Innanzitutto, quella pubblicata dai giornali non è affatto una stravaganza perchè ha una marea di illustri precedenti storici: nel corso del Diciannovesimo Secolo almeno due degli Stati americani (la Louisiana acquistata nel 1803 per decisione del presidente americano Thomas Jefferson dalla Francia di Napoleone e dell'ambasciatore Monsieur Talleyrand, oltre all'Alaska acquistata nel 1867 dal regime zarista della Russia) sono stati annessi agli Stati Uniti d'America grazie a spregiudicate politiche di acquisizione dello Stato, dietro un pagamento di un compenso e anche nel Ventesimo Secolo l'organico dei 50 stati americani fu completato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale con l'acquisizione delle Isole Hawaii e di Honolulu; la stessa Groenlandia fu oggetto di non meno di due "trattative segrete" (la prima l'anno successivo all'acquisizione dell'Alaska, quando il segretario al Tesoro americano incaricò un mediatore per trattare il possibile acquisto di Islanda e Groenlandia, la seconda negli anni immediatamente successivi alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale quando l'Amministrazione guidata dal presidente Harry Truman offrì in segreto al Regno di Danimarca circa 100 milioni di dollari per tentare di acquistare la Groenlandia) per entrare a fare parte integrante del territorio americano, e in ogni caso dal 1951 nel territorio di Nord Ovest groenlandese di Thule gli americani hanno costruito la loro base militare più a Nord del pianeta. A farne le spese della realizzazione della base militare di Thule e dell'espansionismo americano furono un centinaio di Inuit locali, fatti sloggiare forzosamente dalla zona di Thule da parte degli americani come al solito prevaricatori e arroganti, perchè malgrado la Groenlandia sia un'isola di dimensioni immense, evidentemente non c'era spazio per costruire la base militare in una zona diversa da quel piccolo insediamento di abitanti locali.
"Oggi la Groenlandia torna ad essere allettante per il governo di Washington grazie al cambiamento climatico che ha reso l'isola più grande del mondo, 2,1 milioni di chilometri quadrati (e al momento solamente 56 mila abitanti lungo i villaggi isolati e distanti tra di loro diverse centinaia di chilometri e le cittadine della zona costiera, di cui 24 mila concentrati nella sola capitale Nuuk), molto più vivibile e sfruttabile non solo militarmente ma anche dal punto di vista delle sue risorse minerarie". Lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento della temperatura rendono la Groenlandia "possibile territorio di immigrazione" in cui costruire nuovi villaggi e nuove città, andare a sfruttare pienamente le risorse della pesca e quelle "naturali" di giacimenti minerari e di materie prime la cui esistenza (fino a oggi insospettata e insospettabile) era nascosta sotto i ghiacciai secolari che si sciolgono molto più rapidamente del previsto, diverse zone fino a oggi inaccessibili diventano navigabili ed è possibile costruire altre basi militari. La zona diventa "contesa tra diversi Stati" (come ha la sfacciataggine di dichiarare uno dei più ascoltati consulenti del presidente americano Trump, il segretario di Stato Mike Pompeo) e quindi "una arena di competizione tra potenze globali": il cambiamento climatico e il surriscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento della temperatura, le moltissime specie animali a rischio estinzione (molto più velocemente del previsto) da "evento drammatico" e "sciagura" diventano addirittura una "opportunità" di crescita e di espansionismo militare ed economico per gli Stati Uniti d'America, e per tutte le altre "grandi potenze" che si contendono l'isola a suon di offerte di diversi milioni di dollari. Non ha la minima importanza spiegare che raddoppiare se non addirittura triplicare / quadruplicare la popolazione esistente con nuovi insediamenti umani, nuove città e villaggi, nuove basi militari e altre stazioni di ricerca scientifica e che tutte le operazioni di "sfruttamento della pesca e dei giacimenti minerari" avranno un ulteriore "effetto moltiplicatore" in grado di aumentare a dismisura gli effetti perversi dell'inquinamento e del surriscaldamento globale: questo sistema economico impazzito che corre a velocità supersonica verso la propria irrimediabile rovina e verso la catastrofe si basa sul meccanismo economico / sociale perverso della moltiplicazione esponenziale dei "miracoli" e della crescita economica infinita e continua, non accetta la minima ipotesi di rallentamento e di contenimento dei danni, non vuole nemmeno sentire parlare di "aree verdi" e di "oasi naturali" che devono rimanere ciò che erano fino a qualche anno fa, ossia il pacifico "habitat" di minoranze come i popoli Inuit e di "polmoni verdi" dove animali del tutto pacifici evitavano la propria estinzione e conducevano tranquillamente la propria esistenza; deve riprodursi una continua modificazione violenta dei territori se necessario "a suon di dollari" e di offerte di diversi milioni di monete americane da mettere sul piatto della bilancia per consentire a chi governa il mondo, senza più ipocrisia (e questo è il grande pregio di Donald Trump, che rende palese ed esplicito anche con linguaggio arrogante ed avventuroso ciò che da sempre accadeva in modo subdolo e mascherato "nelle segrete stanze"), di continuare ad arricchirsi a spese e sulle spalle dei più deboli del pianeta. Ed è questo messaggio devastante che è ancora più grave e drammatico dell'offerta che è stata avanzata dal presidente americano, perchè significa che "i potenti del mondo" non hanno la minima intenzione di rinsavire politicamente e di "cambiare direzione" e vogliono continuare a correre a un ritmo semplicemente folle, come il treno impazzito e senza più conducente che corre in modo precipitoso a sfracellarsi contro un muro di cemento armato
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