lunedì 28 agosto 2017

GORI CONTRO MARONI, HA UFFICIALMENTE INIZIO LA CAMPAGNA ELETTORALE E IL VERDETTO DEI NUMERI SARA' LA RESA DEI CONTI FINALE NELLE SEZIONI LOCALI DEI PARTITI DI CASTELLI CALEPIO

Da oggi tutti i partiti,   compresi quelli di Castelli Calepio,   sono ufficialmente in campagna elettorale,   dopo la mossa politica ormai scontata del centro sinistra che ha deciso di candidare il sindaco di Bergamo in carica Giorgio Gori alla carica di governatore regionale della Lombardia,   che sfiderà il governatore regionale in carica Roberto Maroni della Lega Nord appoggiato dall'intera coalizione di centro destra che comprende anche Forza Italia  e  Fratelli d'Italia.    GAME OVER per tutti gli altri,   saranno  ''candidati di bandiera''  che non contano letteralmente nulla,   la vera sfida è lanciata ed è quella tra Giorgio Gori  e  Roberto Maroni,   e  siccome alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Lombardia sono previste per l'inizio della primavera del 2018  da oggi  i partiti sono praticamente lanciati nella solita orgia della lotta per le poltrone e per le candidature.

E'  la resa dei conti finale di Castelli Calepio,    la battaglia decisiva perchè l'esito di uno scrutinio elettorale non è una polemica politica oppure una chiacchiera inconcludente ma pone davanti alle sezioni locali la nuda e cruda realtà dei numeri,   il verdetto inappellabile che mette sulla bilancia i dati dei vincitori  e  degli sconfitti.   L'accordo  ''segreto'',   anche se ormai quel segreto è abbondantemente venuto a meno visto che il contenuto doveva rimanere chiuso in una stanza di partito ma ormai è a conoscenza di un numero enorme di persone,   prevedeva tre punti dei quali due sono già diventati  ''carta straccia''.     Il primo punto prevedeva una sospensione della rissa politica tra Lega Nord e Forza Italia fino alla data del 22 ottobre  e  un  ''silenzio stampa''  (oppure quanto meno un divieto di sparare fanfaronate troppo clamorose  e  irritanti per gli alleati)   da parte del sindaco,    e  questo punto dopo meno di una settimana era già diventato una pura barzelletta perchè il sindaco con le sue continue dichiarazioni rilasciate ai giornali locali fa continuamente  ''carta straccia''  in modo anche provocatorio su questo punto dell'accordo.    Il secondo punto era quello di concedere comunque  ''mano libera''  ai singoli consiglieri e ai singoli assessori di astenersi oppure di rimanere assenti  ''per motivi personali e individuali''  se un argomento oppure un punto dell'ordine del giorno del Consiglio Comunale non li convince,   e  come si può notare di questo punto ne è stato fatto non solo un largo uso ma un vero e proprio abuso visto che dal 29 giugno al 2 agosto praticamente ogni consigliere e assessore ha letteralmente fatto i propri comodi con assenze personali anche improvvise,   voti di astensione in dissenso dal resto del gruppo  e  lettura in aula di comunicati a nome del proprio partito  e  non della coalizione;   questo punto doveva rappresentare l'eccezione ma è diventato un vero e proprio modo di agire da parte di molti esponenti della coalizione.    Sul terzo punto la Lega Nord non è disposta minimamente a cedere perchè è chiarissimo e non soggetto a libere interpretazioni,   esso prevede che se nel momento dello scrutinio dei voti dei singoli partiti alle elezioni politiche nazionali emergerà che la Lega Nord ha preso più voti di Forza Italia non solo finisce in quel preciso istante la vicenda politica di Benini,   ma finisce anche la vicenda politica di Forza Italia perchè la Lega potrà pretendere di imporre il candidato sindaco scelto dalla sezione locale che sarà indicato tra i suoi tesserati con la qualifica di militante.    In quel preciso momento Forza Italia dovrà scegliere tra  ''mangiare la minestra''  e  appoggiare il candidato scelto dalla Lega Nord  oppure  ''saltare fuori dalla finestra''  e  andare alle elezioni comunali per conto proprio,   ma nel caso in cui uno dei due partiti deciderà per la corsa solitaria  il centro destra si presenterà diviso in due fazioni  che  dopo aver litigato tra di loro ai limiti della rissa politica probabilmente precipiteranno velocemente e inesorabilmente verso una clamorosa disfatta elettorale.

La vicenda politica di Castelli Calepio invece sarà definitivamente decisa nel caso in cui nel 2018 il Partito Democratico si confermerà il primo partito politico del paesello per numero di voti e di consensi  e  se il suo distacco da Lega Nord  e  Forza Italia sarà abbondantemente superiore ai 100 voti di scarto.    In tal caso molti  ''indecisi''  saranno indotti in tentazione di  salire sul carro del probabile vincitore  e  tenuto presente che  ''Castelli Calepio Cambia''  inizia a riscuotere molti consensi tra le Parrocchie del capoluogo e delle frazioni  e  all'interno di diverse associazioni locali,    la lista civica di centro sinistra a quel punto si siederà sulla riva del fiume ad aspettare la fine della legislatura scegliendo con calma candidati e programmi mentre gli altri consumeranno le loro energie nelle risse di fine legislatura che si annunciano assai feroci e cruente dal punto di vista politico.    Sarà a livello regionale il duello tra Giorgio Gori e Roberto Maroni,   ma a livello locale la sera dello scrutinio dei voti  e  dello spoglio elettorale sarà quella freccia che indicherà al popolo di Castelli Calepio in quale direzione si muove la politica locale     
   

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