giovedì 8 agosto 2019

NON SIAMO "UOMINI" MA "CONSUMATORI"

Non siamo più uomini,   ma  "consumatori":    per assurdo,   quando qualcuno di noi subisce una truffa  e  deve promuovere una azione legale di risarcimento danni,   lo fa in quanto è stato truffato  "il consumatore".     Nessuno di noi è veramente felice:   il disoccupato invidia l'operaio  e  tutti coloro che hanno un posto di lavoro  (anche quelli più  "precari"  con la retribuzione più bassa),   l'operaio del livello più basso considera  "un privilegiato"  l'impiegato  oppure  il capo reparto,    i quali non sono niente altro che  "la penultima ruota del carro";    nemmeno il dirigente strapagato è felice perchè  "sopra di lui"  c'è il proprietario che lo può licenziare  oppure  sostituire con un altro dirigente,   e  lo stesso proprietario sogna di diventare  "leader politico"  per raggiungere il vertice della piramide,   e  poi scoprire che anche il grande leader politico può contare  "meno di zero",   perchè come disse Silvio B.  può essere rimosso da un  "colpo di Stato"  della giustizia politicizzata.    Una volta dovevamo produrre per consumare,   e  poi tenere per noi un po'  di tempo libero da dedicare al riposo,   a qualche attività culturale;   adesso è cambiato tutto,   si deve consumare sempre di più  (a costo di gettare nella spazzatura un prodotto  "nuovo"  che dopo un mese è diventato già  "vecchio"  e  tecnologicamente obsoleto)   perchè altrimenti la produzione rischia di crollare.    Persino nelle indagini fiscali è cambiato il mondo:   siccome gli Stati sovrani hanno debiti  "da bancarotta fraudolenta"  che non riusciranno mai a rimborsare  e  a pagare  (nessuno che non sia  "malato di mente"  può credere che l'Italia sarà in grado di rimborsare integralmente  "il terzo debito pubblico"  del mondo per entità finanziaria avendo al massimo la settima  oppure  la ottava economia mondiale,   peraltro in continua decadenza;    infatti a ogni rilevazione  e  a prescindere dal governo in carica in quel momento l'ammontare del debito pubblico continua ad aumentare rispetto alla rilevazione precedente)   le Agenzie fiscali devono diventare sempre più rapaci  e  rastrellare soldi a tutti i costi,   invertono l'onere della prova  (l'indagato è considerato un  potenziale evasore fiscale a meno che non riesce a dimostrare il contrario)   e  spesso emettono verbali di accertamento  e  cartelle esattoriali del tutto teoriche,   con multe stratosferiche a carico di persone fisiche e società palesemente  "alla frutta"  e  che non sono,   e  non  saranno mai,   nelle condizioni di rimborsare quel debito durante la loro vita;   quindi a fronte del debito pubblico dell'Italia ormai  "da bancarotta",   abbiamo in bilancio una marea di accertamenti fiscali  e  di  "crediti"  del tutto teorici  e  inesigibili,   e ciò dimostra che il debito pubblico  "reale"  italiano già da insolvenza è anche più pesante di quello  "nominale"  che risulta dai dati di bilancio della contabilità nazionale.    La stessa burocrazia statale  e  la stessa Amministrazione Fiscale,    siccome le parole non sono mai pronunciate  "a caso"  ma hanno un senso  e  un significato reale  e  concreto,    ci definiscono  "contribuenti"  intendendo con quella parola persone che devono eseguire dei versamenti a scadenze precise  e  con aliquote definite dalle leggi  (e soprattutto con sanzioni a carico di chi non rispetta scadenze  e  modalità di versamenti):    non  "cittadini"  titolari di diritti  e  che devono ricevere qualcosa,    ma quelli che  "si deve mettere le mani nelle tasche degli italiani"   per prelevare ciò che serve non a migliorare un sistema ormai fallimentare  e  al collasso,     ma esclusivamente per tentare di tenere in piedi il carrozzone  e  non prendere atto della realtà,    ossia che siamo al livello in cui si dovrebbe chiudere  "baracca e burattini"  dell'infelice sistema attuale  e  rifondare tutto da zero  con poche  regole nuove di zecca  e  soprattutto sensate,    se si vuole migliorare l'esistente  e  non perpetuare fino allo stremo delle forze il regime attuale.    

Questo sistema non può fare altro che crollare  e  collassare,   e  arriverà quel momento anche più velocemente  e  rapidamente di quanto noi possiamo credere;    il crollo è irreversibile  e  infatti  "i Grandi Manovratori"   (che non sono certamente i Salvini e i Di Maio,   i quali non sono altro che pedine in una scacchiera dove contano come  "il due di spade"  quando la briscola è  "bastoni")   continuano a  "iniettare liquidità"  sui mercati internazionali per tenere artificialmente bassi dei livelli di  "spread"  che se fossero affidati liberamente nelle mani dei mercati internazionali salirebbero almeno al doppio del loro livello attuale,    affossando definitivamente quelle nazioni indebitate  e  al collasso finanziario.     I cambiamenti climatici fanno il resto,   mai si era vista un'estate dominata da giornate di caldo asfissiante in Alaska,   dagli incendi in Siberia,   dallo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia dove addirittura nel mese di giugno in alcuni giorni si sono superati i 20 gradi di temperatura  (quando nel recente passato  e  nello stesso periodo nelle giornate più  "calde"  di giugno si superavano a fatica i 10 / 15 gradi),    dalla clamorosa estinzione dei ghiacciai in diverse zone dove essi esistevano da secoli,    da un  "Tour de France"  che nel giro di pochi giorni è passato dai 40 gradi di temperatura nella zona di Parigi  alla  sospensione di una tappa alpina per grandine,   freddo  e  valanghe;    ovviamente a loro volta i cambiamenti climatici modificano le condizioni sociali delle persone che vivevano in quelle zone di scarsa densità abitativa per kmq.,    ma al tempo stesso rendono  "abitabili"  anche zone che erano praticamente desertiche a causa delle temperature polari  e  preparano il terreno a possibili futuri flussi migratori perchè se le nostre zone diventano  "inospitali",    si deve andare a tentare di vivere  e  di sopravvivere in zone che potrebbero diventare  "ospitali".     Infine,   il calo demografico in atto combinato all'incremento dell'aspettativa di vita crea una società in cui crescono sempre di più il numero di persone depresse,   il numero di persone anziane,   il numero di persone che hanno bisogno di assistenza;    ma diminuendo a causa del calo delle nascite il rapporto tra persone occupate  e  persone in pensione  (oltre alle persone non in grado di lavorare che percepiscono prestazioni assistenziali),    "saltano ulteriormente in aria"  i già disastrati conti pubblici delle nazioni super indebitate come l'Italia.       Siamo come il fantino che ha deciso di partecipare alla Grande Corsa nell'ippodromo con un cavallo dopato  e  stanco,   che rispetto agli avversari sembra quasi un ronzino,   ma siccome deve avere l'illusione di potere ancora una volta competere ad alti livelli  e  tentare di vincere questa ultima gara prima dell'uscita di scena,    si immette nel cavallo una ulteriore dose di droga  (sperando di non farlo collassare durante questa gara)   e  la fortuna di costoro è che le classi dirigenti sono in gran parte formate da persone anagraficamente anziane di età,   quindi  "fortunate"  perchè avendo davanti a sè solamente qualche anno di vita residuo potranno iniziare a intravedere i segnali del declino,   ma difficilmente assisteranno al momento del crollo  e  del collasso del sistema che sarà molto rapido  e  disastroso perchè  "l'economia globalizzata"  renderà globale anche il crollo finale,   con le conseguenze che saranno devastanti a causa dell'effetto moltiplicatore di ogni singola crisi sul mondo esterno.    Si ritornerà quindi verso il Medio Evo,   con lo spopolamento delle città sovraffollate  e  il ritorno a ritmi di vita più rilassati  e  meno ricchi,    e  visto i livelli da  "delirio di onnipotenza"  che abbiamo raggiunto  e  che irresponsabilmente continuiamo a mantenere convinti dell'invincibilità di questo modello sociale,  economico  e  culturale devastante,    non è detto che il crollo possa essere totalmente negativo,    se avrà come esito finale il ritorno alla realtà  e  un mondo che ricomincia da capo il proprio cammino,   creando modelli più equi  e  solidali di quello attuale   

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