lunedì 2 gennaio 2017

MENTRE I NOSTRI POLITICANTI SI SFIDANO A COLPI DI ACCUSE RECIPROCHE DI ESSERE "FASCISTI" OPPURE "COMUNISTI", UN'ALTRA GIOVANE 20ENNE LASCIA L'ITALIA E TROVA LAVORO IN UNA NAZIONE DELLA 'FAMIGERATA' UNIONE EUROPEA

Due storie a confronto nello stesso post,  la prima è quella riportata da Domenico Spanò e che ci riporta alla realtà di un dibattito politico nel quale gli avversari di destra e di sinistra,  spesso e volentieri  (e anche qui nel paesello,  per bocca del sindaco stesso)  si sfidano a duello a colpi di  accuse reciproche di essere  "fascisti"  oppure di essere  "comunisti".   Qui nel paesello siamo arrivati alla farsa totale,  negli ultimi cinque anni a essere ripetutamente definiti con la parola  "comunisti"  (in Consiglio Comunale,  e non al bar sport della piazza davanti a un calice di vino bianco)  sono stati Flavio Bizzoni ex tesserato del Popolo della Libertà,   Massimiliano Chiari ex militante di  "Fare per fermare il declino"  (il movimento politico fondato da Oscar Giannino che si presentò alle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013)  e  Fabio Perletti,  mentre fuori dal Consiglio Comunale qualcuno si è avventurato a definire  "di sinistra"  anche il vecchio Gufo a sua volta ex tesserato del Popolo della Libertà,   e qui il Gufo sghignazza perchè non si era mai accorto  (nei quattro anni che fu tesserato per quel partito dal 2009 fino al 2013)  che il Popolo della Libertà era in realtà un covo di pericolosi comunisti.     Ormai queste vicende non fanno più notizia,  si va avanti tranquillamente a livello politico nazionale e locale,  sulle televisioni,  sui giornali e sui social network  con  la sfida tra  "fascisti"  e  "comunisti"  che in passato ha raggiunto esempi grotteschi e al limite del ridicolo come quando toccò allo stesso Indro Montanelli,  nel 1994 a oltre 80 anni di età  e  solo perchè aveva litigato con Silvio B.  per motivi di dissenso politico  (in pratica lo storico direttore del  "Giornale"  si era rifiutato di obbedire all'ordine di trasformare il quotidiano da libero giornale di informazione in  'foglio di propaganda di Forza Italia'),   essere definito  ''di sinistra''.       

La seconda storia è quella di una giovane ragazza che a 20 anni di età è andata all'estero a lavorare,  in un'altra nazione dell'Unione Europea,   in Svezia  (dopo un anno di  'progetto Erasmus'  in Olanda).   Probabilmente a questa ragazza non interessava nulla dei dibattiti sterili e inconcludenti a colpi di accuse reciproche di fascismo e di comunismo,   semplicemente ha preso atto che la nazione Italia attraversa una fase di grave declino economico ed è andata alla ricerca di un'opportunità di lavoro che ha trovato in una delle nazioni di quella  'famigerata'  Unione Europea che secondo i nostri  "capi popolo"  è causa della rovina e della povertà dei popoli.    Purtroppo questa seconda storia non turberà più di tanto i sonni dei nostri politicanti nazionali italiani:   un ministro è fresco reduce da una clamorosa gaffe sui giovani  italiani emigrati all'estero,   la ministra della Pubblica Istruzione non è laureata  ed  è stata al centro di una vicenda grottesca sul proprio curriculum scolastico,   un capo di partito sproloquia da mesi di recupero della sovranità monetaria  e  accusa l'Unione Europea di avere mandato in rovina il popolo italiano  (tristemente spalleggiato in questa insensata propaganda anti europea da quotidiani nazionali che si auto definiscono  ''liberali''),   un vecchio 80enne ormai politicamente bollito sogna il ritorno al sistema elettorale proporzionale puro della Prima Repubblica per continuare a menare il torrone e a  "dettare la linea"  nel centro destra italiano,   il Partito Democratico è impegnato nella faida interna tra quelli che vogliono mandare a casa Renzi  e  i  "fedelissimi nostalgici di Renzi"  e  come sempre in queste faide interne mostra il lato peggiore della sinistra italiana  (quello che Michele Serra definisce in modo sprezzante come  "le guerre di religione della sinistra"),   mentre il M5S a Roma dopo soli sei mesi di  "non governo"  è riuscito nell'impresa quasi impossibile di far rimpiangere la ex Giunta di Ignazio Marino.    Questa storia dei giovani che se ne vanno all'estero uno dopo l'altro a cercare lavoro non interessa niente alla maggior parte dei nostri politicanti romani che sono preoccupati solo della propria carriera e di salvare la propria poltrona pubblica ben retribuita,   non è un loro problema di vita,   non è il problema quotidiano di chi incassa stipendi mensili netti superiori a 10.000,00  euro,    e poi loro sono troppo impegnati a definire gli avversari  "fascisti"  oppure  "comunisti"  per accorgersi che tutto rischia di andare a rotoli  e  che non è colpa della dittatura della Germania e dell'invasione dei migranti se l'Italia dal punto di vista politico e dei conti pubblici versa in questa situazione disastrosa e drammatica,   e purtroppo anche i numerosi politici saggi,  pragmatici e moderati sono travolti dalle urla dei demagoghi e non riescono a riportare la ragione in questa nazione sfortunata 



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