venerdì 27 dicembre 2019

IL GUFO VA ALL'ASSALTO "VOLEVANO MANTENERE ACCESA LA LUCE, PER SALVARE IL BILANCIO AUMENTANO LA T.A.R.I. E TASSANO L'ILLUMINAZIONE (VOTIVA) DELLE LAPIDI DEI CIMITERI"

Le entrate previste da tasse locali dal 2019 fino al 2021 scendono di oltre 100 mila euro,   da circa 5,1 milioni attuali  a  poco meno di 5 milioni previsti nei prossimi anni;   tutto ciò accade ad aliquote I.M.U.  e  addizionale comunale IRPEF invariate  e  conviene ricordare che il 2020 sarà il sesto anno consecutivo in cui le due aliquote delle due imposte locali principali saranno al livello massimo previsto dalla legislazione nazionale.     A parità di servizio,   le tariffe della T.A.R.I.  aumentano del 6,9%  circa  "ben oltre il massimo previsto dalla autorità nazionale ARER"   e  tutto ciò in assenza dell'introduzione della tariffa puntuale  (che potrebbe portare a una riduzione delle tariffe)  e  riducendo il servizio,   con la previsione della chiusura della piazzola ecologica il mercoledì pomeriggio;   in compenso rimane molto elevato il costo del servizio di manutenzione del verde pubblico.    Si registra tra il 2019  (dato quasi definitivo)  e  il 2020  (dato inserito in bilancio di previsione)  un calo della spesa nell'area dei Servizi Sociali di circa 61.500,00  euro,   mentre il servizio di illuminazione votiva dei cimiteri è diventato ormai come le multe,   un sistema  "per fare cassa"  visto che a fronte di un costo effettivo del servizio di circa 4.500,00 euro i cittadini versano al Comune la bellezza di circa 36 mila euro,   con un  "ricarico"  tra spese effettive  e  incassi come corrispettivo per coprire le spese che travolge tutti i record,   e  che fa capire che questo è diventato ormai solamente un mero espediente di utilizzare queste entrate per  "tappare il buco"  della gestione corrente,   almeno parzialmente.

Il 30 luglio 2015 l'ex assessore al Bilancio Clementina Belotti,   con una drammatica manovra finanziaria  "lacrime e sangue",   gettava  "in collo"  al popolo di Castelli Calepio la più pesante stangata fiscale della storia del nostro ameno e ridente paesello:   l'I.M.U.  sui negozi passava dal 8,90 per mille al 10,60 per mille,   l'addizionale comunale che fino al 2014 era allo 0,20%  veniva trascinata all'aliquota massima dello 0,80%,    l'I.M.U.  sulle altre tipologie di immobili  e  sulle aree edificabili passava dal 9,50 per mille al 10,60 per mille,    le squadre di calcio erano chiamate a pagare una tariffa annuale di 3.000,00 euro più I.V.A.  ogni squadra,   comprese quelle della categoria giovanile  "Allievi"  che fino a quel momento ne era esentata.   Fu una stangata impopolare da circa 1,5 milioni di euro in due anni  (2014 e 2015)  rispetto alla legislatura precedente,    ma fu necessaria per fare finire la festa  e  riportare tutti alla realtà,   che era quella che la manovra era una medicina molto amara  e  impopolare ma aveva evitato al bilancio comunale di precipitare ingloriosamente verso la bancarotta.    Invece di prendere le difese del proprio assessore che era solamente  "il portavoce"  di una manovra finanziaria che avrebbe fatto impallidire persino la coppia Monti / Fornero,    il Grande Imperatore con la sua Corte dei Miracoli riprese a fare festa  (e propaganda politica  "a rotta di collo"  senza soluzione di continuità)   e  iniziò a festeggiare giubilando la propria assessora,    che prima fu messa nelle condizioni di rassegare le dimissioni per esaurimento fisico,    e  poi fu definitivamente accompagnata alla porta con una brutale procedura di decadenza dalla carica di consigliera comunale;   si è parlato continuamente di variantina alla S.P.  91  e  di altre amenità senza senso che non potranno mai essere realizzate,    spendendo  e  spandendo soldi nel  "pozzo senza fondo"  di Villa Colleoni  e  in altre situazioni di pura propaganda.     Il conto da pagare era già arrivato la sera del 17 aprile 2019  e  poi una seconda volta la sera del 13 maggio 2019 in sede di approvazione del bilancio consuntivo 2018,    ma si era in piena campagna elettorale  e  a salvare miracolosamente  "capra e cavoli"  per la seconda volta  (la prima volta fu quella della defenestrazione di Clementina Belotti dall'aula consiliare)   fu decisiva la mano provvidenziale dei  "responsabili"  che avevano fatto  "da stampella politica"  alla ex maggioranza che era andata ingloriosamente allo sfascio  e  a sfracellarsi contro il muro della realtà,    perchè  si pensava che passata la festa  (elettorale)   come per incantesimo potessero dissolversi i problemi emersi da una gestione amministrativa troppo allegra,   addirittura giuliva  e  gioconda.    Invece  "gioconda"  fu la scelta della folla  (che per sua natura è femmina)   che decise di riconfermare trionfalmente coloro che dopo avere scassato le palle all'ex assessora avevano completato l'opera sfasciando anche il bilancio,   e  sei mesi più tardi siamo qui a parlare di tagli alla spesa corrente nei servizi pubblici essenziali,    di aumento della T.A.R.I.  e  di utilizzo delle  "tasse sui morti"  che giacciono inerti al cimitero comunale come strumento per fare quadrare i conti traballanti della gestione ordinaria più che come corrispettivo del servizio,   epitaffio inglorioso di chi voleva mantenere accesa la luce  e  si riduce a fare pagare  (a caro prezzo)  al popolo l'illuminazione votiva che mantiene accesi i lumicini delle lapidi dei cimiteri      


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