Il sindaco Benini ritorna dalle ferie tradizionali che di solito ad agosto trascorre in Francia, e tira un sospiro di sollievo perchè può fare festa per tre mesi, come recita un famoso proverbio il gatto sarà assente e quindi i topi ballano. La prima ancora di salvezza la lancia il governatore della Lombardia Roberto Maroni quando al meeting di Comunione e di Liberazione di Rimini di agosto annuncia che non ha tempo di pensare alla sfida con Gori e alla campagna elettorale per le elezioni regionali della Lombardia della primavera 2018 perchè fino al 22 ottobre la Lega Nord sarà mobilitata e chiamata alle armi, sezione per sezione e fino all'ultimo tesserato, per il mitico referendum per l'autonomia della Lombardia e del Veneto. Il 22 ottobre di sera, risultati alla mano, in Italia tornerà il Regno Lombardo Veneto e magari il governatore del Veneto Luca Zaia sarà proclamato nuovo Doge con solenne cerimonia a Venezia sul mitico Bucintoro, il Gufo farà festa e anche Benini fa festa. E' infatti vietato occuparsi di qualunque altra quisquilia, per i prossimi due mesi, che non sia la ''battaglia di liberazione'' per il Regno Lombardo Veneto dalla dittatura di Roma ladrona e quindi tra le quisquilie e le bazzecole che fanno perdere tempo al popolo e quindi delle quali è vietato occuparsi c'è anche l'eterno dilemma della scelta tra il siluramento anticipato di Benini oppure ''tirare a campare'' fino alla fine della legislatura e poi pochi mesi prima della scadenza annunciare che non sarà ricandidato. La Lega Nord sarà impegnata nella battaglia di liberazione e quindi ''LUI'' nel frattempo e per due mesi avrà letteralmente ''mano libera'' di farsi i cavoli propri e di dominare come un Cesare Augusto che fa quello che ha voglia senza dovere rendere conto a nessuno delle sue azioni.
Massimiliano Chiari ha detto al Gufo ''allora Benini è a rischio dal 23 ottobre'' ma questa volta a salvare l'Imperatore ha provveduto lo stesso volatile sparlante. E' assai probabile che il Gufo viaggiatore riprenderà in mano la valigia e salirà sul pullman per un breve mini tour in Europa nel ponte festivo del primo novembre, ''un viaggio allunga la vita'' e quindi il sindaco si salva per altre due settimane. Esiste un accordo tacito tra le forze politiche del paesello, un accordo non scritto che però viene sempre rispettato, che è il divieto di compiere atti decisivi in assenza del cronista locale, e quindi si dovrà aspettare fino al 5 novembre per prendere drastiche decisioni, quando il cronista locale sarà di nuovo fresco e riposato nella sua postazione e pronto a scrivere ciò che accade a Castelli Calepio. Infatti, chi osa mettere in scena una crisi di Giunta proprio in assenza del volatile sparlante rischia di cadere sotto l'ira del Gufo e di subire per mesi gli strali dello scrittore solitario e di finire nella ''lista nera'' di quelli che sono impallinati a mezzo blog.
La crisi a questo punto dovrebbe essere rinviata al 6 novembre ma nella staffetta dei ''salvatori di Benini'' entra in scena il Grande Guru Matteo Salvini. Ha infatti inizio la campagna elettorale per le elezioni politiche nazionali e quindi i partiti politici, Lega Nord e Forza Italia, sono nuovamente mobilitati sezione per sezione e fino all'ultimo tesserato, in particolare quelli della Lega Nord che devono aiutare il loro leader nazionale a vincere le elezioni perchè in caso di lieto evento si tornerà finalmente alla lira italiana. Salvini infatti vuole il recupero della sovranità monetaria dell'Italia e l'uscita dall'euro che ha affamato il popolo insieme alla famigerata ''trojka finanziaria'' e alla Banca Centrale Europea, e quindi conviene battersi tutti insieme per raggiungere l'obiettivo della salvezza della nazione e rimandare a dopo le elezioni politiche la decisione sulla sorte di un Imperatore locale di un paesello di 10.000 abitanti. Rischia di andare quindi a finire che tra una scusa e l'altra Benini riuscirà clamorosamente a trascinare stancamente la vicenda fino al 2019 grazie al cinico motto del politicante democristiano Giulio Andreotti che diceva sempre ''in politica piuttosto che tirare le cuoia è meglio tirare a campare'' e quindi magari va a finire che allunga il brodo per un altro anno e riesce a far digerire il minestrone fino alla fine anche a quelli che ormai non lo sopportano più. E magari alla fine della vicenda riusciremo a congedare l'Imperatore, saremo tornati a stampare la lira italiana grazie al recupero della sovranità monetaria nazionale, avremo il nuovo Regno Lombardo Veneto con il Doge eletto per acclamazione e regnante dalla laguna di Venezia sulla sacra nave del Bucintoro e soprattutto Massimiliano Chiari e i comunisti locali dovranno attendere un altro anno e mezzo prima di prendere in mano il potere negli Stati Uniti di Castelli Calepio
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