martedì 25 luglio 2017

IL GUFO RACCONTA LA PARABOLA DELLA VILLA LUSSUOSA E DELLA VECCHIA TALPA

Il Gufo racconta una parabola,   precisando innanzitutto che è un'ipotesi di scuola,   un post di pura fantasia.   Un tizio che è rimasto a lungo in una lussuosa villa super affollata di nobili a un certo punto comunica al padrone di casa che se ne va via,   ha trovato in un paese non lontano una villetta a schiera magari meno lussuosa ma più adatta ai suoi gusti  e  alla sua indole tranquilla,   trascina con sè alcuni amici  e  dichiara che se ne va perchè in quella villa lussuosa si registravano troppi eccessi,   troppi comportamenti  ''sopra le righe''.    Il padrone di casa è dispiaciuto,   la villa è certamente lussuosa  e  molto comoda,  ma quando viene a mancare la compagnia di alcuni amici di antica data subentra la malinconia,   e  non serve a nulla come consolazione il fatto che i nobili rimasti potranno essere quasi per assurdo più comodi e più agiati,   perchè si divideranno le stanze  e  le cene eleganti di quella villa in un numero minore di commensali,   purtroppo niente può compensare la perdita di un amico  e  quelli rimasti nella villa si sentono un po'  più soli  e  più tristi.     Trascorrono gli anni,   l'amico che se ne è andato via nella nuova villetta a schiera non si è trovato bene,   rimpiange i lussi anche  ''eccessivi''  e  decide di fare ritorno alla villa  da cui se ne era andato via,   perchè entrambi  hanno letto la parabola del Figliol Prodigo scritta nel Vangelo  e  quello che ritorna a casa spera di trovare un clima di festa,   il padrone di casa che lo abbraccia,   e  un bel vitello grasso con funghi  e  patatine servito a tavola per la festa di benvenuto.  

Con sorpresa il padrone di casa annuncia solennemente agli altri nobili  e  ai giornalisti che  ''chi rientra non può pretendere di riprendere a vivere nel lusso come se nulla fosse successo,   ma si deve accomodare negli ultimi posti della tavola,   accontentarsi degli avanzi del pranzo del giorno precedente lasciando le pietanze migliori a quelli che sono rimasti anche nei momenti difficili,   e  magari per un certo periodo fare addirittura i camerieri  e  i servitori,   per dimostrare che il loro non è un rientro da opportunisti  ma  un rientro dettato da reale pentimento,    perchè io ho intenzione di premiare i commensali che in questi lunghi anni sono rimasti insieme a me nella villa anche nei momenti di difficoltà''.     I commensali applaudono  e  quello che è rientrato alla villa pare sinceramente contrito  e  pentito,   pronto a mettere la cenere sul capo in segno di  ''pubblico ravvedimento'',    ma a sorpresa arriva il colpo di scena che nessuno si aspetta.    Giaceva inerte da anni nell'angolo più remoto del giardino di quella villa,   precisamente nell'albero più malmesso,   una vecchia talpa di aspetto trasandato,   non molto elegante,   con qualche difetto alla vista,   e  quella talpa era lo zimbello dei nobili che frequentavano abitualmente la villa.    La sua tana era oggetto di scherno perchè piccola e molto semplice,   ma non si rendevano conto che per quella talpa la tana era bellissima,   perchè si può essere felici anche senza vivere nel lusso quando si dispone di un rifugio comodo e confortevole,   ''costruito a misura''  per le proprie necessità  e  per i propri bisogni quotidiani.  I nobili si divertivano a gettare gli scarti delle loro cene a quella talpa,   in segno di scherno,    ma la talpa aveva nel mobiletto della sua tana un ricettario di cucina che le insegnava a trasformare la materia di scarto in un ottimo risotto con brodo di pollo,   oppure in un gustoso passato da arricchire con le verdure che crescevano vicino all'albero.    

La talpa era assai curiosa e per pura coincidenza aveva assistito a un fatto singolare.   Pochi giorni dopo l'annuncio del rientro nella villa,   il padrone di casa  e  quello che se ne era andato via avevano già ammazzato il vitello grasso,   avevano fatto festa insieme ad altri commensali di lunga data con una cena nella stanza migliore della villa,   quella arredata con quadri antichi,    e  avevano già stabilito che passato un breve periodo di  ''punizione'',   il gruppo storico del quale faceva parte anche il fuggitivo avrebbe ripreso in mano  -  nella massima segretezza  -  l'amministrazione  e  la gestione della villa,   anche se per tenere buoni gli altri si sarebbe fatto il solenne annuncio che è stato esposto nelle righe precedenti di questa parabola.     La vita nella villa sarà nuovamente lussuosa e frenetica,   i commensali riprenderanno nuovamente a fare festa tutti insieme perchè sono un gruppo meraviglioso  e  molto compatto,    ma alla fine il vero vincitore di questa incredibile vicenda sarà la vecchia talpa derisa da tutti,   perchè nonostante avesse un serio difetto alla vista è riuscita a vedere quello che gli altri non hanno visto oppure hanno fatto finta di non vedere,   ha deciso di indagare in profondità senza fermarsi alle apparenze,   è stata in grado di scoprire prima degli altri il retroscena segreto del ritorno nella villa  e  quindi a farsi un'idea propria più vicina alla realtà rispetto a quella che si sono fatti i commensali di lunga data.    E chissà che magari la prossima volta qualche occupante della villa,   sinceramente ammirato  e  sorpreso per le insospettate virtù che ha rivelato quella talpa,   non scelga di premiarla gettando vicino alla sua tana non più gli avanzi della cena della sera precedente,   ma una buona porzione di pollo bollito con patate e un po'  di piselli che a quella talpa piace da morire.....         

NOTA FINALE DEL POST  -   il significato della parabola è assai semplice,  il narratore vuole semplicemente dire che da certe ville si entra e si esce con il sistema delle  ''porte girevoli'',   si va via  e  poi si ritorna a seconda delle convenienze del momento,    e  i grandi discorsi non servono a nulla perchè l'Italia è una nazione meravigliosa  e  quando un amico che se ne era andato via ritorna a casa siamo tutti pronti a perdonare,   ad abbracciarlo,   a  vestire la casa a festa  e  a servire in tavola una buona porzione di pollo con patatine e funghi.   Solo alla vecchia talpa non è mai stato consentito di entrare nella villa,   ma in realtà è accaduto un miracolo inaspettato,   ossia che quella vecchia talpa ha trovato una tana che sembrava ridicola nell'albero più sfigato del giardino,   ma quando è entrata in quella piccola tana si è accorta che era una tana piena di ragnatele ma che con una breve opera di restauro sarebbe diventata comoda e accogliente,   si è affezionata a quella vecchia tana  e  non se ne andrà mai via dal suo  ''piccolo paradiso''  nemmeno se le offriranno la stanza più bella della villa  e  nemmeno se la prenderanno a fucilate per convincerla ad andare via da quel giardino   

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