lunedì 21 agosto 2017

''HANNO BUTTATO CORPI DI UOMINI MORTI E UOMINI VIVI NELLE FOSSE COMUNI TRATTANDOLI COME SE FOSSERO SPAZZATURA'', NELLE PAROLE DELLA GUIDA LOCALE CROATA LA SPIEGAZIONE DELLA TRAGEDIA DELLE FOIBE

La guida locale croata del viaggio del Gufo ha parlato brevemente,   e  con visibile commozione e sofferenza,   del dramma delle Foibe.    Le sue parole erano realmente tragiche nel momento in cui descriveva quell'atto di supremo disprezzo per la Vita Umana che consiste nel  ''gettare corpi di uomini morti  e  anche uomini vivi nelle fosse comuni''  che erano le cavità naturali carsiche,   trattandoli come se fossero sacchi di immondizia,   in modo da rendere irriconoscibile l'identità dei morti  e  da condannare a sicura e lenta morte per stenti i vivi gettati nelle Foibe.    Una tragedia diventa realmente comprensibile,   nella sua drammaticità,   solo quando è raccontata con viva commozione da una guida turistica locale,   che ha aggiunto il particolare inquietante che il dittatore jugoslavo Tito per diversi anni ha proibito di pubblicare sui libri di testo di Storia delle scuole pubbliche qualsiasi riferimento e racconto di questa tragedia.    Per diversi anni il popolo croato è stato crudelmente ingannato da un dittatore che occultava i fatti  e  impediva la libera circolazione delle informazioni,    e  solamente in tempi recenti i libri di scuola di Storia distribuiti nelle scuole pubbliche croate hanno iniziato a descrivere questi fatti tragici degli anni immediatamente successivi alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.     Non fu l'ordine di fucilare le persone,   non fu la condanna a morte l'atto più sciagurato  e  criminale di quella vicenda,   ma fu il disprezzo dimostrato gettando cadaveri  e  uomini vivi in fosse comuni,   occultando per anni il racconto di fatti storici,   facendo crescere una intera generazione di cittadini nella disinformazione  e  nel tradimento della realtà storica.     Un popolo orgoglioso e nazionalista come quello croato,  in cui il Sacro Amore per la propria Patria è immortalato dalla presenza di un numero impressionante di bandiere di piccole e grandi dimensioni in ogni luogo pubblico e privato di qualsiasi città di piccole e grandi dimensioni,   è stato prima aggredito a tradimento da fascisti e nazisti che hanno compiuto stragi feroci,   e  poi ingannato da un dittatore comunista di origine croata che per 40 anni ha tenuto in pugno la nazione utilizzando le  ''maniere forti''  classiche di qualsiasi regime illiberale e autoritario.    Sono bastate poche e semplici parole,   per chi le ha ascoltate,    per descrivere in modo completo  e  autentico una tragedia nazionale che per 70 anni ha profondamente diviso i cittadini di due bellissime e civilissime nazioni europee,   e  che solamente da pochi anni ritrova descrizioni attendibili e serie di quello che è realmente accaduto nella tragedia balcanica della Seconda Guerra Mondiale e degli anni violenti dei  ''territori contesi''  tra Italia ed ex Jugoslavia  

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