Fin dalla notte dei tempi (quelli dell'Impero Romano e del Medio Evo) "la periferia" del regno è storicamente degradata, abbandonata a sè stesso, "dimenticata" dai governanti i quali, impegnati a passare ore a preparare tranelli contro gli avversari politici e a tessere "trame sotto banco e congiure di Palazzo", non hanno tempo e non hanno voglia di alzare il c... dalla poltrona e di recarsi nell'estrema periferia, a verificare la fatiscenza delle condizioni di quelle zone. Dopo i problemi che sono emersi al confine tra Palazzolo sull'Oglio e la frazione di Quintano, di cui si è ampiamente discusso e dibattuto (anche sui social network locali) negli ultimi giorni dell'anno 2019, emerge un altro piccolo scandalo, ossia il declino apparentemente inesorabile che da alcuni mesi sta facendo precipitare la situazione nel confine tra il territorio della frazione di Calepio e i primi metri del Comune di Capriolo, precisamente nella zona della discesa che collega la nuova rotatoria della Chiesetta di San Rocco, Località Porto di Calepio e la salita che risale verso il centro di Capriolo. Abbiamo anche in questo caso due simboli "esteriori" e fisicamente ben visibili del degrado, uno per ogni singolo territorio comunale (nei primi metri del territorio comunale di Capriolo, all'inizio della salita, è ben visibile la carcassa di una casa crollata con tutte le sue macerie, mentre a circa 150 metri di distanza nel territorio comunale di Castelli Calepio il sentiero che risaliva dalla fine della discesa verso il Castello di Calepio è chiuso da alcuni mesi a causa di una micro frana che si è verificata in quell'area), ma soprattutto su una strada che non è per nulla "abbandonata" ma che è assai trafficata perchè punto di congiunzione tra un Comune di 10 mila abitanti e il primo Comune del territorio bresciano (quello di Capriolo, dove sono presenti strutture importanti come il Palazzetto dello Sport, un Auditorium, il cinema e la sede centrale della Banca di Credito Cooperativo del Basso Sebino), e luogo dove transitano diversi veicoli a tutte le ore del giorno, tra l'altro con condizioni assai difficili di guida nei mesi invernali quando il "nebbione" avvolge una via stretta e ripida come la discesa dalla rotatoria verso Località Porto di Calepio.
Tutta la zona è triste, l'abbandono e la dimenticanza dell'Amministrazione Comunale si percepisce già limitandosi a transitare con il proprio veicolo nel trasferimento ordinario da Castelli Calepio verso i paeselli della Provincia bresciana come Capriolo e Paratico; anche la zona del torrente e del fiume Oglio, un tempo luogo dove si praticava la pesca e dove in estate qualcuno faceva il bagno oppure prendeva il sole in riva alle acque, sembra sempre più "dimenticata". Sembra quasi che il territorio comunale di Castelli Calepio abbia fisicamente fine e conclusione dopo le ultime case e dopo l'impresa di pulizie della via che introduce verso la discesa, sulla manutenzione stradale il Comune non può agire con velocità perchè la strada è provinciale (e trattandosi di strada "di confine" tra due Province non sono mai esclusi possibili "palleggi di responsabilità" tra i due Enti) ma anche questa situazione, secondo il Gufo, meriterebbe un approfondimento e un intervento da parte dei consiglieri comunali e della Giunta di Castelli Calepio. Anche quella zona, "periferia dell'Impero" e fisicamente posizionata non nella mitica Capitale ma in una delle frazioni (precisamente la frazione di Calepio) diventa quindi il simbolo di una legislatura dove sembra quasi che per i nostri politici e amministratori esista solamente Tagliuno, mentre le frazioni sono spesso abbandonate al loro destino, utili solamente quando si deve andare a fare campagna elettorale e a raccattare voti e non quando si deve intervenire per ripristinare una situazione decente nel luogo dove esiste tristezza, solitudine e "abbandono"
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