ORDINANZA URGENTE IN MATERIA DI PUBBLICA E PRIVATA INCOLUMITA'
ORDINANZA NUMERO 7 / 2019 DEL 28 AGOSTO 2019
IL SINDACO
VISTO il verbale di sopralluogo redatto dal Geom. .... del 27 agosto 2019 al registro protocollo comunale numero 24298 relativo al fabbricato sito in via Moroni identificato catastalmente al numero .... per il quale è stata accertata una situazione di pericolo dei luoghi
CONSIDERATO che il fabbricato suddetto, prospiciente su una strada pubblica denominata via Moroni, che è di passaggio frequente sia pedonale che veicolare, presenta condizioni di fatiscenza in quanto in parte crollato e in parte fessurato, tali da ritenere sussistente una situazione di assoluto rischio per l'integrità delle persone
VISTA la situazione fotografica relativa al predetto accertamento che comprova lo stato di pericolo per la pubblica incolumità
CONSIDERATO che il rischio di ulteriori e imminenti danni e cedimenti strutturali della predetta costruzione possono arrecare danni alle proprietà confinanti, nonchè a persone, animali o cose, e che, pertanto, necessitano interventi volti a ripristinare le condizioni di sicurezza
CONSTATATO inoltre la situazione di abbandono e di precarietà dal punto di vista igienico all'interno del fabbricato diruto, diventato ormai ricettacolo per ratti e animali e crescita selvaggia di arbusti
DATO ATTO che esistono gli estremi per l'adozione di un provvedimento contingibile e urgente in quanto è posto in fregio a una via pubblica
ORDINA
alla società ..... con sede legale nel Comune di ...... codice fiscale ...... proprietaria dell'immobile identificato catastalmente al numero ..... di provvedere entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente all'eliminazione dei pericoli, per l'incolumità pubblica, mediante la messa in sicurezza dell'immobile e delle strutture pericolanti, con la demolizione / rimozione delle parti cadenti, lo sgombero del materiale di risulta presente, il ripristino di adeguate norme igieniche. Tutti i lavori di messa in sicurezza dell'edificio dovranno essere eseguiti sotto la direzione di un tecnico abilitato e nel rispetto di tutte le norme di legge e regolamenti vigenti in materia;
di effettuare, a cura di idoneo professionista abilitato, la verifica strutturale / idoneità statica del fabbricato in oggetto e trasmetterla all'ufficio tecnico comunale entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente.
L'ordinanza firmata dal sindaco Benini fa poi presente che si può fare ricorso al T.A.R. entro 60 giorni dal ricevimento della stessa (che è già stata non solo notificata al proprietario dell'immobile, ma anche pubblicata in data odierna sull'albo pretorio "on line" del sito internet del Comune di Castelli Calepio) ma che se non si provvederà nel termine indicato "l'Amministrazione Comunale si riserverà di procedere ai sensi della legge" e in particolare che tutti gli Ufficiali e Agenti di Polizia Giudiziaria sono incaricati di fare osservare la presente ordinanza, con possibilità (nel caso fosse necessario) di fare intervenire la forza pubblica.
Questo è "il testo standard" di una ordinanza sindacale urgente in materia di pubblica e privata incolumità e trae origine indubbiamente da un fatto accidentale, casuale e fortuito (un temporale estivo che ha determinato la caduta di alcuni pezzi di lamiera all'interno delle abitazioni dei residenti nelle zone immediatamente limitrofe all'immobile, e quindi le conseguenti segnalazioni che alcuni cittadini residenti in quella zona e nel vicino Comune di Palazzolo sull'Oglio hanno inoltrato agli uffici comunali di Castelli Calepio) ma che avviene nel contesto e nello scenario di un fabbricato diruto che, come dice a un certo punto l'ordinanza, versa in uno stato di abbandono e di precarietà dal punto di vista igienico, essendo diventato "ricettacolo per ratti e animali e crescita selvaggia di arbusti" e questo sarebbe stato certificato da un geometra che ha eseguito un sopralluogo.
Si ritorna quindi al "solito" problema di Quintano, ma con una novità in più: adesso che questa ordinanza è pubblicata sul sito internet del Comune, resta "agli atti" (e quindi diventa di dominio pubblico, in quanto qualsiasi cittadino può entrare nel sito comunale e prenderne visione) e da domani mattina nessuno potrà più negare l'esistenza del problema oppure minimizzare la necessità di procedere con rapidità alla bonifica e al risanamento del sito inquinato. Perchè certamente c'è stato un evento atmosferico sfavorevole come il classico temporale estivo, ma "lo stato di abbandono" e "le condizioni di fatiscenza" di un immobile sono qualcosa di "strutturale" che non nasce per caso, ma che si trascinano a causa di anni inconcludenti passati a "menare il can per l'aia" e a sottovalutare l'esistenza di questo problema ambientale in una delle quattro frazioni del territorio comunale di Castelli Calepio; e infine, il fatto che tra le persone coinvolte dal problema sia presente anche una persona fisicamente residente nel Comune di Palazzolo sull'Oglio, è la dimostrazione che i nostri potenti "vicini di casa" del Comune della Provincia bresciana hanno il diritto (anzi, il dovere) di ingerenza e di interessarsi al problema che riguarda perchè esso riguarda anche una porzione non irrisoria del loro territorio comunale
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