Non è certamente nulla di grave, ma è indicativo che l'anno 2019 delle diverse versioni delle Giunte Benini (sia quella della legislatura precedente che quella della legislatura attuale) continuano ad andare avanti con clamorosi "scivoloni" ogni volta che entra in aula di Consiglio Comunale l'argomento del bilancio. Dopo la clamorosa bocciatura in aula del bilancio consuntivo 2018 in data 17 aprile, e dopo l'approvazione al termine di una seduta incandescente in data 13 maggio (con il bilancio consuntivo passato solamente "a rotta di collo" per sei voti favorevoli e cinque contrari, solo grazie alla clamorosa astensione dei due consiglieri del "Patto per Castelli Calepio" che sulla medesima versione del bilancio la sera del 17 aprile avevano votato contro determinando l'affossamento del bilancio e la necessità di riconvocare il Consiglio Comunale in una seconda seduta) è arrivato il primo "debito fuori bilancio" della nuova legislatura nella seduta consiliare di luglio, e adesso arriva l'ennesimo colpo di scena con il bilancio consolidato dell'Ente e delle società partecipate che deve essere approvato (come da regolamento contabile) entro il 30 settembre e che collassa e crolla a causa di un imprevisto, un semplice caso di refuso tecnico, che però stizzisce e irrita la maggioranza a tal punto che il sindaco non ne vuole sapere di procedere a una approvazione "con presa d'atto" e correzione dell'errore evidenziato dalle consigliere leghiste di minoranza, sarà quindi necessario riconvocare "a rotta di collo" e molto rapidamente una nuova seduta consiliare per approvare il bilancio consolidato.
Nel bilancio comunale 2019 che, giunto alla sua 14ma variazione rispetto alla versione originaria del bilancio di previsione (e lo stillicidio delle continue variazioni non è ancora finito, visto che si deve certamente tornare in aula per la più importante e rilevante delle variazioni annuali, quella che di solito viene approvata entro il 30 novembre), improvvisamente "prende atto" che si deve rifare da capo il P.G.T. di Castelli Calepio e quindi stanzia la somma non esigua di circa 90 mila euro, salta fuori il colpo di scena di uno standard di qualità venuto a meno che farebbe diminuire di circa 227 mila euro le entrate previste "in conto capitale", vanno in sofferenza situazioni di ordinaria amministrazione come la gestione della fontana della piazza di Cividino, la manutenzione della passarella tra Cividino e Palazzolo sull'Oglio (che il Comune della sponda bresciana del fiume Oglio ha già concluso, per la parte di propria competenza), il mancato rinnovo della convenzione dello sportello psicologico con l'associazione "Il Centro", e altre piccole e grandi sorprese che saltano fuori man mano questo anno asfittico e asfissiante si trascina stancamente verso la conclusione. Quel bilancio era assai problematico e sia il Gufo che l'ex candidato consigliere comunale di "Castelli Calepio Cambia" Achille Pagliuca hanno sempre detto che dietro i toni trionfali e gli inni di gloria e di storia si nascondeva la realtà di una programmazione e di una situazione di bilancio che, nell'ipotesi in cui non si concretizzerà definitivamente la trattativa per il nuovo centro commerciale nell'area ex Fonderie Quintano, consegnerà nelle mani di questa legislatura una situazione poco entusiasmante e il concreto rischio di replicare il "flop" della legislatura appena conclusa. Quello che è certo è che se si inizia in questo (pessimo) modo, con vistosi ritardi sulla "tabella di marcia", anche questa volta la mitica variantina alla S.P. 91 resterà "ferma al palo" e rischierà di passare di nuovo "di mano in mano" nelle mani della prossima maggioranza, del prossimo sindaco, della prossima legislatura....
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