"Ci sono cose più importanti delle elezioni, anche Hitler ha vinto le elezioni, poi si è capito come andava, quindi non mi sembra un criterio assoluto che va sopra il Bene e il Male. I cittadini sono ingannati dalla propaganda, con il tempo capiranno. Io i cittadini li rispetto, non rispetto chi li inganna". La seconda "gaffe" del governo più ridicolo della storia della Repubblica Italiana l'ha appena pronunciata il Ministro dell'Economia, e riesce a essere anche più strampalato e stravagante del suo "collega" che propone di tassare le merendine, le bevande zuccherate e i biglietti aerei. Il Gufo si arrende, non c'è modo di insegnare la Storia a chi peraltro nella vita è professore di Storia: Hitler non è andato al potere dopo avere vinto le elezioni, ma dopo averle perse. E' un dato di fatto (che non può essere smentito dal professor Gualtieri) che alle elezioni presidenziali del Reich del 1932 Hitler fu nettamente sconfitto dal presidente in carica Paul von Hindenburg, che vinse nettamente quelle elezioni con il 53% dei consensi elettorali (Hitler raccolse poco meno del 38% dei consensi, il terzo candidato Thalmann raccolse il 10% dei voti elettorali); von Hindenburg fu quindi riconfermato dagli elettori tedeschi per il secondo mandato consecutivo. L'ascesa irresistibile al potere di Hitler fu causata dalla malattia che aveva colpito l'anziano presidente (che quando era stato rieletto aveva 85 anni di età anagrafica), una forma di demenza che andava degenerando progressivamente e che fu la causa della sua morte avvenuta nel 1934; appena eletto von Hindenburg aveva tentato per ben due volte (il tentativo più serio fu affidato a Franz von Papen, un secondo tentativo fu affidato a Kurt von Schleicher) di formare un governo di coalizione a guida non nazista (il partito di Hitler aveva la maggioranza relativa dei seggi in un Parlamento molto frammentato e "ingovernabile") ma il tentativo era naufragato per l'insipienza politica del candidato che era stato incaricato di formare il governo, e quando von Hindenburg fu "costretto" nel 1933 ad affidare a Hitler l'incarico di Cancelliere del Reich con la richiesta di formare il nuovo governo, ciò era accaduto semplicemente perchè i partiti tradizionali (dilaniati dalle loro liti intestine) erano ormai "alla frutta", a tal punto che fu lo stesso Franz von Papen a "dare via libera" a un governo di coalizione tra i nazisti e i popolari conservatori tedeschi, i quali erano convinti che con tale tentativo sarebbero riusciti a "integrare i nazisti nell'ordine repubblicano e costituzionale"; guarda caso di quel governo in cui Hitler fu Cancelliere, Franz von Papen fu nominato vice cancelliere. Il pretesto per la successiva trasformazione del governo in "regime" fu il famoso e famigerato incendio del Reichstag, con i decreti legge di emergenza del 28 febbraio 1933 firmati da Hitler ma autorizzati e sottoscritti anche dall'anziano presidente von Hindenburg; alla morte del presidente avvenuta nel mese di agosto 1934 (quando a causa della grave degenerazione della sua malattia ormai von Hindenburg non aveva più alcun potere reale) Hitler "abolì di fatto" la carica di presidente del Reich e rimase in carica come Cancelliere, assumendo i pieni poteri proprio perchè la carica presidenziale (che esercitava una funzione di controllo e di vigilanza sull'operato del Cancelliere) non esisteva più. Semmai "l'inganno e la propaganda" ai danni degli elettori tedeschi nel 1932 fu proprio quello di candidare contro Hitler una persona anziana e malata, sapendo benissimo che una volta eletto non avrebbe avuto la forza, l'energia fisica e la lucidità necessaria per tenere a freno lo spregiudicato futuro dittatore; e in ogni caso, a parte lo strafalcione "storico" del professore di Storia, al Gufo non sembra una buona idea quella di vietare le elezioni. Per ora il Gufo si limita a ricordare i fatti storici (in modo assai riassuntivo e sintetico, altrimenti dovrebbe scrivere un papiro) che portarono ai "pieni poteri" di Hitler, il quale non aveva vinto le elezioni presidenziali e nemmeno aveva ottenuto un numero di seggi parlamentari alle elezioni politiche sufficienti per andare al governo da solo in piena auto sufficienza; magari ai "democratici" non piace rievocare la realtà dei fatti, ma l'ascesa (del tutto resistibile) del dittatore tedesco fu favorita non solo da errori politici, ma anche dal palese assenso dei suoi "avversari" che entrarono al governo in coalizione con lui all'inizio del 1933
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