YAKUTSK è la città più fredda del mondo, probabilmente la città più bella del mondo; la capitale della "Repubblica di Sacha - Jakuzia" nella Regione russa della Siberia non è un piccolo villaggio, è grande come Bergamo, popolata da oltre 200 mila abitanti. Una città "sovietica" mummificata per tre mesi nel suo "congelatore", dove le temperature precipitano fino a 50 gradi sotto lo zero nei mesi invernali; quando l'aereo che trasporta i turisti che si avventurano nella più straordinaria città della Russia è sul punto di atterrare nell'aeroporto, il comandante li avvisa che la visibilità sarà ridotta a non più di dieci metri, in una nebbia grigia che (combinata al ghiaccio del "congelatore") impedisce quasi la visione degli edifici. I mezzi di trasporto procedono con una lentezza surreale, sagome di uomini e di donne totalmente avvolti in tre o quattro strati di maglie e maglioni e coperti da sciarpe e colbacchi procedono a loro volta con passo incerto, non ci si deve azzardare a portare gli occhiali perchè quando si scende a "meno 50 gradi" le lenti possono esplodere all'improvviso. Appena si raggiunge la stanza super riscaldata dell'albergo, trascorrono non meno di 30 minuti prima che (a fatica e in mezzo a dolori incredibili) ci si può di nuovo muovere, perchè dieci minuti trascorsi nelle strade del "congelatore" sono più terribili e devastanti di un esercito schierato a battaglia. Nei bar è impensabile non sedersi al tavolo senza il colbacco, malgrado la porta è chiusa e l'ambiente è riscaldato a manetta e "a rotta di collo"; nella piazza centrale della città una imponente statua di Lenin, più immobile, rigida e mummificata della stessa mummia di Lenin, domina le vie circostanti e viene a sua volta nascosta dal nebbione di ghiaccio nei mesi durissimi dell'inverno. Dimenticare l'autovettura fuori dal garage in inverno e non ricoprire il tutto con coperte è fatale e drammatico: vuol dire che la mattina successiva non esiste modo di farla ripartire, e che la batteria salta in aria a causa del freddo polare della notte. Non si deve mai viaggiare da soli, ma almeno in gruppetti da due o tre persone: provate a immaginare cosa può accadere quando una singola persona (solitaria) è colpita da malore improvviso oppure da problemi di qualsiasi natura mentre si trova all'aperto, alla poco entusiasmante temperatura di 50 gradi sotto lo zero; a Natale esiste un solo albero di Natale e nulla di più, anche perchè allestire un presepe all'aperto e sperare che qualcuno si possa fermare alcuni minuti per ammirare e contemplare il paesaggio è pura illusione. Infine, esisteva fino al 2016 una squadra di calcio anche a Yakutsk, e si esibiva davanti ai 12.500 spettatori che poteva contenere lo stadio "Tuymaada Stadium", vera e propria "arena ghiacciata", ed era arrivata fino alla Serie B del campionato dell'Unione Sovietica nella stagione 1991 / 1992: poi la cavalcata vincente si è interrotta non per demeriti della squadra di Yakutsk, ma perchè semplicemente si era dissolta l'Unione Sovietica e la nuova formula del campionato russo prevedeva non più di cinque rappresentanti siberiane tra Serie A e Serie B, facendo precipitare lo Yakutsk "a tavolino" in Terza Divisione, dove l'anno successivo l'attaccante Vladimir Misyuchenko era risultato il vice cannoniere del girone con 13 gol realizzati. Nel 1994 / 1995 una seconda farsa di regime penalizzava di nuovo la squadra di Yakutsk: malgrado avesse vinto il proprio girone, non ci fu la promozione diretta in Serie B russa perchè l'ennesima riforma dei campionati imponeva la disputa di spareggi promozione, e dopo la vittoria casalinga nella partita di andata per due a uno, fu fatale e drammatica la sconfitta due a zero sul campo del Novosibirsk. Da quel momento risultati poco entusiasmanti alternati a una serie infinita di crisi finanziarie portarono al crollo del 2016, anno nel quale il calcio era scomparso definitivamente a Yakutsk, facendo precipitare la squadra nelle serie più infime del calcio russo.
La "autostrada di Lena" (prende la sua denominazione dal fiume della città di Yakutsk) che collega Mosca a Yakutsk è a dir poco "fantozziana": per lunghi chilometri non ha un solo metro di asfalto ma è una enorme distesa di fango, congelato in inverno e che copre interamente i vetri delle autovetture in estate quando la pioggia e l'innalzamento delle temperature trasformano le lastre di ghiaccio in paludi fangose. Malgrado ciò, c'è vita (e vita meravigliosa, straordinaria, intensa) nella bellissima città di Yakutsk. Nascono bambini in ospedale, si vendono addirittura prodotti alimentari al supermercato; fino al raggiungimento dei 50 gradi sotto lo zero si va addirittura a scuola, in estate le temperature sono bollenti e anche se per uno o due mesi si può arrivare anche a 30 gradi. La città è vicinissima al Lago Baikal, il lago più antico del pianeta, con la straordinaria riserva naturale del suo meraviglioso parco; la statua di Lenin è imponente, diversi musei storici custodiscono documenti preziosi e meravigliosi per importanza, infine la città è stazione ferroviaria della mitica "Transiberiana", punto di attraversamento prima di arrivare in città mitiche come Vladivostok e Novosibirsk. Infine, a Yakutsk tutto sommato sono fortunati: si scende a "meno 50" e a volte si precipita a "meno 60", ma nel piccolo villaggio di Ojmjakon (a pochi chilometri di distanza da Yakutsk) gli 800 abitanti del paesello hanno trascorso recentemente una amena giornata invernale a 71 gradi sotto lo zero, e la notizia incredibile è che in quelle giornate nessuno ci ha rimesso le penne....
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