Siamo uomini liberi, non siamo ''triangoli neri, marroni, viola oppure rosa''. Qualcuno di noi è 'asociale' magari semplicemente perchè versa in una condizione di solitudine e ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, esistono quelli che sono considerati 'malati di mente' perchè sono un po' estrosi e vivaci oppure semplicemente tristi e depressi, e tra noi uomini liberi esistono quelli che (applicando le leggi della democrazia liberale e dello Stato di diritto che garantiscono a ogni cittadino la libertà nelle scelte sessuali e di relazioni di coppia) 'sono omosessuali' e per questo in passato si sono visti appioppare crudelmente un 'triangolo viola' che è stata discriminazione e umiliazione psicologica prima ancora che una vera e propria condanna a morte e allo sterminio. Non siamo perfetti, alcuni di noi hanno commesso degli errori e anche dei reati, ma avremmo il diritto di vederci appioppare la giusta condanna penale al termine di un processo equo e garantista, non di essere liquidati come 'delinquenti comuni' con un triangolo verde sul petto; uno degli atti di tristezza e decadenza politica di questi tempi difficili è il dilagare della ''mentalità sovietica dei processi di piazza'' in cui si inneggia spesso alla giustizia sommaria e alla fucilazione del colpevole, anche quando il colpevole non è tale ma è solamente ''presunto'' perchè sottoposto a processo dall'esito incerto ma non ancora condannato, con l'aggravante che a inneggiare alla giustizia sommaria eccitando continuamente gli animi e soffiando a piene mani sulla rabbia popolare non sono semplici cittadini, ma addirittura politici che ricoprono cariche pubbliche importantissime e ben retribuite, oltre a direttori di quotidiani nazionali e giornalisti di reti televisive pubbliche RAI a loro volta ben retribuiti. La nostra Europa, la sua nazione attualmente più civile che è la Germania, solamente 75 anni fa ha compiuto il suo crimine più obbrobrioso e più osceno della storia millenaria di quella nazione con lo sterminio di Padre Massimiliano Kolbe nel campo di Auschwitz, il sacerdote cattolico che non fu ucciso nella bolgia dei combattimenti del fronte di battaglia ma fu freddamente condannato a morte in un campo di concentramento nonostante non rappresentava alcun pericolo per i nazisti, e magari non dobbiamo mai dimenticare che lo spietato aguzzino di Padre Massimiliano Kolbe, il colonnello Karl Fritzsch che fu il più sadico e feroce di tutti i direttori del campo di concentramento di Auschwitz, definiva i preti cattolici come ''esseri inutili e parassiti della società'': i criminali nazisti, nella loro ideologia di discriminazione e di eliminazione fisica del 'diverso', erano arrivati a includere anche i preti cattolici nella categoria delle persone da perseguitare e da uccidere.
Per rendere più forte e indelebile la memoria storica di quei tragici fatti che sono avvenuti proprio nel cuore stesso del civile continente europeo e che sono degenerati in una devastante strage di milioni di persone come la Seconda Guerra Mondiale, il Gufo fa una dichiarazione molto forte ''se fossi vissuto ai tempi della Germania nazista probabilmente sarei stato anche io, scrittore solitario di questo blog, una persona da sterminare in quanto 'asociale', e quindi triangolo nero''. Il passo dagli slogan di propaganda politica più forti ai fatti più drammatici in passato è stato spesso troppo breve, il confine tra le urla più sciagurate e l'irreparabilità della tragedia è stato superato troppe volte in passato anche nella nostra civilissima Europa, e quindi il Gufo suggerisce caldamente all'associazione culturale ''Il Bel Paese'' di iniziare la serata pubblica commemorativa del Giorno della Memoria sulla tragedia dimenticata dei triangoli scrivendo in grande evidenza quella drammatica frase di Karl Fritzsch che considerava i preti cattolici ''esseri inutili e parassiti della società'', e sulla circostanza ancora più drammatica che non si è limitato a esprimere verbalmente e a parole questo suo folle e scelleratissimo pensiero, ma purtroppo ha trasformato le parole in fatti con il crimine feroce della barbara uccisione del sacerdote cattolico polacco Padre Massimiliano Kolbe. Non esiste nulla di più orribile di quella frase, e nulla di peggiore di quell'omicidio insensato, ossia quello di mandare a morte in modo vigliacco un prete cattolico indifeso e pacifico solamente perchè un aguzzino nazista lo considerava ''un essere inutile e un parassita della società''
Per rendere più forte e indelebile la memoria storica di quei tragici fatti che sono avvenuti proprio nel cuore stesso del civile continente europeo e che sono degenerati in una devastante strage di milioni di persone come la Seconda Guerra Mondiale, il Gufo fa una dichiarazione molto forte ''se fossi vissuto ai tempi della Germania nazista probabilmente sarei stato anche io, scrittore solitario di questo blog, una persona da sterminare in quanto 'asociale', e quindi triangolo nero''. Il passo dagli slogan di propaganda politica più forti ai fatti più drammatici in passato è stato spesso troppo breve, il confine tra le urla più sciagurate e l'irreparabilità della tragedia è stato superato troppe volte in passato anche nella nostra civilissima Europa, e quindi il Gufo suggerisce caldamente all'associazione culturale ''Il Bel Paese'' di iniziare la serata pubblica commemorativa del Giorno della Memoria sulla tragedia dimenticata dei triangoli scrivendo in grande evidenza quella drammatica frase di Karl Fritzsch che considerava i preti cattolici ''esseri inutili e parassiti della società'', e sulla circostanza ancora più drammatica che non si è limitato a esprimere verbalmente e a parole questo suo folle e scelleratissimo pensiero, ma purtroppo ha trasformato le parole in fatti con il crimine feroce della barbara uccisione del sacerdote cattolico polacco Padre Massimiliano Kolbe. Non esiste nulla di più orribile di quella frase, e nulla di peggiore di quell'omicidio insensato, ossia quello di mandare a morte in modo vigliacco un prete cattolico indifeso e pacifico solamente perchè un aguzzino nazista lo considerava ''un essere inutile e un parassita della società''
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