"Un modello di sviluppo atroce, sfuggito al controllo anche di chi pretende di governarlo, ci sta schiacciando tutti; proiettandoci tutti a una velocità sempre crescente che la maggioranza di noi non riesce più a sostenere verso un futuro orgiastico, in cui il futuro arretra davanti a noi e diventa irraggiungibile (perchè è lo stesso modello che lo rende irraggiungibile) e tutto questo genera angoscia, nevrosi, depressione, sensazione di vuoto e di inutilità" (Massimo Fini). La banca Monte dei Paschi di Siena, una banca storica che esiste da oltre sei secoli e precisamente dall'anno 1492, è tecnicamente fallita, altre banche sono tecnicamente fallite e se ne deve solamente prendere atto e certificare ciò che è già realtà, lo Stato italiano dovrà per forza intervenire a salvare le banche (sono in gioco LE VITE UMANE di dipendenti delle banche tecnicamente fallite, piccoli risparmiatori, fornitori, clienti, semplici correntisti, e la tenuta stessa del sistema bancario e quindi dell'economia reale italiana) e non è escluso che per farlo dovrà procedere a operazioni di nazionalizzazione di alcuni istituti di credito, di salvataggi con utilizzo di fondi pubblici. Il modo di agire delinquenziale di singoli alti dirigenti e funzionari strapagati, spesso incompetenti e messi nei posti di comando non per meriti e capacità tecniche e dirigenziali ma solo in quanto 'galoppini di partito' e anche di correnti dei singoli partiti, sono solamente la punta dell'iceberg, sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso rovesciandolo e facendolo cadere in mille pezzi, ma il motivo del crollo è quello descritto da Massimo Fini, un modello di sviluppo atroce e troppo veloce, che non tiene conto della velocità dei singoli, che spesso demonizza il riposo a danno della produzione (e invece il riposo, la lunga riflessione e l'elaborazione del pensiero, il modo di procedere a passo lento ma assiduo e costante e soprattutto tenendo conto di organizzare il processo produttivo "a misura di singolo Gufo", privilegiando la qualità e non la quantità nuda e cruda, magari porterebbero a un mondo in cui esistono meno super ricchi, meno differenze abissali tra chi ha tutto e chi non ha nulla, ma sarebbe un mondo più equilibrato e organizzato in modo più sensato e anche tecnicamente più serio).
Troppe persone, nell'economia reale, guadagnano stipendi spropositati (in alcune nazioni più civili ed evolute dell'Italia si tende a rispettare la mitica "proporzione massima di uno a dieci" tra il salario dell'operaio e dell'impiegato medio dell'azienda e il dirigente di più elevato livello operativo e retribuzione) proprio per evitare che il dirigente possa precipitare nella follìa di chi vive in un mondo dorato perdendo completamente di vista la realtà quotidiana delle persone normali, proprio per fare in modo che il dirigente possa continuare a "vivere nel mondo reale e a contatto con persone e problemi reali" senza diventare un satrapo e un 'Re Sole' dei tempi moderni. Falliranno le banche e le nazioni perchè nessuno è in grado di alzarsi e smettere nel giochino al massacro della 'ricerca del colpevole e del capro espiatorio' che è quasi sempre un poveraccio (l'immigrato e il profugo in quanto 'diverso', il dipendente che non ha elevate capacità produttive e quindi è colpevole di 'rallentare il lavoro' del singolo reparto e dell'azienda, la persona con problemi fisici e psicologici che è considerata spesso 'un costo sociale' e già questa è una definizione orribile) mentre si dovrebbe invece ricercare il marcio nell'alta dirigenza e nell'alta finanza, se non altro perchè un proverbio molto semplice e anche reale afferma che "il pesce incomincia a puzzare dalla testa''. Non si organizza la società avendo come voci fondamentali dei bilanci statali e nazionali la Sanità e la tutela della Salute pubblica, l'Istruzione e la Ricerca, la Cultura e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico della nazione, la Sicurezza intesa come investimenti per prevenire i problemi sociali a più larga e drammatica diffusione come i piccoli reati di 'micro criminalità', l'abuso di alcool e sostanze stupefacenti che è la piaga sociale più drammatica e il problema più devastante a livello giovanile, il dilagare della depressione e dei problemi del disagio esistenziale interiore delle persone, il problema della solitudine soprattutto per le persone anziane; anzi, queste voci sono spesso oggetto di scempi politici come 'i tagli lineari' della spesa pubblica anche in questi settori che misurano la qualità della vita di un popolo. Si preferisce tentare l'avventura anche in modo spericolato e totalmente spregiudicato, nella speranza di essere tra quelli che riescono ad arricchirsi in modo esagerato, e per fare questo si procede sgomitando e sbraitando rinunciando a fare alcuni tratti ''in cordata'' quando un compagno di avventura si trova in difficoltà nel percorso della propria vita. Si parla spesso di finanza e molto più raramente di economia reale e soprattutto di 'economia sociale', si realizza lo scempio indecoroso di considerare "comunisti" tutti quelli che per qualsiasi ragione chiedono di cambiare agenda e registro di una politica che fino a oggi è stata fallimentare e chiedono quindi maggiore attenzione ai temi sociali che devono entrare di slancio al centro dell'agenda di qualsiasi governo delle nazioni europee che hanno la fortuna immensa di essere ancora oggi ricche, evolute e democratiche.
NO, il Gufo non è affatto sorpreso dell'ingloriosa fine di Monte Paschi Siena ed è semmai sorpreso che non si registrano altri casi drammatici come quelli della storica banca di Siena, anche se probabilmente è solo questione di tempo prima che la situazione si manifesterà nella sua versione più grave, e dare la colpa al padre di Maria Elena Boschi oppure a qualche "scellerato dirigente di sinistra" di Monte Paschi Siena è certamente demagogico e strappa facili applausi ma non ci avvicina di un solo centimetro alla consapevolezza del problema, alla conoscenza delle reali motivazioni di questo disastro epocale. Il problema siamo noi e quelli di noi che non si accontentano di una vita semplice da persona semplice, rispettosa delle proprie inclinazioni naturali, quelli che avendo una mezza poltrona oppure una poltrona intera continuano tutti i giorni a tartassare e a prevaricare sulle persone più lente, meno 'produttive', magari semplicemente un po' pigre oppure depresse, il problema è una società che divinizza il ricco mentre è potente e poi è capace di trattarlo a pesci in faccia pochi anni più tardi quando è caduto in disgrazia, il problema sono stipendi e arricchimenti semplicemente assurdi e fuori dalla divina grazia che solo dei cialtroni che non si rendono conto di camminare sull'orlo del precipizio e a un passo dall'abisso finanziario e sociale possono continuare a definire "stipendi da contrattazione di libero mercato" invece che "privilegi vergognosi e osceni". Massimo Fini proponeva una decrescita controllata, il Gufo propone invece di cambiare passo e di lasciare che ognuno proceda con il proprio ritmo, rispettando anche le persone più lente e quelle che magari si vogliono dilettare nell'arte della scrittura, della musica, della creatività artistica, della conoscenza del mondo attraverso viaggi e altre forme previste dal progresso tecnologico, quelli che inventano soluzioni ecologiche nel mondo dell'edilizia, delle ristrutturazioni, delle costruzioni, delle opere pubbliche e della manutenzione del patrimonio pubblico e dell'ambiente (compresi giovani architetti dalle idee brillanti e originali, ancora poco sperimentate ma meritevoli di essere prese in considerazione). Il Gufo ha già elencato in questo post quali devono essere le materie su cui investire tutte le risorse finanziarie e umane di cui dispone una nazione, un continente come l'Europa, e soprattutto il Gufo propone che la separazione rigidissima in due settori 'distinti e distanti' tra le banche tradizionali che operano con gli strumenti finanziari a rischio medio basso e che si rivolgono alla grande massa dei risparmiatori e dei cittadini che devono essere tenute rigidamente separate - anche come tipologia di attività e di vigilanza delle Banche Centrali - rispetto alle banche di affari che operano con strumenti finanziari di rischio medio e alto e che devono rivolgersi solo a operatori di Borsa e di finanza esperti e preparati dal punto di vista tecnico, con le banche tradizionali che devono essere tutelate dallo Stato e le altre banche lasciate libere di inseguire folli guadagni e sogni impossibili, ma nella consapevolezza che chi sceglie in totale libertà di agire nel settore rischioso delle banche di affari se perde la scommessa perderà tutto fino all'ultimo centesimo e non potrà pretendere risarcimenti da nessuno, perchè le persone avide devono assumersi per intero la responsabilità dei loro comportamenti rischiosi e spregiudicati senza più pensare di poter presentare il conto delle loro scelleratezze alle migliaia di ''formichine'' laboriose, prudenti e anche previdenti
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