sabato 14 dicembre 2019

CONVOCATO MERCOLEDI' 18 DICEMBRE IL GRAN CONSIGLIO SUL BILANCIO DI PREVISIONE 2020 / VA IN SCENA A CASTELLI CALEPIO "LA LEGISLATURA DEI RAGIONIERI", CHE (TANTO PER CAMBIARE) SI E' "DIMENTICATA" DI QUINTANO

Il bilancio di previsione 2020  (con i prospetti allegati,   tra cui quello principale è il piano triennale delle opere pubbliche)  che sarà presentato al Consiglio Comunale convocato mercoledì sera 18 dicembre per l'ennesima volta dopo le elezioni di maggio 2019 nell'aula civica della Biblioteca di via Roma a Tagliuno,    dopo promesse di trasporto delle adunate consiliari nel nuovo centro di Villa Colleoni  (incredibilmente,   a più di sei mesi di distanza dall'inaugurazione ufficiale avvenuta il 10 maggio in piena campagna elettorale,   il nuovo centro polifunzionale continua a presentare una marea di problematiche ancora oggi irrisolte),    lo si può chiamare  "bilancio di pura sopravvivenza"  se si vuole andare a ripescare il linguaggio che utilizzava l'ex sindaco del  "Patto per Castelli Calepio"  ogni volta che presentava in aula i bilanci di previsione  e  i bilanci consuntivi degli anni della legislatura 2009 / 2014,   veri e propri inni al disfattismo  e  al pessimismo,    oppure  "bilancio del ragioniere"  se si preferisce utilizzare il linguaggio del Gufo.    Aliquote I.M.U.  e  addizionali comunali che sembrano ormai inchiavardate  e  mummificate dopo la pesantissima stangate fiscale del 30 luglio 2015,    il fondo crediti di dubbia esigibilità che attende da diversi anni di capire come si  evolverà la vicenda degli arretrati I.M.U.  che si sono accumulati relativamente all'area ex Fonderie Quintano,    il  "progetto variantina alla S.P.  91"  che ormai da diversi anni  e  da diverse Giunte continua a passare  "di mano in mano"  da una legislatura all'altra come sogno irrealizzabile,   il progetto  "nuovo Palazzetto dello Sport"  che diventa  "progetto nuova palestra comunale"  e  poi qualche taglio in diversi settori;   quello che manca totalmente è una idea nuova,   un progetto nuovo,   una visione diversa del futuro del paesello che sappia  "andare oltre"  le ultime due inconcludenti legislature che hanno preceduto quella attuale,   iniziata peraltro con sei mesi e mezzo di puro  "tirare a campare"  senza tirare insieme nulla di concreto  e  di rilevante.

Manca una nuova visione all'interno della maggioranza,    si sta continuando a bollire  (e soprattutto  "ribollire")   il minestrone della interminabile vicenda della ristrutturazione dell'Oratorio di Tagliuno,    in cui non sono stati sufficienti i 250 mila euro messi a disposizione dal  "solito"  benefattore perchè esattamente come la vicenda di Villa Colleoni anche questa rischia di diventare  "un pozzo senza fondo"   che inizia a richiedere risorse finanziarie sempre più importanti,   in un contesto  e  in uno scenario dove non solo siamo in piena crisi economica a livello nazionale,    ma anche in totale  "crisi da immobilismo"  a  livello locale.     Le liste presenti attualmente sul territorio comunale,   e  soprattutto quelle rappresentate in Consiglio Comunale,   dimostrano scarsa vivacità  e  hanno spento persino l'entusiasmo del Gufo,   costretto ormai a riportare cronache futili di  "ordinaria amministrazione"  in cui spesso e volentieri anche le vicende  "ordinarie"   (come la trattativa relativa alla realizzazione del centro commerciale nell'area ex Fonderie Quintano  oppure  la candidatura del sindaco a presidente della Fondazione Calepio)   vanno a concludersi con un  "flop"  inconcludente  e  deludente.     Mancano iniziative  e  l'ennesimo bilancio comunale va in archivio con la  "solita"  scarsa considerazione per la frazione  "dimenticata"  di Quintano,    che non è mai al centro di interventi strutturali  oppure  di progetti che vogliono  "dare una sistemata"  al decoro urbano di quella frazione;     ahimè nel seggio elettorale della zona di Quintano la Lega ha ottenuto un numero di preferenze  e  di voti assai superiori a quelli ottenuti dal sindaco  e  dalla sua lista  e  quindi siccome il popolo della frazione di Quintano ha sbagliato a votare,    porta a casa per l'ennesima volta  "il nulla assoluto"  di un Comune che considera i cittadini residenti in quella frazione solo come  "limoni da spremere"  quando ci sono da incassare le tasse locali.    Per il resto questo bilancio non aggiunge nulla di nuovo  e  di rivoluzionario rispetto all'andamento del presente  e  del recente passato,    e  passerà in archivio ben presto come qualcosa per nulla degno di essere ricordato  e  considerato leggendario,    in una legislatura nella quale probabilmente tutti quanti aspettano solamente che Benini non più rieleggibile per il terzo mandato consecutivo arrivi rapidamente  "ai titoli di coda"  per dare finalmente inizio alla lotta di successione  e  alla scelta del nuovo Imperatore locale degli United States di Castelli Calepio,    una lotta che sembrava già chiusa a vantaggio del pretoriano  ma  nella quale anche gli altri pretendenti al trono della Reggia di Villa Clorinda hanno iniziato a tirare fuori gli artigli per piazzare nel momento giusto il colpo decisivo che consentirà a uno di loro di diventare il nuovo  "Re Sole"  del paesello delle quattro frazioni  (e delle mille fazioni)   e  con la speranza che non sia la nuda e cruda riproposizione sulla scena di qualche ex bollito della politica locale che prese parte alla Sagra dei Bolliti 2016    


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