Nel suo capolavoro "Dieci piccoli indiani" siamo quasi all'assurdo, dieci persone al tempo stesso sono vittime e assassini, alla fine del romanzo giallo tutti sono morti assassinati (oppure per suicidio) ma per assurdo uno di loro ha ucciso tutti, compreso sè stesso (avendo concluso la propria strage con il suicidio); in questo caso il magistrato "uomo di legge" che "fa giustizia" perchè vuole mettere in pratica l'esecuzione capitale di spietati assassini (che erano riusciti a sfuggire alla Giustizia in quanto i loro delitti erano rimasti impuniti) alla fine diventa niente altro che uno spietato assassino, il più sanguinario e feroce di tutti. Il giallo di esordio "Delitto a Styles Court" è un capolavoro in cui alla fine il detective belga Hercule Poirot scopre che il colpevole non era nessun altro che "l'indiziato numero uno", quello che fin dall'inizio del romanzo era tra i sospettati di avere commesso il delitto colui che aveva il movente più ovvio ed evidente; ma la soluzione arriva dopo un clamoroso susseguirsi di colpi di scena che a un certo punto del romanzo avevano fatto credere che l'assassino fosse una persona diversa dal "vero" colpevole, mischiando continuamente situazioni ed eventi e rendendo "difficile" una soluzione che in realtà era assai "banale e scontata". Straordinario è il libro giallo (e film televisivo) "Assassinio sull'Orient Express" in cui si scopre che tutte le persone sospettate del delitto ne sono al tempo stesso gli esecutori materiali e le ex vittime delle malefatte della persona assassinata, che prima di cadere a sua volta vittima delle pugnalate dei colpevoli fu un brutale e feroce assassino. Incredibile è anche l'evoluzione dei fatti di "Assassinio sul Nilo" in cui una coppia di innamorati riesce a commettere una serie di delitti con vere e proprie acrobazie, in cui a volte tra la decisione di compiere il delitto e la sua esecuzione materiale trascorrevano pochi minuti a dimostrazione di quanto quei due giovani criminali erano privi di scrupoli e velocissimi quando si trattava di organizzare "a freddo" ed eseguire i loro atti scellerati. Lo stesso Hercule Poirot protagonista dell'ultimo romanzo giallo di Agatha Christie "Sipario, l'ultima avventura di Hercule Poirot", dopo una serie infinita di delitti da lui risolti con la scoperta del colpevole che viene assicurato alla Giustizia (oppure che per fuggire alla Giustizia stessa si suicida, come è avvenuto in "Assassinio sul Nilo"), individua un colpevole di cui non è assolutamente nelle condizioni di raccogliere indizi e prove evidenti per incastrarlo e assicurarlo alla Giustizia: e allora (sapendo di essere gravemente malato e di avere pochi mesi di vita davanti a sè, se non addirittura pochi giorni, prima della morte per cause naturali), fa giustizia lui stesso assassinando l'assassino e poi concludendo la propria straordinaria carriera da investigatore e la propria vita con un "suicidio mascherato" messo in pratica rinunciando a prendere il farmaco "salva vita" e in tal modo condannando sè stesso a morte sicura, che avviene la notte stessa in cui ha compiuto il suo primo e unico delitto.
Quando si parla di Agatha Christie si descrive la Vita e le opere della più straordinaria scrittrice di tutti i tempi, capace di creare trame incredibili e appassionanti e di descrivere i fatti con una forma e una lucidità "fuori dagli schemi"; non è solo il romanzo a essere appassionante nello svolgimento "nudo e crudo" dei fatti ma è l'analisi stessa delle situazioni e dei personaggi e l'andamento delle indagini (compresa la spiegazione della modalità con cui l'investigatore arriva alla soluzione finale) a fornire veri e propri capolavori di psicologia pura. Ogni estate il Gufo non manca mai all'appuntamento con la Biblioteca di via Roma a Tagliuno che ha una ampia e completa collezione dei principali romanzi della scrittrice giallista inglese, e si sceglie uno di quei libri per trascorrere alcune ore serali a leggere trame appassionanti, e a pensare che spesso colui che toglie la Vita (compiendo l'atto più brutale e ingiustificabile di tutti) lo fa "per fare e ripristinare Giustizia" impedendo con il gesto estremo che feroci assassini possano continuare impunemente ad andare avanti con le loro feroci e interminabili catene di delitti, ma poi si scopre che anche l'ultimo delitto non è "un gesto di riparazione" ma è l'ultima irreparabile scena di quella tragica mattanza che è l'omicidio (oppure in alternativa il suicidio e / o l'istigazione a commettere questi tragici delitti), l'atto più inutile e dannoso che un uomo (oppure una donna) può commettere nella propria esistenza terrena
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