Sul sito internet del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali sono disponibili i dati relativi al numero dei visitatori dei musei statali italiani e agli incassi. Il Gufo pubblica innanzitutto una piccola tabellina riassuntiva relativa al numero di visitatori dal 2013 fino al 2016
NUMERO VISITATORI ANNO 2013 - 38.424.587
NUMERO VISITATORI ANNO 2014 - 40.744.763
NUMERO VISITATORI ANNO 2015 - 43.288.366
NUMERO VISITATORI ANNO 2016 - 45.521.194
Gli incassi stimati per l'anno 2016 da stacco dei biglietti di ingresso ammontano a circa 175 milioni di euro, facendo registrare un aumento degli incassi di circa 20 milioni di euro rispetto all'anno 2015 e di circa 48 milioni di euro rispetto all'anno 2013. I dati di incassi e numero di visitatori sono in continuo aumento dal 2013 al 2016, in totale controtendenza rispetto agli stessi dati di alcune importanti nazioni dell'Unione Europea che registrano diminuzioni anche molto consistenti del numero di visitatori. L'iniziativa della ''prima domenica del mese con ingresso gratuito'' ha avuto un buon successo, con 3.129.213 visitatori che rappresentano un numero quasi doppio rispetto all'anno 2015. In grande evidenza infine si sono messe le Regioni del Sud Italia, con la Regione Campania che occupa stabilmente da anni il secondo posto assoluto nella classifica del numero di visitatori alle spalle della Regione Lazio ma nettamente davanti alla Regione Lombardia, e con incrementi di presenze straordinari che si registrano nella Reggia di Caserta e nei musei napoletani e di Reggio Calabria. La Regione Liguria nel 2016 ha fatto registrare un dato eccellente raddoppiando il numero di visitatori rispetto all'anno precedente e risultando la Regione con il maggior incremento per quanto riguarda questo dato.
Il Gufo si limita a menzionare che la Cultura, in questa legislatura nazionale politicamente disastrosa, è stato l'unico settore a migliorare in modo assai vistoso. Sono stati approvati importanti provvedimenti come la nomina di direttori stranieri nei più prestigiosi musei italiani, l'agevolazione fiscale ''art bonus'', il bonus culturale di 500,00 euro che gli insegnanti potevano spendere anche per visitare i musei italiani, il provvedimento della prima domenica del mese di ingresso gratuito nei musei statali, e soprattutto è stato dimostrato che per fare funzionare il settore non ci voleva un genio ma era sufficiente un ministro decente che prendesse dei provvedimenti decenti e soprattutto che archiviasse definitivamente la stagione disastrosa dei ''tagli lineari'' e della frase più balorda e insulsa che sia mai stata pronunciata da un politico italiano, quello che diceva ''con la Cultura non si mangia''. Anche la cultura è un settore come tutti gli altri che necessita di provvedimenti mirati e di investimenti per produrre risultati anche in termini di maggiori incassi e di incremento del numero dei visitatori, il Gufo si augura che questa tendenza al rialzo possa proseguire e che si possa finalmente procedere a congedare definitivamente e a mandare in pensione l'ex ministro - che purtroppo per noi è un lombardo - autore di quella frase infelice, un economista che è stata smentito proprio dalla pubblicazione di dati ufficiali di natura ''economica'', perchè a quanto pare molti di quelli che hanno avuto il coraggio di investire nella Cultura sono stati ripagati dalla frase ''anche con la Cultura, se si fanno buoni investimenti, una nazione può mangiare'' e magari non solo mangiare ma iniziare finalmente a crescere anche a livello sociale e intellettuale
Il Gufo si limita a menzionare che la Cultura, in questa legislatura nazionale politicamente disastrosa, è stato l'unico settore a migliorare in modo assai vistoso. Sono stati approvati importanti provvedimenti come la nomina di direttori stranieri nei più prestigiosi musei italiani, l'agevolazione fiscale ''art bonus'', il bonus culturale di 500,00 euro che gli insegnanti potevano spendere anche per visitare i musei italiani, il provvedimento della prima domenica del mese di ingresso gratuito nei musei statali, e soprattutto è stato dimostrato che per fare funzionare il settore non ci voleva un genio ma era sufficiente un ministro decente che prendesse dei provvedimenti decenti e soprattutto che archiviasse definitivamente la stagione disastrosa dei ''tagli lineari'' e della frase più balorda e insulsa che sia mai stata pronunciata da un politico italiano, quello che diceva ''con la Cultura non si mangia''. Anche la cultura è un settore come tutti gli altri che necessita di provvedimenti mirati e di investimenti per produrre risultati anche in termini di maggiori incassi e di incremento del numero dei visitatori, il Gufo si augura che questa tendenza al rialzo possa proseguire e che si possa finalmente procedere a congedare definitivamente e a mandare in pensione l'ex ministro - che purtroppo per noi è un lombardo - autore di quella frase infelice, un economista che è stata smentito proprio dalla pubblicazione di dati ufficiali di natura ''economica'', perchè a quanto pare molti di quelli che hanno avuto il coraggio di investire nella Cultura sono stati ripagati dalla frase ''anche con la Cultura, se si fanno buoni investimenti, una nazione può mangiare'' e magari non solo mangiare ma iniziare finalmente a crescere anche a livello sociale e intellettuale
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