"Gli uomini e le donne che preferiscono perdere le elezioni e rinunciare al Potere, perchè non vogliono rinunciare a salvare la propria dignità e il loro onore e a lottare per le proprie idee meritano il mio rispetto e il rispetto di tutte le persone serie; a chi rinunciando ad affrontare la battaglia 'fa da stampella politica' svendendo i propri valori per seggiole e poltrone riservo lo stesso trattamento che ho riservato a chi in passato ha tradito 'il braccio destro' dopo avere spergiurato che gli sarebbe rimasto fedele, a costoro non posso fare altro che regalare tutto il mio totale disprezzo, quello che rende uguali Imperatori, tromboni della politica che suonano l'inno nazionale in mezzo a un contesto di "nani e ballerine danzanti", cortigiani e guardie pretoriane del "Re Sole", servi di regime e 'ruote di scorta' ogni volta che nella vita scelgono di fare gli opportunisti. Meglio morire da eroi andando a sacrificarsi per la propria libertà e combattendo a testa alta 'la madre di tutte le battaglie', piuttosto che 'tirare a campare' indecorosamente facendosi 'dettare la linea politica' da un pagliaccio; in futuro smetterete anche voi di 'fare politica', nel frattempo in questi giorni avete già dato le dimissioni da 'uomini e donne dignitosi' per entrare a pieno titolo nella categoria delle mascherine di Carnevale, delle bandierine al vento, degli uomini buoni per tutte le stagioni" (IL GUFO).
Non è necessario leggere questo epitaffio per capire come si sarebbero dovuti comportare i boriosi protagonisti del teatrino della politica di Ferragosto: sarebbe stato sufficiente che avessero affrontato "di petto" la situazione come ha fatto Clementina Belotti qui a Castelli Calepio, che prima di uscire di scena ha rinunciato alla poltrona (e alla indennità di funzione di 1.300,00 lordi mensili) facendo protocollare la parola "DIMISSIONI IRREVOCABILI" e poi è tornata in aula a guardare in faccia coloro che l'avevano accompagnata alla porta. Lei si è dimessa dalla carica di assessore, in un mondo pieno di gente che sarebbe pronta a qualsiasi voltafaccia (umano e politico) pur di rimanere totalmente incollata e inchiavardata a poltrone, poltroncine, seggiole e divani, e può camminare "a testa alta"; gli altri possono solamente strisciare, tirare a campare, "menare il can per l'aia" e sopravvivere, perchè (almeno in politica) hanno già rinunciato da un pezzo a "vivere"
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