Sei mesi di ''nulla assoluto'', di totale immobilismo, di una ''Giunta farsa'' con assessori (soprattutto quelli al Bilancio) che si dimettono dopo pochi giorni che sono stati nominati, una farsa politica conclusa in modo drammatico con le dimissioni dell'assessore all'Ambiente Paola Muraro e con l'arresto del capo del personale del Comune Raffaele Marra, restano solo le briciole e la necessità, se non vuole essere dimissionata e impallinata a tempo di record dal Grande Guru Beppe Grillo e dal mitico ''direttorio del M5S'', di azzerare completamente la Giunta e ripartire da capo, ammettendo di avere gettato al vento sei mesi di tempo senza avere concluso niente di concreto a parte dire 'NO' alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024. Il Gufo aveva capito tutto fin dai primi minuti di questa sciagurata avventura politica, della quale è gravemente colpevole anche la destra romana (se non fosse stata avallata e presentata la sciagurata candidatura solitaria a sindaco di Alfio Marchini, Giorgia Meloni si sarebbe qualificata al turno di ballottaggio contro Virginia Raggi partendo da una condizione di quasi parità nei voti raccolti al primo turno, e probabilmente avrebbe vinto le elezioni comunali), e non si può esultare se la capitale d'Italia versa nuovamente in condizioni indecorose di assoluta ''non governabilità'', il Gufo non esulta affatto al pensiero che molti romani iniziano a rimpiangere Ignazio Marino che era un galantuomo ma era purtroppo un disastroso uomo di comunicazione capace di dilapidare la propria onestà personale a causa di incredibili gaffes e di situazioni non gravi ma totalmente grottesche e al limite del ridicolo. Il Gufo osserva con orrore raccapricciante i risolini sarcastici che le ''rivali interne'' romane della Raggi, a partire da Roberta Lombardi, si fanno sghignazzando per le disgrazie dell'antipatica avversaria che sperano di liquidare velocemente, magari per andare rapidamente a nuove elezioni comunali anticipate e prendere il suo posto; anche il M5S è diventato esattamente identico a tutti gli altri partiti, con molti ''fratelli coltelli'' che in realtà non si sopportano e si detestano perchè vedono l'occasione di conquistare poltrone importanti e non vogliono farsi fregare dai loro stessi 'colleghi' di partito. Purtroppo Virginia Raggi ha politicamente fallito e per molto meno di quello che ha combinato lei un normale galantuomo, ad esempio Ignazio Marino, si sarebbe già dimesso da tempo oppure sarebbe stato impallinato dal suo stesso partito. La Raggi, pateticamente e sfidando le regole minime della decenza politica, dice di ''volere andare avanti'' come se la vicenda di un assessore dimissionario e di un capo del personale arrestato in soli tre giorni potesse essere liquidata come 'incidente di percorso'; servirebbe qualcuno che la riporta alla realtà e agli obblighi e doveri di un politico, che sono anche quelli di rassegnare le dimissioni nei casi più gravi, ma il Gufo dubita fortemente che un ex comico che ha fondato il suo movimento politico con un ''VAFFA.... DAY'' e insultando sistematicamente gli avversari politici possa essere la persona più indicata per riportare Virginia alla realtà, e allora il Gufo teme che prima o poi arriverà la resa dei conti finale che farà crollare nel modo più catastrofico di tutti questa spericolata e demagogica avventura politica facendo ripiombare nel caos politico la capitale d'Italia che ormai da troppi anni versa in condizioni penose di ingovernabilità e quindi il Gufo non esulta affatto come fa ''qualche gufo'' di destra o di sinistra, ma piange per Roma e per la sfortuna di una grande capitale europea che attraversa in questi ultimi anni drammatici di pauroso declino i momenti più imbarazzanti e più tristi della sua storia amministrativa e politica
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