Il consigliere di Forza Italia Fiorenzo Falconi è in partenza per qualche giorno, destinazione Roma, una breve vacanza con la famiglia nella Capitale d'Italia, e il Gufo gli ha fornito un prezioso suggerimento per visitare un luogo di eccezionale valore storico, un luogo "inedito" che di solito è tagliato fuori dagli itinerari classici dei turisti in visita a Roma: si tratta del Museo dell'Aeronautica Militare "Vigna di Valle" situato sul Lago di Bracciano a circa 40 km. di distanza dal centro di Roma, e non ha importanza se la visita richiederà la spesa supplementare di un taxi, è un'occasione irripetibile che si offre a Fiorenzo e sulla quale il consigliere amante di quel periodo storico della nazione dovrebbe ''gettarsi a pesce'' per passare una giornata assolutamente meravigliosa. Un Museo imponente e di grandissime dimensioni ospita in ben quattro maxi hangar un numero elevato di modelli di aerei del Ventesimo Secolo, soprattutto relativi ai periodi storici compresi tra le due Grandi Guerre Mondiali, ricordi indelebili di trasvolatori e di piloti di fama mondiale come il generale Nobile e Italo Balbo; le 'firme prestigiose' dei modelli raccolgono il meglio della tradizione della grande industria italiana aeronautica, con nomi storici come Fiat, Ansaldo, Macchi.
Il Gufo che ha visitato dieci anni fa quel museo e ha avuto l'incredibile occasione di consultare anche l'archivio storico e di leggere le informazioni ricche di particolari, dettagliate e precise, esposte vicino ai modelli originali e alle riproduzioni in miniatura di quei modelli (compreso il plastico di alcuni aeroporti militari italiani), non ha esitazioni a dire senza timore di essere smentito che quel Museo, a livello storico e militare, è "il meglio in assoluto" che si trova nella nazione Italia. L'esposizione ci racconta e ci illustra di altri tempi e altri imprenditori, nomi prestigiosi e di fama internazionale, magari mancava la grande compagnia aerea militare come la "Luftwaffe / Wehrmacht" tedesca oppure come la "Royal Air Force" britannica oppure infine come la "United States Air Force" americana, ma la genialità e la capacità di produrre modelli all'avanguardia e di effettuare clamorose e spettacolari trasvolate continentali e anche intercontinentali mostrano ai visitatori quella che era un'eccellenza italiana a livello mondiale. Erano i tempi in cui i grandi imprenditori non si trastullavano in quisquilie sull'articolo 18 e sul "Jobs Act", non cincischiavano in oziose e inutili discussioni sui formalismi di una burocrazia che anche a quei tempi era ottusa quando si trattava di cavilli e formalismi pedanti e pesanti e non aiutava l'impresa, ma erano personaggi di livello e di prestigio tale da dedicarsi esclusivamente all'inventiva e alla realizzazione di modelli sempre vincenti, sempre in grado di competere sul mercato nazionale e internazionale. L'imprenditore dell'epoca aveva ''la Ricerca di nuovi modelli e di nuovi prodotti e lo Sviluppo dell'azienda'' come obiettivo primario della sua attività, erano anni (quelli della prima parte del Ventesimo Secolo) in cui le vicende storiche e militari avevano sviluppi drammatici, ma nei quali gli imprenditori che ricevevano commesse dallo Stato avevano ancora onore e dignità a pronunciare parole come ''nazione'' e ''servizio pubblico'' e cercavano quindi di fornire alla nazione strumenti e mezzi all'avanguardia dal punto di vista tecnologico. Visitare quel Museo, caro Fiorenzo, significa ''respirare e recuperare'' parzialmente lo spirito di quei tempi e acquistare fiducia verso una nazione in cui mancano decisamente i requisiti di buona organizzazione aziendale, di ordine e di precisione, ma nella quale non sono mai mancate caratteristiche come quelle della genialità, della creatività e della capacità di innovare i mercati anche a livello internazionale con la realizzazione di prodotti straordinari
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