giovedì 23 novembre 2017

DOPO LA LETTERA CORAGGIOSA DI LAURA CHIARI NESSUNO DI NOI POTRÀ PIÙ DIRE "IO NON SAPEVO NULLA"

Si disquisisce dottamente,  in questi giorni frenetici e incandescenti della politica locale,  se si deve andare avanti fino alla fine della legislatura anche davanti all'evidenza dei fatti che descrive una situazione di immobilismo politico e amministrativo dovuto ai rapporti pessimi tra i due partiti di maggioranza,  oppure se sarebbe meglio chiudere in anticipo la vicenda imbarazzante anche con la mitica "congiura di Palazzo"  (ossia le dimissioni simultanee di almeno sette consiglieri comunali su dodici, che non è un mezzo subdolo ma uno strumento politico che la legge mette a disposizione dei consiglieri comunali,  i quali sono sovrani ed  eletti dai cittadini esattamente come il sindaco, per porre fine in anticipo a una legislatura comunale),   che in realtà non è affatto una congiura ma una procedura con la quale in diversi casi,   in Comuni di piccole e grandi dimensioni,   si è posto fine a gestioni avventurose  e  a vicende politiche che erano ormai deludenti   e  a volte anche imbarazzanti.

Le nostre inutili disquisizioni teoriche e i comunicati di lista civica e di partito sono diventati tragicamente "vecchi" e obsoleti dopo la pubblicazione avvenuta lunedì 20 novembre sui social network e sui giornali locali di ampi stralci della lettera protocollata di dimissioni dalla carica di assessore scritta da Laura Chiari della Lega Nord,   si tratta di un documento di rilevanza pubblica  e  non di fanfaronate in libertà  e  di promesse al vento.   Una giovane donna alla sua prima esperienza politica e amministrativa, al suo primo incarico da assessore, scrive che è stata umiliata e zittita ripetutamente in Giunta dal proprio sindaco.   Di fronte a un fatto come questo,   nel momento in cui il contenuto della lettera diventa di dominio pubblico  (e peraltro siccome nessuno ha smentito pubblicamente quello che è stato scritto si deve concludere che quella è la reale versione dei fatti),   sono diventati inconsistenti tutti i tentativi di continuare a perdere tempo in chiacchiere e di cincischiare con futili argomenti.  Serve una condanna politica immediata di certi comportamenti maschilisti e autoritari,   una presa di posizione pubblica netta in difesa e a sostegno di Laura Chiari sia da parte dei suoi colleghi di partito e di maggioranza  che  dei consiglieri delle liste di opposizione,   e  fino a oggi questa presa di posizione non è avvenuta perchè troppe persone hanno preferito tacere  e  fare finta che nulla fosse accaduto perchè fanno il classico giochino  ''alla Ponzio Pilato''  dei silenzi che sono buoni per tutte le stagioni  e  adattabili a qualsiasi circostanza.    Un sindaco di lunga esperienza politica dovrebbe valorizzare e difendere i propri assessori e aiutarli in Giunta,  senza urlare a vanvera con la presunzione di chi pensa di avere sempre ragione,  invece se una persona si dimette scrivendo quelle frasi dolorose vuol dire che è stata logorata e portata alla stanchezza e all'esasperazione da alcune vicende poco entusiasmanti;  l'assessore giovane è infatti il futuro di quella lista politica,  una risorsa umana da tutelare per garantire continuità all'azione amministrativa,   e  solo aiutando l'assessore giovane a mantenere forti il proprio entusiasmo  e  le proprie motivazioni politiche quella lista potrà sperare di avere un futuro migliore affidandosi nelle mani di persone nuove  e  piene di voglia di fare.     Il Gufo ritiene che non vi sia ragione più grave di questa,  l'umiliazione inflitta a una persona alla sua prima esperienza politica da parte del suo stesso sindaco,  per riflettere a fondo e capire che forse è arrivato il momento di dire  "BASTA NON SE NE PUÒ PIÙ"  perché nessun giochino politico e opportunismo personale e  di partito può giustificare quello che è accaduto e che è stato all'origine della decisione di Laura Chiari di rassegnare le dimissioni da assessore scrivendo una lettera molto dura ma coraggiosa,   la lettera di chi ha scelto di dire le cose come stanno e non di fare il Sepolcro Imbiancato e la mummia di partito.   Ma forse è proprio la chiarezza della lettera scritta da Laura Chiari che ci terrorizza,  perché ci sbatte in faccia l'evidenza dei fatti e ci riporta alla realtà,  perchè non si è rifugiata dietro motivazioni generiche  e  ''fumose''  e  quindi scegliendo di agire in questo modo ha fatto finire da questa settimana i patetici trasformismi degli opportunisti che non potranno più dire  "io non sapevo nulla"  e che dovranno per forza scendere dalla pianta,  dicendo una volta per tutte da che parte hanno scelto di stare 

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