domenica 22 dicembre 2019

CONTANTE LIBERO, STATO SOCIALE E DECRESCITA FELICE E CONTROLLATA, L'UNICA SOLUZIONE PER SALVARE IL SISTEMA "VIRTUALE" DAL CROLLO E DAL COLLASSO

Nel più famoso libro che sia stato scritto in Italia,   "Il Milione"  di Marco Polo,   il viaggiatore  e  mercante veneziano racconta un episodio,   che è quello che ha dato origine al suo viaggio in Oriente  e  in Cina  e  alla più straordinaria avventura di tutti i tempi.    I mercanti veneziani Niccolò Polo  e  Matteo Polo  (padre  e  zio di Marco,   mercanti di successo grazie ai loro straordinari scambi commerciali con la Cina,  con i mongoli che dominavano quella zona grazie ai successori del mitico Imperatore Gengis Khan  e  con le nazioni del Medio Oriente)  convocati in udienza alla Corte del Doge illustrano il loro progetto,   quello di aprire succursali delle banche cinesi nella Repubblica di Venezia.    In Cina il Grande Imperatore Qubilay Khan ha introdotto la carta moneta,   che permette di sostituire l'oro perchè tutti i funzionari  (dal direttore di ogni banca fino all'ultimo dei cassieri)  sono obbligati  "a pena della condanna a morte"  ad accettare ed eseguire pagamenti in moneta,   visto che la stessa è firmata  e  sottoscritta dal Grande Imperatore in persona che garantisce la sua validità in quanto quella firma significa che in qualsiasi momento la banca può consegnare alla Corte Imperiale la sua riserva di monete cartacee  e  ottenere in cambio quantità di oro  e  metalli preziosi il cui valore corrisponde al tasso di cambio tra oro / metallo prezioso  e  moneta.    La carta moneta cinese,   secondo Niccolò e Matteo Polo,   aveva due incredibili vantaggi:   poteva essere trasportata anche per migliaia di chilometri in condizioni di maggior sicurezza dai mercanti  (che utilizzavano agili sacche di piccole dimensioni anzichè pesanti forzieri in metallo dove conservare l'oro  e  i metalli preziosi)  e  aveva una velocità nelle transazioni,   quindi costi inferiori,   in condizioni di relativa sicurezza in quanto la validità della carta moneta su tutto il territorio dell'Impero era garantita dal fatto che essa era stampata per ordine e volontà dell'Imperatore stesso,   il quale con la sua firma ne era garante di indubbia solidità  e  credibilità.      Il Doge e la sua Corte respingono al mittente la proposta,   con le seguenti motivazioni:   la moneta è fragile fisicamente mentre l'oro è resistente  (un malandrino funzionario di Corte veneziana,   per dimostrare ciò,    bruciò fisicamente una moneta cinese  e  mandò letteralmente in fumo una piccola fortuna),    la moneta non ha validità a Venezia perchè  "fuori dai confini dell'Impero",    Venezia è il centro del mondo  e  della civiltà mentre la Cina,   pur con la sua millenaria storia  e  una civiltà non meno prestigiosa di quella di Venezia,   era considerata lontana  e  inarrivabile,   qualcosa di mitologico  e  quindi di irreale.    Alla fine ebbe ragione Venezia:   la Repubblica marinara riuscì a resistere in tutta la sua storia  e  potenza per altri secoli,   fino all'arrivo di Napoleone,   e  malgrado le scene raccapriccianti e lascive di trombonate di Corte che avevano luogo nel sacro Bucintoro;    mentre l'Impero mongolo crollò dissolvendosi in mezzo al caos nel secolo successivo,   perchè  "chi ha conquistato il mondo a cavallo lo deve governare a cavallo,   senza subire le mollezze cinesi come una Corte Imperiale corrotta  e  un codazzo di ministri  e  di funzionari strapagati".     Il vero motivo della vittoria di Venezia è che l'oro della Repubblica era  "reale",    la moneta cinese  "virtuale",    e  alla fine il crollo del primo firmatario della carta moneta  (l'Imperatore)  trasformava quella medesima moneta in carta straccia che all'improvviso non aveva più alcun valore,   e  faceva crollare l'edificio travolto da rivolte di popoli,  guerre  e fame...

Il Movimento del Gabbiano,   lanciando come primo e unico punto del suo programma economico  e  finanziario  "il contante libero",    il ripristino dello Stato sociale  e  la decrescita economica felice e controllata,   con l'Italia  e  la Grecia che devono tornare alla loro antichissima civiltà  e  abbandonare  "la gabbia di matti"  che è diventata l'Unione Sovietica Europea,   lascia un documento storico prezioso,   il testamento politico ed economico del suo fondatore che si sta lentamente dissolvendo ed eclissando,   trascinato via dal vento della sua grave malattia depressiva.     Con le limitazioni all'uso del denaro contante  e  i passi avanti sempre più irreversibili verso l'obbligatorietà del P.O.S.  e  dell'utilizzo degli strumenti informatici,   il Regime Sovietico Europeo procede a velocità incredibile verso il sistema cinese in cui  "la moneta virtuale"  (che è ancora più fragile e inconsistente di quella cinese,   perchè stavolta a garantire la validità degli strumenti di pagamento  "virtuali"  non è un Imperatore potente  e  onnipotente,    ma una cricca di burocrati  e  banchieri non meno corrotti dei ministri della Corte di Qubilay Khan,   non eletti da nessuno  e  quindi impopolari e anti democratici,    ed  esattamente come quei ministri invisi  e  detestati dai popoli oppressi)   sostituisce il denaro contante,   che era percepito dai cittadini  (soprattutto quelli di età anagrafica più anziana  e  anche quelli con scarse conoscenze  e  capacità di utilizzo degli strumenti informatici ed elettronici)   come  "misurabile",    mentre man mano il sistema procede verso gli strumenti elettronici per assurdo viene a meno la trasparenza,   non si sa più quanto si spende,   quanto vale realmente la moneta  "virtuale",    chi prende le decisioni che contano  e  per quali reali motivi sono prese tali decisioni.    I patrimoni economici costruiti con anni di duri sacrifici  e  di risparmi si dissolvono,    le  "carte di credito"  diventano veri e propri debiti  (una delle crisi bancarie americane più devastanti fu quello delle insolvenze delle famigerate  "revolver card",   con cui le banche concedevano di fatto utilizzi di denaro illimitati  a  persone insolventi,   e  alla fine non riuscivano mai a farsi restituire con soldi  "reali"  i valori di debiti ormai diventati non più rimborsabili),   e  quasi per assurdo le prime istituzioni che sono travolte  e  che collassano sono le banche,   che mettendo in giro  "moneta virtuale"  nel momento decisivo diventano contenitori vuoti che hanno solamente debiti  e  non i mezzi finanziari per rimborsare i prestiti derivanti dai depositi dei loro clienti;    in mezzo a tutto ciò lo Stato escogita strumenti  e  motivazioni sempre più strampalate e sofisticate per drenare i soldi dal risparmio privato verso carrozzoni di cui nessuno capisce l'utilità  e si assiste addirittura all'insolvenza generata dal sistema stesso,   perchè a volte chi vuole pagare un importo alla scadenza rimane vittima dell'inghippo informatico  (che si verifica molto più spesso di quanto si possa credere)  e  anche se per pochi giorni diventa  "ritardatario  e  moroso",   venendo quindi sanzionato e multato per qualcosa di cui non ha la minima responsabilità.    Tra poco,   sulla scia dei telefoni cellulari a disposizione dei minorenni,   sempre nelle mani dei minorenni saranno messi a disposizione in assoluta libertà di utilizzo illimitato anche bancomat  e  carte di credito;    questa sarà l'inevitabile evoluzione di un sistema che demonizzando il denaro contante come strumento di pagamento obbliga di fatto chiunque,   minorenni compresi,   ad avere nelle proprie mani un bancomat anche per andare ad acquistare e a pagare un gelato al bar del paesello nei mesi estivi.    I cittadini avranno sempre meno chiara la differenza tra ricchezza reale  e  "ricchezza virtuale"  e  scivoleranno a velocità impressionante in un mondo in cui sempre di più   "la percezione"  (quella che alcuni definiscono come  "il mondo delle fake news")   avrà più valore della  "realtà":    già adesso siamo alla follia di un sistema fiscale che quando agisce con  "accertamenti induttivi"  chiede alla persona fisica di dimostrare che quelle  "presunzioni"  sono errate,   e questo è il primo clamoroso caso di rovesciamento dello Stato di diritto;    non a caso da quando questo sistema corre velocissimo,   a  dominare la scena non sono più i politici seri  e  preparati ma partiti dominati da demagoghi abilissimi a vendere fumo e illusioni  (e una volta al potere,   a  tradire immediatamente coloro che li hanno eletti facendo il contrario di quello che urlavano nelle piazze),    perchè il sistema stesso  -  essendo per sua natura spregiudicato  e  cinico,   visto che trasferisce senza pietà sempre maggiori risorse dai poveri verso i ricchi  -  richiede di essere  "governato"  da personaggi la cui unica caratteristica è quella di possedere una dose illimitata di cinismo  e  di spregiudicatezza.   

Poi ci si sveglierà all'improvviso,   come i Mongoli dopo la morte prematura del loro ultimo grande Imperatore Tamerlano,    scoprendo che il sistema della  "moneta virtuale"  e  delle crescite esponenziali è alla bancarotta fraudolenta per il più semplice dei motivi:   che la quantità  "virtuale"  di moneta circolante non corrisponde minimamente alla ricchezza  "reale"  dei beni e servizi che sono disponibili sul mercato.     Mentre la Casta burocratica  e  bancaria farà di tutto per riciclarsi  e  per defilarsi pochi istanti prima del collasso,   sotto le macerie resterà una quantità impressionante di vittime,   alquanto incazzate perchè si accorgono che quel tesserino elettronico chiamato  "bancomat"  non vale praticamente una mazza  e  nemmeno lo puoi mangiare per soddisfare il più urgente dei bisogni quando irrompe la povertà,    e  queste vittime saranno alla ricerca di un  "salvatore della Patria"  magari anche più demagogico  e  pericoloso del nostro Capitano Salvini.     Qui il Gufo si ferma,   perchè la sua narrazione termina  "la storia"  e  fa iniziare la fase della  "tragedia",    con l'avvertenza che siamo in presenza di un collasso di sistema  e  di una tragedia ampiamente annunciati che si verificano ogni volta che qualcuno vuole eliminare lo strumento di pagamento che permette un utilizzo libero  e  la misurazione rapida e veloce del valore e del prezzo di beni e servizi materiali  e  immateriali,    e  che lo si vuole sostituire con qualcosa di  "virtuale"  la cui gestione è nelle mani di pochi  "maneggioni"   (oltretutto non più fisicamente identificabili perchè bene imboscati nei consigli di amministrazione avente sede in nazioni piccole e teoricamente prive di importanza come il Lussemburgo  o  qualche Isola / Stato che ha come unica ricchezza  e  ragione di esistere quella di essere un  "paradiso fiscale"),     alla fine produce l'ennesima crisi,   l'ennesimo crollo  e  collasso finanziario,   e  questa volta  (siccome sarà quello più rovinoso  e  devastante di tutti gli altri perchè il  "non valore virtuale"  in circolazione già adesso ha raggiunto un livello non più rimediabile nel breve termine)   le conseguenze saranno pesantissime  e  devastanti.     Il Gufo si augura solamente che la sua breve esistenza possa concludersi poco prima che si possa avverare questo crollo,   ma ancora più caldamente auspica che si possa  "invertire la marcia"  e  ritornare all'unico sistema che può garantire un minimo di decenza,   quello del contante libero,   dello Stato sociale che non abbandona i più deboli e fragili al loro infelice destino,   e  della decrescita economica felice  e  controllata      



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