Il Gufo torna sull'argomento delle dimissioni di Laura Chiari dall'incarico di assessore perchè vive quel fatto con angoscia e inquietudine politica assai profonda. Sostanzialmente è accaduto a Laura quello che accadde al Gufo tre anni e mezzo prima dei recenti eventi politicamente sciaguratissimi, una persona è stata tradita perchè voleva mettere a disposizione la propria volontà di dare una mano al gruppo politico di cui faceva parte. Eppure il caso di Laura Chiari è stato assai più grave del caso personale del Gufo, per una ragione di fondo evidentissima, che è quella che Laura se riuscirà ad assorbire e a superare questa delusione ''PUO' ESSERE IL FUTURO'' della Lega Nord e del centro destra a Castelli Calepio. Si tratta di una giovane donna alla sua prima esperienza politica e amministrativa, leghista convinta, che non si è mai tirata indietro nel momento di esprimere le proprie idee nei gazebo e negli eventi organizzati sia a livello locale che a livello provinciale e nazionale dal suo partito politico, quindi una persona che da un'esperienza amministrativa e politica di buon livello avrebbe tratto quella motivazione e quella spinta per tirare fuori ''la marcia in più'' che il giovane politico possiede rispetto agli altri, a livello di energie fisiche e di freschezza di idee, e quando si permette a politici anziani di demotivare e di fare incazzare i giovani è come dire ''vogliamo vivere in eterno nel passato decrepito e ammuffito e uccidere sul nascere anche solo la speranza che possa esistere un futuro migliore''.
Esistono ''due livelli di tradimento'' nei confronti di Laura Chiari, entrambi molto gravi e deplorevoli. Il primo tradimento è quello del ''primo cittadino'' che l'ha umiliata e zittita in Giunta anzichè sostenerla e tutelare anche il diritto a sbagliare e a commettere errori senza il quale un giovane non riesce a liberare le proprie energie migliori (ed è stato peggio anche per lui, che ha perso il sostegno e l'appoggio di una giovane e valida collaboratrice), ma il secondo e più subdolo tradimento è quello compiuto dai suoi colleghi di partito (che hanno l'aggravante di essere giovani come lei e quindi in grado di ragionare "da giovani" e non secondo schemi di convenienze di partito tipici della mentalità dei vecchi politicanti) che avrebbero dovuto a loro volta dimettersi ''seduta stante'' dall'incarico per esprimere con un gesto politico fortissimo la concreta solidarietà che non può mai venire a mancare in un partito politico nei confronti di un compagno di avventura che versa in un momento di grande difficoltà, e a maggior ragione se si tratta di esprimere solidarietà nei confronti di un membro del consiglio direttivo della sezione locale del partito del quale si è tesserati. Fortunatamente per Laura la maggior parte della sezione leghista si è schierata con lei, a partire dalla segretaria di sezione Monica Novali fino alla ex sindaca Clementina Belotti e alla gran parte dei militanti e dei tesserati, e il Gufo auspica caldamente che Laura, una volta smaltita la delusione, riuscirà a ripartire utilizzando come base di partenza il sostegno che ha raccolto il suo gesto coraggioso di rinunciare all'incarico e quindi all'indennità di funzione. Rispetto al caso personale del Gufo, Laura è molto più fortunata dello scrittore solitario che quando uscì da quella porta si era ritrovato drammaticamente solo e senza il sostegno di nessuno, con il rammarico di essere stato deluso da un amico nel quale aveva creduto, e quindi il Gufo è convinto che Laura non disperderà il sostegno ricevuto e ''quella fortuna in più'' che ha avuto rispetto al Gufo, e riuscirà quindi a riprendere il discorso dell'impegno politico locale dallo stesso punto nel quale era stata costretta a prendersi una brusca interruzione del suo percorso personale e politico
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