sabato 29 luglio 2017

LA LEGGENDA DELLA FALANGE MACEDONE E IL RITORNO A CASA DEL FIGLIOL PRODIGO

Non dobbiamo dare ascolto a quel matto,   noi siamo un gruppo unito.   SI,  qualche volta accade che alcuni di noi,   per ragioni misteriose,   se ne vanno via sbattendo la porta.    SI,  il capo della compagnia è un po'  pittoresco  e   racconta fanfaronate a tutto spiano,   ma chi se ne frega,   noi facciamo finta di non ascoltare quello che dice  e  facciamo quello che abbiamo voglia di fare,   si può essere un gruppo compatto anche se regna l'anarchia totale.   SI,  a volte lui ci considera superflui e inutili  e  convoca riunioni senza farlo sapere alle persone che sono convocate,   che vengono a conoscenza della convocazione per puro caso  e  magari a mezzo del solito  ''piccione viaggiatore'',   ma tanto chi se ne frega di quello che pensiamo,   lui ha già deciso tutto da solo.    SI,  andarsene via come hanno fatto un paio di nostri compagni di avventura può essere bello e anche dignitoso,   ma rimanere nel gruppo è ancora più bello quando alla fine di ogni mese,   puntuale come un orologio svizzero,   il conto corrente bancario fa festa grazie all'accredito di un bonifico.    SI,  alla fine si urla  e  a volte ci si insulta e ci si scanna da mattina a sera,   e  al più pittoresco del gruppo piace minacciare sfracelli ogni cinque minuti,   ma quando dal mazzo di carte della partita di briscola esce l'unica carta che conta veramente che è il Re di Denari la maggioranza di noi è disposta a dimenticare tutto,   chi se ne frega se uno di noi ha in mano l'asse di bastoni,   la briscola in questo momento è il Denaro.    SI,   a volte qualcuno va a cena al ristorante a insaputa degli altri,   ma si trova sempre il modo di fare festa,   magari è l'occasione buona per scoprire che anche senza andare al ristorante si può fare visita alla sagra paesana  e  scoprire che in quella cucina propongono un menu di buona qualità.     SI,   il matto rompe le scatole perchè parla troppo  e  scrive troppo,   ma conviene tenersi buono anche lui perchè non si sa mai nella vita come vanno le cose,   magari un giorno potrebbe tornare utile anche lui,   e  poi noi siamo una compagnia a tradizione cattolica  e  anche cristiana,   abbiamo letto nel Vangelo che quando il figlio un po'  rompiscatole che si era allontanato fa improvvisamente ritorno alla casa originaria,   il padre si precipita fuori  e  gli getta le braccia al collo con un affettuoso abbraccio mentre gli altri commensali fanno festa ammazzando  e  servendo in tavola il vitello grasso.     SI,  a volte i matti sono due  e  al matto  ''originale''  si aggiunge la matta prolissa che rompe le scatole,   e due matti sono difficili da gestire  e  anche da sopportare nel caso nefasto in cui si coalizzano tra di loro,   ma noi siamo come l'elefante e abbiamo lo stomaco di ferro  e  quindi siamo abituati a gestire e a digerire tutto e tutti,  a non lasciarci sorprendere dalle situazioni anomale  e  dagli imprevisti della vita,  e  a cambiare direzione a seconda delle circostanze  e  delle convenienze più velocemente dei cambi di direzione del vento quando siamo in piena tempesta,    in fondo abbiamo una stalla piena di vitelli grassi da ammazzare e da servire in tavola  e  possiamo sempre fare due feste oppure un'unica grande festa per accogliere il ritorno a casa di entrambi.     

La Falange Macedone è un'armata che nell'antichità procedeva unita e compatta travolgendo gli avversari  e  lasciandoli stecchiti sul campo di battaglia,   fino a quando gli astuti generali romani non riuscirono a organizzare le loro legioni in modo flessibile,   ossia una legione che riuscisse a reggere l'urto impetuoso della Falange  e  al tempo stesso a infilare un piccolo e agile reparto in grado di essere fastidioso  e  di rompere la compattezza della Falange per ridurla a essere debole come una Armata Brancaleone.    La Falange Macedone è sopravvissuta per secoli nel mito dell'Invincibilità  ma  era solamente una leggenda  e  infatti è stata sufficiente una semplice innovazione tecnica dei generali avversari per distruggere facilmente quel mito  e  quella leggenda.    Quella descritta dal Gufo non è la Falange Macedone  ma  una compagnia di teatranti flessibili nelle idee e nel pensiero  e  abituati ad affrontare qualsiasi tempesta,   e  quindi minaccia di durare molto più a lungo di quello che è durata nei secoli dell'antichità la Falange Macedone 

NOTA FINALE DEL GUFO  -  la vita è assolutamente imprevedibile e magari un giorno accade realmente che il figlio  ''matto'',   che in realtà non è matto ma solamente il più estroso e fantasioso di tutti i figli originari,   decide di fare ritorno a casa.    Il padre gli ha già fatto sapere a mezzo  ''piccione viaggiatore''  che la tavola imbandita con il vitello grasso è pronta a fare festa per lui,   ma purtroppo c'è qualche commensale che si incazza e che vorrebbe dire al padre  ''lui ti aveva abbandonato,   ha sperperato le sue risorse mentre noi eravamo in casa a lavorare duramente per te,   e  tu invece di fare festa per noi che siamo sempre rimasti fedeli vai ad accogliere quel ribelle''   e  a quel punto il figlio fantasioso ed estroso si permetterà di prendere in giro i commensali incazzati  e  di dire in modo sfrontato  ''avete ragione,  in tavola è stato servito solamente il vitello grasso,   a me piacciono anche le patate arrosto,   dovete andare in cucina  e  preparare il contorno di verdura come piace a me,   perchè si deve festeggiare alla grande il mio ritorno a casa''  e  i commensali,   ricordandosi che siamo in Italia e quindi siamo una nazione piena di servitori,   andranno in cucina a preparare la verdura e il contorno come da richiesta del figlio  ''matto''  che ha fatto ritorno a casa 

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