FINALMENTE LO SCRITTORE SOLITARIO HA TROVATO LA SUA PACE. E' una pace piena di silenzio e di irreale solitudine, una pace che mette insieme due circostanze apparentemente inconciliabili come le 305.000 visualizzazioni del blog, alle quali vanno aggiunti i contatti delle pagine Facebook che non sono contabilizzati nel contatore dei ''clic'', e una grande aridità di commenti, sembra quasi che i numerosi lettori ''lasciano libero nel monologo'' l'autore del blog. Il Gufo scrive, il popolo legge e non commenta, eppure non è una scelta irrispettosa perchè è come se numerosi lettori decidono di rimanere fedeli alla ''consegna tacita del silenzio'' che è quella di lasciare libero di esprimersi lo scrittore e di farsi le proprie opinioni in silenzio, che è forse il modo migliore per riuscire a formare dentro la propria anima un'idea più libera da pregiudizi e quindi un'opinione completa su quello che si è letto. Le frasi del Gufo sembrano quindi interminabili soliloqui e lunghi monologhi, alcuni a volte li definiscono ''sermoni'' e vuol dire che non hanno capito letteralmente una mazza dello spirito che anima il Gufo mentre scrive, che può essere uno spirito dettato da motivazioni di sfogo oppure di delusione e di sconforto, di sorpresa davanti ad alcuni avvenimenti oppure di eccessivo entusiasmo fino a lasciarsi prendere la mano e a volte anche di viva irritazione, non sono affatto ''sermoni'' quelli che scrive il Gufo anche perchè ''il sermone'' e l'omelia stessa sono qualcosa di serio e per argomenti complessi che deve essere utilizzato in modo selettivo e solo in ben determinate circostanze che non sono quelle di convincere quelli boriosi e pieni di sè che si sentono ''il miglior fico del bigoncio'' quando in realtà fuori dalla loro supponenza e dalla cricca dei cortigiani valgono poco, e a volte contano come il mitico ''due di picche''.
L'espressione delle proprie idee non ha bisogno dell'applausometro e nemmeno di una folla adorante, è molto più indicato un pubblico silenzioso che conserva quello che viene scritto dal Gufo, lo classifica e magari lo rielabora arricchendo il contenuto con qualche piccola aggiunta, nello spirito della staffetta delle idee. Era partito in sordina il Gufo, un blog decrepito e una tecnologia di basso livello, è rimasto dello spirito originario ancora l'aspetto di quello che scrive da solo senza utilizzare uno staff di collaboratori e senza avere bisogno del suggeritore, poi è sbarcato su Facebook e ha dilagato sui social network ma questo per fortuna non ha intaccato l'antico desiderio di ritagliarsi una piccola postazione isolata e indipendente dal resto del mondo e piccoli lussi da concedersi, che per la maggior parte delle persone non sono affatto ''un lusso'' ma sono semplici accadimenti della propria esistenza. E ora, concluso l'ennesimo soliloquio, il Gufo fa ritorno nella propria postazione e si ritaglia altri momenti di totale distensione fisica ed esistenziale, l'autunno ormai in arrivo regala ''la nebbiolina grigia'' che al tempo stesso avvolge lo scrittore e lo isola dal mondo esterno....
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