giovedì 30 novembre 2017

LA ''FLAT TAX'' VA BENE, MA DEVE ESSERE ACCOMPAGNATA DA UNA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA DEL MOSTRUOSO REGIME FISCALE ITALIANO

Le principali proposte elettorali di Matteo Salvini e della Lega Nord sono due,    l'abolizione della riforma pensioni Fornero per tornare alla  ''riforma Maroni''  che prevedeva un pensionamento con 40 anni di versamenti contributivi  e  l'introduzione della  ''flat tax''  del 15%  sui redditi da impresa al posto dell'orripilante sistema fiscale progressivo attualmente in vigore.    Il Gufo non ha dubbi sul fatto che la riforma Fornero ormai è  ''decotta''  perchè ha prodotto,   soprattutto negli uffici,   migliaia di persone demotivate  e  ormai  ''alla frutta''  costrette a trascinarsi stancamente fino ai 67 anni di età spesso con retribuzioni elevate derivanti da contratti arcaici firmati in un'altra epoca e senza tenere conto che nel frattempo è cambiato il mondo a una velocità impressionante,   mentre persone giovani e dinamiche sono costrette ad attendere anni il proprio turno perchè prima di fare spazio alle loro giuste esigenze si deve procedere a smaltire  ''la vecchia guardia''  che pensava di dover andare in pensione a 60 anni dopo 40 anni di contributi versati  e  che invece è stata  ''inchiavardata sulle sedie''  da una riforma che punta solamente a fare cassa ma che prescinde completamente dalle condizioni reali del mondo del lavoro  e  dell'organizzazione degli uffici grazie a una corretta distribuzione delle mansioni  e  all'alternanza necessaria tra generazioni anziane che vanno in pensione  e  generazioni giovani che meritano di entrare con entusiasmo  e  senza essere  ''sotto pagate''  nel mondo del lavoro.  

La  ''flat tax'',   che il Gufo proporrebbe a un'aliquota leggermente più elevata di quella proposta da Salvini  (secondo l'opinione del Gufo può andare bene il 20 - 22%  proposto da Forza Italia)  per non aprire improvvise voragini nei conti pubblici in attesa che il gettito possa aumentare grazie all'emersione di redditi attualmente non dichiarati dagli  ''evasori di pura sopravvivenza''  che sono quasi sempre costretti a ricorrere a trucchetti di fine stagione per evitare vere e proprie stangate fiscali nel mese di giugno dell'anno successivo,   va bene purchè sia ben chiaro che è solo  UNO DEI PUNTI  sui quali si deve basare il rilancio dell'impresa in Italia.    Il vero,  odioso  e  terrificante nemico si chiama infatti  BUROCRAZIA  e  prescinde dal livello di tassazione attualmente in vigore.   Un semplice artigiano,  commerciante  oppure  professionista che fattura meno di 400.000,00  euro lordi annuali  e  quindi è in regime di contabilità semplificata,   che si avvale della collaborazione di uno o due dipendenti  e  ha il negozio oppure l'ufficio di proprietà paga attualmente una marea di imposte e precisamente l'I.V.A.,  l'I.R.E.S.  a  scaglioni,  l'I.R.A.P.,  l'I.V.A.,  le tasse e i contributi sul reddito da lavoro dipendente nella sua qualità di  ''sostituto di imposta''  e  infine le tasse locali  I.M.U.  e  T.A.S.I.  sul piccolo immobile di proprietà utilizzato a scopi di lavoro.   Questa piccola impresa deve tenere obbligatoriamente gli adempimenti relativi ai registri I.V.A.  acquisti e vendite con cadenza trimestrale,   deve conservare la documentazione bancaria e le fatture emesse e di acquisto,   deve fare mensilmente gli adempimenti da lavoro dipendente,   deve compilare le dichiarazioni dei redditi annuali  e  la dichiarazione I.R.A.P.,   deve compilare quattro spesometri trimestrali  e  quattro dichiarazioni I.V.A.  trimestrali,   deve compilare la dichiarazione I.V.A.  annuale,   deve compilare la dichiarazione annuale modello 770 dei  ''sostituti di imposta'',   deve compilare gli studi di settore che dal 2018 saranno sostituiti dagli  ''indicatori di affidabilità'',   deve eseguire due volte all'anno il calcolo e il versamento delle imposte locali,   e  infine deve versare acconti sulle tasse a novembre  e  acconti I.V.A.  a  dicembre prima dell'effettiva realizzazione del reddito che si riferisce a quel periodo,   infine deve calcolare e versare trimestralmente le rate I.N.P.S.  personali  e  le rate I.N.A.I.L.  per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro.     Le istruzioni relative alla normativa I.V.A.,   alla normativa di dichiarazione dei redditi con aliquote e detrazioni fiscali varie,   ai regolamenti comunali per il calcolo delle imposte locali  e  alla tenuta dei libri e dei registri in materia di lavoro dipendente sono veri e propri papiri,   volumi da esame universitario in materia di consulente fiscale,   composti da centinaia di pagine  e  spesso difficilmente comprensibili persino dagli  ''addetti ai lavori''.   Questa impresa paga una somma non esigua per affidare lo svolgimento di questa marea di adempimenti burocratici  e  fiscali ai C.A.F.,   ai consulenti del lavoro,   ai consulenti fiscali  e  alle associazioni sindacali di categoria,   perchè senza la collaborazione di questi consulenti il titolare della piccola impresa rischia di doversi dedicare dalla mattina alla sera a queste vicende,   trascurando di fatto il proprio vero lavoro che non è quello di  ''cireneo delle tasse''  ma quello di fare l'artigiano,  il commerciante,  oppure di svolgere bene e con dignità il proprio ruolo da professionista.          

Il vero nemico da abbattere non è solo l'aliquota fiscale,  caro Matteo Salvini,  ma è l'obbrobrio burocratico che in Italia è arrivato ai livelli orripilanti in cui esiste praticamente una scadenza e un adempimento ogni settimana,   con alcuni mesi in cui il calendario fiscale è intasato in modo osceno causa affollamento di scadenze proprio nei periodi di agosto  e  di fine anno quando gli italiani di solito sono nei luoghi di villeggiatura delle vacanze estive oppure vorrebbero godersi le vacanze di Natale.   La  ''flat tax''  e  l'abolizione della riforma delle pensioni Fornero sono il primo passo per rimettere in moto il meccanismo dell'economia ma poi si devono eliminare le oscenità burocratiche  e  la marea di adempimenti,   perchè se non si libera l'impresa dalle scartoffie nelle quali è costretta ad annegare,   non si rimetterà mai in moto il processo virtuoso del lavoro nel quale si pensa soprattutto a migliorare l'organizzazione della produzione e dei servizi  e  non a passare tutto il tempo a disposizione a correre dietro alla marea di procedure spesso incomprensibili e astruse che sono il più grave ostacolo al lavoro di tutti i giorni

NOTA FINALE DEL POST  -  il Gufo vorrebbe ascoltare anche dalle sedi locali dei partiti di destra considerazioni,   proposte,   iniziative  per  portare all'ordine del giorno il tema devastante della burocrazia ormai insostenibile  e  della riorganizzazione completa del sistema fiscale,   che secondo il Gufo dovrebbe essere riformato dall'inizio alla fine con la riscrittura completa di un nuovo  ''codice fiscale''  composto di poche regole,   chiare e comprensibili,  concretamente applicabili nella realtà  e  tali da far concentrare la maggior parte della lotta all'evasione non solamente sulle piccole quisquilie da poche centinaia di euro,   ma  sulle vicende realmente importanti  e  di grande rilievo nazionale e internazionale.    Magari,  quando si trova un po'  di tempo tra un'amenità e l'altra consumate nella farsa interminabile e grottesca di Castelli Calepio  e  nelle risse da pollaio che si consumano ultimamente in Consiglio Comunale  e  in mezzo diluvio torrenziale di  ''parole e frasi in libertà''  rilasciate ai giornali locali come l'Eco di Bergamo  e  ''Araberara'',   non sarebbe male se qualche esponente politico e qualche militante delle due sezioni di partito che rappresentano il centro destra potesse dedicare qualche minuto anche a queste questioni decisive per intervenire ed esprimere la propria idea e il proprio pensiero anche su questi temi di importanza nazionale che interessano la vita quotidiana di milioni di nostri connazionali....    


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