In Islanda e nelle Isole Far Oer, due nazioni bellissime, è abitudine vedere gruppi di tre pecore che pascolano sui prati, quasi sempre due pecore bianche e una pecora nera. Le tre pecore hanno la loro originalità proprio nella composizione del gruppetto, perchè la pecora nera ''diversa'' dalle altre due non si allontana dal gruppetto, vive in esso in modo armonioso come se quella diversità fosse ricchezza, la pecora nera a volte si distanzia di qualche metro ma non scioglie mai il gruppetto, non ne resta mai isolata, non sceglie la camminata solitaria. E' un piccolo ''quadretto d'autore'' quello delle pecore e del prato dove vanno a pascolare, è una produzione della Natura, è una cartolina che ha la caratteristica di essere reale, viva, originale. Si passa accanto al pascolo magari con una macchina fotografica, immortalando la scena che viene descritta in modo sublime da una semplice immagine, e poi si resta incantati a chiedersi per quale ragione antica si formano questi gruppetti, si verificano queste situazioni, si va avanti con questi dipinti da parte della ''mano invisibile''. Lo spettacolo che tutte le volte si rinnova nelle due nazioni del Nord Europa, visitate dal Gufo nel mese di agosto 1999 quando fece il viaggio a Reykjavik e nel mese di agosto 2001 quando fece il viaggio a Torshavn, è qualcosa di realmente straordinario e unico, una piccola goccia nell'oceano dell'immensità e qualcosa che contribuisce a lustrare gli occhi dell'osservatore e a purificare l'anima del viaggiatore che va alla ricerca della grande pace nel Nord Europa
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