Il Partito Democratico e il M5S si sono alleati in una Regione come l'Umbria dove la presidente uscente (esponente del Partito Democratico) fino a pochi mesi prima dalla rovinosa caduta della Giunta che ha trascinato la situazione a drammatiche elezioni anticipate era accusata di "mal governo" proprio dai "nuovi" alleati del M5S. Due giorni prima delle elezioni, i "nuovi" alleati hanno pensato bene di fare "la fotografia di gruppo" che è stata fallimentare e fatiscente perchè coloro che dovevano dimostrare compattezza e unità hanno dovuto subire l'umiliazione di ascoltare il loro "alleato di governo" ("l'altro Matteo") che ci teneva a precisare che lui da quella fotografia ne stava alla larga, si sfilava e si defilava, perchè "l'altro Matteo" è furbo e scaltro come il Capitano e non si fa fotografare in mezzo ai perdenti e agli sfigati il giorno prima della disfatta elettorale. Hanno scelto come candidato presidente un ricco imprenditore e si sono fatti applaudire dal miliardario Brunello Cucinelli, mentre Salvini e Giorgia Meloni parlavano al popolo reale e ruspante (quello degli operai, degli impiegati, dei piccoli imprenditori, dei commercianti, dei liberi professionisti e degli artigiani) e descrivevano il sogno di liberare il popolo dalla schiavitù e dalla dittatura dell'Unione Sovietica Europea dei banchieri e dei miliardari, perchè il popolo di Perugia (e anche quello di Gubbio, di Assisi oppure di Terni) se ne sbatte le palle degli applausi di Brunello e preferisce colui che bacia il Sacro Crocefisso in difesa del paesello "a tradizione cristiana". La "triade giallo rossa" sventolava come arma segreta il P.O.S. e il bancomat davanti a persone, quelle del popolo delle partite I.V.A., a cui del P.O.S. e del bancomat non interessa praticamente una mazza. Hanno perso perchè si sono comportati come il Gufo, classisti ed elitari nella loro narrazione, e si sono dimenticati che (proprio come il Gufo) le "èlites" sono illuminate e magari anche erudite, ma destinate a essere una esigua minoranza quando si aprono le urne e quando si lascia parlare la voce del popolo, che preferisce colui che urla su un balcone (oppure sulla "consolle" del "bar Papeete") reclamando a gran voce i "pieni poteri" a coloro che "i pieni poteri" hanno tentato di prenderli a tradimento con subdole e ambigue manovre di Palazzo
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