giovedì 15 agosto 2019

IL POPOLO HA SBAGLIATO A VOTARE, QUINTANO E' TORNATA AD ESSERE "LA PERIFERIA DELL'IMPERO", E FORSE CONVIENE INIZIARE SERIAMENTE A PENSARE ALLA SECESSIONE

Innanzitutto quando si parla di  "plebiscito trionfale"  a  favore del nostro attuale sindaco,   ci si dimenticano spesso due dati incontestabili.    Il primo dato è che solamente un elettore su tre di Castelli Calepio ha votato per lui  (2.485 voti  su  un totale di 7.437  elettori aventi diritto al voto,    pari al 33%  dei consensi degli elettori aventi diritto al voto);   uno dei dati  "trascurati"  di queste elezioni comunali è il numero incredibile di cittadini disgustati  e  schifati che hanno fatto  "tabula rasa di tutto e di tutti",    il numero dei cittadini elettori che non hanno votato  oppure  che in alternativa hanno votato  "scheda bianca"  /  "scheda nulla"   (si tratta di 2.056 elettori aventi diritto al voto)  supera abbondantemente il 27%  ed  è nettamente superiore  (come quantità numerica)   sia ai 1.591 voti della Lega  che ai  1.305 voti di  "Castelli Calepio Cambia",    quindi innanzitutto va precisato che due cittadini elettori su tre non hanno votato a favore della riconferma del nostro sindaco,   pur avendolo visto all'opera per cinque anni.     In secondo luogo,   nella sezione elettorale numero 6  che  è quella che identifica fisicamente la frazione di Quintano il risultato è stato nettissimo  e  inequivocabile:   su 1.077 cittadini elettori aventi diritto al voto,   332 elettori hanno votato a favore della candidata sindaca leghista Laura Chiari,   solamente 228 elettori hanno votato a favore del sindaco attuale  e  217 elettori hanno votato a favore del candidato sindaco Fabio Perletti  (sia per la Lega  che  per  "Castelli Calepio Cambia"  in quella sezione si è registrato il loro miglior risultato elettorale in termini di lista),    mentre 300 elettori non hanno votato  oppure  hanno votato  "scheda bianca"  /   "scheda nulla":   quindi solamente il 21%  degli elettori della frazione di Quintano ha votato per la riconferma del sindaco attuale,   ossia meno di un cittadino elettore su quattro,    mentre la percentuale di coloro che non hanno votato per nessuno dei tre candidati sindaci arriva a sfiorare il 28%  degli elettori aventi diritto al voto:    e  già questo dato è  "indicativo"  perchè come minimo fa sorgere perplessità e dubbi sulla volontà stessa del  "popolo di Quintano"  di essere favorevole alla realizzazione del nuovo centro commerciale.

Ahimè quando si sbaglia a votare,   se ne pagano le conseguenze.    La frazione di Quintano è tornata ad essere  "la periferia dell'Impero",    la  "frazione dimenticata",    quella di cui tutti se ne fregano;   gli interventi  e  i lavori principali di riqualificazione  e  manutenzione ordinaria riguardano sempre le altre frazioni.      Questo  "mix"  micidiale composto dal menefreghismo sempre più palese ed evidente da parte dell'Amministrazione Comunale  e  dalla insoddisfazione non più silenziosa che si percepisce molto forte in questi mesi iniziali della nuova legislatura nelle due  "frazioni ribelli"   (soprattutto in quella di Quintano)   non rende così folle  e  strampalata l'idea del Gufo,   ossia quella di procedere rapidamente a un  "referendum consultivo"  (da tenere in quelle due frazioni)   con la scelta tra rimanere a fare parte integrante dell'Impero  oppure  prendere congedo dalla Capitale  e  volare verso la propria libertà.     Siccome i politici neo eletti non hanno ancora capito la lezione delle urne,   ossia che le due frazioni di Cividino  e  di Quintano hanno votato a maggioranza per altre liste  e  per altre soluzioni rispetto a quella che continua a parlare di  "plebiscito trionfale",    forse più che una strampalata idea del Gufo sarà la forza inevitabile degli eventi,    qualora anche nella prossima consultazione elettorale si ripeterà quel tipo di risultato finale  (ossia due maggioranze diverse,   una nelle  "frazioni ribelli"  e  una nelle altre due frazioni)   che renderà fisicamente impossibile continuare a tenere unite due entità già  "separate nei fatti"   (peraltro proprio dalla attuale maggioranza che in approvazione del progetto della variante generale del P.G.T.  del mese di ottobre 2017  ha  certificato definitivamente con il progetto dei due distinti poli scolastici,  e  quindi con la contemporanea rinuncia a progettare un polo scolastico unificato,   di iniziare a  "fare crescere separati in casa"  gli studenti fin dall'origine della loro esistenza)  e  che forse sarebbe bene che possano volare ognuna nel proprio Cielo,   a  inseguire il proprio libero destino        


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