lunedì 2 ottobre 2017

IL ''DIVIETO DI SECESSIONE'' E' UNA TROMBONATA ILLIBERALE E AUTORITARIA

Ogni tanto salta fuori qualche alto burocrate dell'Unione Europea,   ''alto''  di statura fisica ma non certo a livello intellettuale  e  di conoscenza storica,   che quando si verificano fenomeni come quello spagnolo tira fuori la madre di tutte le trombonate,   ossia che  ''la secessione è vietata dalla legge''  e  si deve proteggere a tutti i costi l'unità nazionale.    Questi tromboni probabilmente hanno vissuto per anni su Marte  e  non nel pianeta Terra,   e  ignorano infatti un fenomeno storico basilare,   ossia quello che la Storia dell'Umanità    -   quella vera e dei grandi eventi epocali,  non quella delle risse da teatrino della politica politicante di questi anni miserabili in cui il politico non guarda alle future generazioni ma limita il proprio orizzonte culturale  e  la propria visione politica alla prossima campagna elettorale  -   è in continuo movimento grazie al fatto che nascono nuovi Stati nazionali sia dalla fusione tra diversi piccoli Stati già esistenti  che  dalla scissione  e  dalla secessione di Stati che collassano  e  si sciolgono perchè non hanno più alcuna ragione di esistere,   e  quindi formano nuove nazioni.

Nel luglio 1992 il presidente della Cecoslovacchia Vaclav Havel,  federalista  e  favorevole al mantenimento dell'unità nazionale,  in un momento realmente drammatico nel quale era in atto la sanguinosa dissoluzione della ex Jugoslavia con una guerra civile che faceva centinaia di migliaia di vittime,   fece un gesto da straordinario statista  e  rassegnò le dimissioni dalla carica perchè non era più in grado di garantire la continuazione dello Stato unitario,   e  preso atto che la Repubblica Ceca  e  la Slovacchia per volontà della grande maggioranza dei loro cittadini  e  dei loro stessi esponenti politici volevano separarsi,   si tolse di mezzo per favorire l'apertura dei negoziati  e  non rappresentare un ostacolo alla realizzazione concreta della volontà popolare.   In questo modo Havel diede  ''via libera''  al primo ministro di allora Vaclav Klaùs,   conferendo pieno potere di negoziare una separazione consensuale con il principale esponente slovacco al governo,   Vladimir Meciàr.    Repubblica Ceca e Slovacchia sono due nazioni straordinarie e pacifiche,   quelle della mitica  ''primavera di Praga''  nella quale poeti  e  studenti sfidavano i carri armati sovietici facendo utilizzo solamente di strumenti pacifici,    e  quindi il primo gennaio 1993 in Europa si dissolveva definitivamente la ex Cecoslovacchia  e  nascevano due nuove nazioni meravigliose,   la Repubblica Ceca con capitale Praga  e  la Slovacchia con capitale Bratislava.     Non fu sparato un solo colpo di fucile in questa separazione consensuale  e  non si registrarono atti di violenza  e  soprusi arbitrari,   i nuovi Stati procedettero immediatamente a libere elezioni democratiche  e  siccome i politici di quelle nazioni erano lungimiranti  e  non i patetici tromboni italiani,   entrambe le due nuove nazioni fecero richiesta di aderire all'Unione Europea della quale fanno parte entrambe con soddisfazione,   la ricca Repubblica Ceca mantiene la propria moneta nazionale  e  la più  ''povera''  Slovacchia addirittura è entrata a pieno titolo nell'Unione scegliendo di adottare l'euro come moneta nazionale.

I tromboni che gridano al  ''divieto di secessione''  perchè è scritto da qualche parte sono quindi fuori dal mondo,  fuori dal tempo,   probabilmente fuori di melone,   e  peraltro da qualche parte è scritto e magari è stato da loro stessi sottoscritto il famoso principio di  ''auto determinazione dei popoli''  che fu sancito solennemente a Helsinki nel 1975 dalla Conferenza per la Sicurezza e per la Cooperazione Europea nella stesura delle famose  ''considerazioni finali''  di quella solenne riunione  e  che è diventato elemento spesso controverso e contestato ma esistente del diritto internazionale.     Le volontà popolari si formano e si modificano anche grazie a eventi epocali  e  in apparenza irrazionali,   che tuttavia possono essere gestiti anche in modo egregio se si ha la fortuna di incontrare in quel momento politici di grande saggezza che sono disposti a rinunciare alla propria poltrona  e  anche a modificare le proprie idee per venire incontro alle nuove esigenze  e  trovare una soluzione soddisfacente davanti a un problema assai complesso.    Siamo in un momento  e  in un contesto storico in cui sfide globali  e  problemi epocali richiederebbero maggiore integrazione  e  unità  ma  questo non deve essere il motivo per impedire a un popolo di scegliere liberamente un'altra via,   una soluzione alternativa a quelle che teoricamente sarebbero migliori rispetto all'ipotesi di dividersi  e  di coltivare ognuno il proprio piccolo orticello,    e  comunque esiste la modalità di affrontare un problema in modo negoziale come avvenne nel 1992 nella ex Cecoslovacchia,   trovando una soluzione che proprio perchè non è stata  ''calata dall'alto''  e  non è stata imposta dalla forza delle armi resiste ancora adesso in modo pacifico,   trascorsi ormai quasi 25 anni dagli eventi della secessione che sulla carta doveva essere  ''illegittima''  come tutte le altre centinaia di secessioni che si sono verificate nella millenaria Storia dell'Umanità

Nessun commento:

Posta un commento