Purtroppo nel mondo dello sport esiste una parte burocratica e il Gufo (esattamente come il Grande Imperatore degli United States of Castelli Calepio) in due anni è stato vittima di una marea di refusi, inghippi tecnici, formalismi, intoppi; la "fiera dell'errore e dell'orrore" pare non avere mai fine. In origine l'anno scorso si era verificato un caso di "campo asimmetrico non delimitato": in uno dei Palazzetti più belli della zona si era scoperto che la distanza tra le linee laterali e i due muri portanti non corrispondeva al centimetro, e il Gufo era arrivato in tragicomico ritardo nella delimitazione dei confini laterali con deposito sulla superficie dei mitici "cinesini", dopo essere stato letteralmente sorpreso sul fatto dal direttore di gara. Quest'anno le danze tragicomiche erano riprese con una compilazione di modello "CAMP3" che riportava una descrizione superflua e inutile, altro giro di valzer e altro richiamo a carico della squadra, ma era solamente l'inizio. Si va avanti senza requie e senza soste con l'incredibile "indicazione non esatta del nome dei due sodalizi", lo Scanzorosciate Volley nella penna del Gufo che era andato al risparmio in una parte del referto era diventato "Scanzo", una abbreviazione costata un altro richiamo, poi il colpo di scena arriva in una partita delle "libere C.S.I." che dopo avere recuperato lo svantaggio di due set a zero e un altro svantaggio da 12 a 14 fino al 16 a 15 nel quinto set erano andate al servizio con il match point a disposizione, ma era arrivato (sul servizio vincente che avrebbe avuto come conseguenza la vittoria per tre set a due) inflessibile il fischio dell'arbitro per "fallo di posizione" di una giocatrice che mentre la palla era in volo tra la linea di fondo e il campo delle avversarie si era spostata lateralmente di pochi centimetri, vicende che non si fischiano quasi mai nei campionati FIPAV ma che è stata decisiva per trasformare la probabile vittoria in sconfitta per tre set a due.
Ahimè le regole sono severe e inflessibili nel mondo dello sport bergamasco, e se ne fregano del fatto che il Gufo ha una conduzione strampalata della vicenda e che cade spesso nel refuso e nell'inghippo formale / burocratico che lo costringe a cantare e portare la croce (come il famoso "cireneo" del Vangelo) per almeno una settimana. Il Gufo richiamerà all'ordine e all'attenzione tutto il "mondo volley" locale, ma teme che ciò non sarà sufficiente: c'è sempre una piccola imprecisione, un drammatico momento di distrazione, un formalismo e una quisquilia che attende il Gufo al varco, pronto ancora una volta a farsi impallinare per queste grottesche situazioni, proprio come quel Grande Imperatore locale che a ogni seduta del Consiglio Comunale scivola clamorosamente sui refusi tecnici e formali....
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