''SONO ANDATO DALLO PSICOLOGO''. Lo ha scritto il Papa, aveva 42 anni e il suo percorso psicologico per ammissione del Pontefice è durato alcuni mesi, con cadenza di colloqui settimanali. Come se non bastasse la notizia sensazionale, il Papa si era rivolto a una professionista donna, di origine ebraica. Solo una società futile e banale come quella che avanza rapidamente verso il suo declino e verso la propria auto distruzione non è in grado di capire la portata rivoluzionaria di questa ammissione. Il Papa per diversi secoli è stato il simbolo stesso del potere temporale unito al potere religioso ed esercitato grazie al mito del ''potere dell'infallibilità'' in materia teologica. Quello che dicevano i Papi non poteva essere messo in discussione perchè era per definizione ''un dogma'' e per molti secoli coloro che dissentivano dai dogmi papali e ne mettevano in dubbio l'autorità erano addirittura condannati a morte con il reato di eresia. La Chiesa ragiona in termini secolari e quindi la portata di questa ammissione del Papa non può essere vista in altro modo se non la mossa rivoluzionaria e straordinaria che vuole esprimere un messaggio di eccezionale importanza, e che viene reso pubblico in modalità che garantiscono la più ampia diffusione a questo pensiero, con una scelta che non è certamente improvvisata ma che è stata probabilmente meditata a fondo nei modi e nei tempi di comunicazione ai fedeli.
Papa Francesco a 80 anni di età ammette che la Fede vacilla anche negli uomini di Chiesa, molto più frequentemente e con maggiore intensità di quello che noi pensiamo possa accadere. Ha ammesso che anche un uomo di fede sente la necessità medica ed esistenziale di entrare ''nella stanza dell'ascolto'' e di compiere un tratto della propria strada non in solitudine, non più e non solamente affidandosi esclusivamente nelle mani e nella Sacra Volontà di quel Dio in cui crede sorretto da una grande forza interiore, ma di camminare facendosi aiutare da un medico. Il Papa è stato un uomo la cui Fede ha vacillato, e ha scelto di camminare facendosi prendere per mano e facendosi aiutare da un medico, in questo caso da una donna. La Fede non si è vergognata di affidarsi alle cure della Scienza, una scienza che spesso in passato era demonizzata da quei pregiudizi che consideravano ''un matto'' la persona che decideva di affidarsi alle cure di uno psicologo, e la Fede non ha timore, nel momento in cui Bergoglio è l'uomo più potente del mondo, di riconoscere a 80 anni di età che è esistito un momento di profonda fragilità umana nel suo passato, un momento in cui la Fede ha realmente vacillato ed è stata insidiata dal dubbio, da sensazioni di inadeguatezza. La confessione pubblica più umana di tutte agli occhi del Gufo, che a sua volta ha sofferto per diversi anni di depressione profonda e ha camminato zoppicando in preda a una sofferenza interiore atroce facendosi aiutare da un medico, che anche nel caso personale del Gufo è un medico donna, deve e può essere la notizia della giornata e il Gufo auspica caldamente che questo post possa costituire la base per meditazioni profonde e per esprimere le proprie considerazioni in merito al gesto rivoluzionario di un Papa che ha scelto uno stile comunicativo che ha finalmente il coraggio di affrontare gli argomenti più spinosi e più complessi senza lasciarsi limitare nella propria azione dal timore di essere impopolare
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