Giace inerte, in un polveroso faldone ormai dimenticato nell'oscurità dell'ufficio, quella antica e arcaica vicenda, vetusta reliquia che indica un mondo che si sta estinguendo, vittima del trapasso e del passaggio "di mano in mano" tra il passato remoto e il futuro, attraversando i luoghi e i momenti del presente. La situazione sembra trascinarsi pacifica e quieta, senza più alcun sussulto; sembrano un lontanissimo ricordo le passioni e le emozioni, si è inabissata definitivamente la solenne serata in cui "il Bernardo Gui del fatiscente borgo medioevale", Grande Inquisitore di Santa Romana Chiesa, si alzava in mezzo a un'aula ribollente e feroce e dopo avere invitato la strega a uscire, indegna persino di difendersi, con la sua arringa la consegnava direttamente nelle mani del "braccio secolare", perchè ella (peccaminosa e seducente, capace di ingannare la folla e di fare perdere a chi ne subiva il fascino la capacità di discernere il Bene dal Male) doveva essere bruciata sul rogo purificatore, in cui le altissime fiamme non dovevano solamente incenerire la sua anima, ma aiutate dal vento dovevano disperdere persino il ricordo (terribile e feroce) di quello che era accaduto in quei funesti giorni invernali.
"Sei entrata in un tale stato emotivo da perdere completamente il senso della realtà e della misura, al punto da pensare che per realizzare il tuo drammatico disegno tutto fosse sacrificabile, compreso lo stesso Palazzo Imperiale; in quella tua folle convinzione hai trascinato, come in una allucinazione collettiva, tutti i seguaci della tua setta in uno sciagurato tentativo di abbattere l'Impero, sferrando un attacco micidiale, di tale violenza e tracotanza che ne avete determinato il crollo" tuonava indignato colui che si era auto proclamato giudice, mentre in un clima da "processo di piazza" e in mezzo agli applausi e ai clamori dell'aula di Tribunale l'indignazione sembrava ormai inarrestabile come quel fiume in piena che rompeva gli argini, e che reclamava a gran voce "la morte della strega". In mezzo a urla farneticanti e a incredibili e incresciosi schiamazzi, con il "Tribunale del Popolo" che versava totalmente nella condizione di delirio micidiale di chi vuole vedere scorrere il sangue della propria vittima, solo un uomo "di cappa ma non di spada", impugnando i Sacri Testi e le Tavole della Legge, tentava vanamente di riportare la ragione, travolto a sua volta da quella bolgia infernale che ribolliva di odio e di passione; tuttavia anche il filosofo antico era stato seppellito dalle accuse infamanti, la più grave delle quali era quella di "essere manipolato" dalle subdole manovre della strega malvagia.
Un pifferaio magico assisteva alla scena, con la visiera del berretto che gli cadeva dalla fronte a nascondere il suo sguardo triste e pieno di dolore; egli suonando il suo strumento, sapendo che lui stesso sarebbe andato a morire, scolpiva sulla roccia (con scrittura indelebile e "il marchio di fuoco" riservato ai persecutori) il nome degli aguzzini, li consegnava per sempre alla dannazione. Gli Uomini di toga di spada, rimasti soli a dominare indisturbati la scena, procedono nell'esercizio del proprio potere terreno, ma il pifferaio (nascosto dietro un cespuglio) osserva dal buco della serratura del portone del Grande Palazzo Imperiale, e intravede quelle scartoffie e quei papiri che riemergono dalla polvere che le aveva seppellite, e che riportano in vita "il fantasma della Regina". Ormai arsa viva nel rogo che l'ha trascinata alla dissoluzione terrena, la Regina non è più materia ma è diventata "spirito libero", fino a somigliare a quel compositore che ha creato una sinfonia terribile che si sta per abbattere su coloro che l'hanno trascinata a forza fuori dalla Reggia per spedirla rapidamente a bruciare sul rogo; ma appena quello "spirito libero" consegnerà il suo ultimo spartito al "pifferaio magico della Valle di Hamelyn", egli metterà insieme musica e parole, realizzerà l'ultimo capolavoro della sua esistenza e consegnerà al popolo della Valle Incantata le memorie di quanto è accaduto, si consegnerà al proprio sarcofago e lo scandalo scenderà in quella valle di lacrime, quando verrà finalmente alla luce il più terribile e inquietante dei suoi inconfessabili segreti e dei suoi inesplorabili misteri....
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