il Gufo in questo post, arricchendo queste informazioni di un curriculum professionale che a causa dell'importanza estrema e della dignità pubblica di questo incarico dovrebbe essere nettamente più ricco rispetto a quello del Gufo, per qualità dell'istruzione del Ministro e per votazioni conseguite nella sua carriera scolastica e professionale. Dopo questa grottesca sceneggiata politica e dopo questo tragicomico balletto delle informazioni e dei titoli di studio, il Gufo auspica che possa entrare in scena l'istituto delle dimissioni volontarie e della rinuncia all'incarico per evidentissime ragioni di opportunità politica, in quanto è inimmaginabile pensare di proseguire a governare una nazione per un anno con un Ministro della Pubblica Istruzione che si occupa tra l'altro di diplomi e titoli di studio che non è stato in grado di fornire notizie certe e inattaccabili sul proprio stesso percorso scolastico individuale, e soprattutto la rapida sostituzione e la nomina di un nuovo Ministro laureato con voti alti e con un percorso di studi di qualità inattaccabile, e se non arrivano le dimissioni volontarie, il Gufo auspica che sia lo stesso presidente del Consiglio a suggerire caldamente al ministro quella che è la decisione politicamente più saggia per porre fine a questa non entusiasmante situazione
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