La mitica e mitologica "TAV" (in origine "nuova linea ferroviaria Torino - Lione", in abbreviazione con la sigla "NLTL") "è una infrastruttura ideata a partire dagli anni '90 e in fase di progettazione ed esecuzione dall'inizio degli anni 2000", il progetto si è sviluppato come "parte del programma delle reti ferroviarie trans europee" nel 2005 e la stessa sigla "TAV" è farlocca e palesemente fasulla, in quanto la massima velocità dei treni passeggeri che dovrebbero transitare a fine opera sul percorso da Torino a Lione (e viceversa) sarà di 220 kmh., mentre la legislazione europea a partire dall'anno 2008 individua una linea ferroviaria come "infrastruttura ad alta velocità" solo se essa consente di sviluppare una velocità uguale o superiore ai 250 kmh. In ordine cronologico, il primo accordo italo - francese risale agli anni '90, poi nel 2005 è intervenuta una modifica al progetto originario, dal 2006 al 2008 è stato istituito un Osservatorio (sulla base delle conclusioni tecniche a cui è pervenuto l'Osservatorio, dal 2008 al 2011 è stato sviluppato un nuovo progetto da parte italiana), quindi si è arrivati tra il 2012 e il 2017 a un nuovo progetto italo - francese. Il Governo Conte aveva costituito una commissione incaricata di redigere una "analisi costi / benefici" sulla convenienza a realizzare l'infrastruttura, presieduta dal docente universitario di Economia dei Trasporti Marco Ponti, che ha consegnato la propria relazione in data 11 febbraio 2019 al governo, il quale a sua volta ha immediatamente notificato al governo francese i risultati di questo studio, senza ancora avere ottenuto adeguate risposte.
Si sta quindi parlando di una vicenda che si trascina avanti stancamente da quasi 30 anni, che quando sarà realizzata (ammesso che sarà realizzata) nascerà già "vecchia e obsoleta", figlia di una idea e di un progetto originario sviluppato all'inizio della storia comunitaria europea (nei primi anni '90) quando lo spirito di collaborazione tra le nazioni dell'Unione Europea era molto forte, e non esistevano nello scenario politico (se non con scarsi consensi elettorali e ruoli del tutto insignificanti e marginali) i partiti "euro scettici" e nazionalisti. Sono già stati spesi milioni di euro, scritte milioni di pagine di papiri interminabili, spese milioni di ore in conferenze, riunioni, tavoli tecnici, "analisi benefici e costi", progetti e varianti in corso d'opera rispetto al progetto originario; si sono succeduti dai primi anni '90 una decina di governi italiani con diverse maggioranze politiche e non meno di quattro presidenti della Repubblica francesi, diversi esponenti politici italiani e francesi (insieme ai tedeschi) hanno monopolizzato le "grandi poltrone" e i "ruoli chiave" nell'Unione Europea occupando diverse volte la carica di presidente della Commissione Europea, di governatore della Banca Centrale Europea, di presidente e vice presidente del Parlamento Europeo, di commissario europeo alla Concorrenza. Nella attuale "governance" europea, tanto per cambiare, italiani, francesi e tedeschi hanno di nuovo nelle loro mani i tre "ruoli chiave" della presidenza del Parlamento Europeo, della direzione della Banca Centrale Europea, della presidenza della Commissione Europea; Forza Italia e il Partito Democratico (ossia i due partiti "favorevoli da sempre" alla realizzazione dell'infrastruttura) alternandosi tra di loro oppure in "alleanze innaturali" nei numerosi "governi tecnici" che si sono succeduti ai governi politici in questi ultimi anni sono stati ripetutamente al governo nazionale (con loro esponenti sia alla Presidenza del Consiglio che in ruoli decisivi nei Ministeri interessati alla vicenda), al governo della Regione Piemonte e anche nel ruolo di sindaci e di assessori di Giunta nella città di Torino. Come minimo, "la velocità" con cui si viaggia nella realizzazione di questa infrastruttura è quella del bradipo esausto; conviene quindi chiedersi (dopo quasi 30 anni!!!) se ha ancora senso "andare avanti" sapendo che quando ci sarà "il taglio del nastro" molte delle esigenze originarie sono ormai superate, perchè il trasporto fisico (con lo straordinario progresso tecnologico e informatico di questi anni) è stato in gran parte sostituito dal "trasporto telematico" che in futuro potrebbe essere sfruttato anche per rivoluzionare lo stesso modo di lavorare, sostituendo la presenza fisica del lavoratore nell'ufficio con gli inserimenti dati da postazioni mobili su computers portatili (e successivi trasferimenti dati per via telematica), il sistema delle video conferenze / delle dirette streaming delle riunioni e il "tele lavoro", e quindi conviene chiedersi se non si deve procedere in questa direzione di utilizzare il progresso tecnologico e informatico come strumento per ridurre gli spostamenti fisici e tutto ciò che ne consegue (aumento del traffico e dell'inquinamento). Se la crisi di governo che sta portando al crollo e al collasso della maggioranza "giallo verde" che aveva sostenuto il presidente del Consiglio Conte è stata veramente generata dal "NO TAV" del M5S, allora su questa singola vicenda la ragione e la serietà è dalla parte del M5S piuttosto che da quelli che da quasi 30 anni sono favorevoli alla TAV ma che non hanno ancora realizzato una mazza perchè essa è inutile, faraonica e costosa esattamente come la variantina alla S.P. 91 degli United States of Castelli Calepio
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